La mattina successiva Jimin era arrivato con mezz'ora di anticipo, odiava fare ritardo, inoltre aveva bisogno di quel tempo in più per prepararsi mentalmente a quell'incontro.
Senza nemmeno saperlo si era messo su tavolo preferito di Jungkook, quello vicino alla vetrata.
Anche lui era intenzionato a presentarsi prima all'appuntamento ma purtroppo dovendo preoccuparsi di ogni piccolo dettaglio era difficile da attuare.
Doveva cogliere l'attimo dove non c'era anima viva nelle vicinanze, non poteva farsi cogliere ad uscire dall'edificio, o avrebbero sospettato che fosse lui l'artista,cosa vera, o magari qualcuno a lui vicino, in ogni caso erano da evitare entrambi le supposizioni.
Jungkook si fissò mentalmente di farsi uno schema con le fasce orarie più popolate e quelle meno, sarebbe stato più facile organizzare gli appuntamenti senza incorrere ad inconvenienti.
Fortunatamente furono solo cinque minuti di ritardo, entrò nella pasticceria e sorrise quando vide il biondino, soprattutto vedendo dove si era seduto.
Jimin alzò lo sguardo e lo vide, ricambiò il suo sorriso con uno un po' imbarazzato."Ciao Jimin, perdona il ritardo".
Sorrise Jungkook una volta raggiunto il biondino."Tranquillo, sono qui da poco".
Disse Jimin mentendo.Jungkook si sedette dalla parte opposta del tavolo, si guardarono rimanendo in silenzio, entrambi non sapevano come rompere il ghiaccio, fortunatamente ci pensò il cameriere.
"Buongiorno signori, avete già scelto cosa ordinare?"
Disse il cameriere accennando un sorriso con il suo palmare in mano.Quasi come una tradizione presero lo stesso estratto, quello che causò il loro incontro, si sorrisero quando entrambi lo dissero al cameriere, lui li guardò storto per quello strano sorrisetto che si scambiarono.
Prese l'ordinazione e quando ritornò con i due estratti Jimin lo guardò confuso, notando a colpo d'occhio la colorazione diversa tra i due."Mi scusi ma questo non è l'estratto che ho ordinato".
Disse Jimin in modo cordiale e calmo al cameriere rivolgendo anche un sorriso."Si signore, questo è esattamente quello che ha ordinato".
Disse sicuro il cameriere."Mi dispiace ma come può notare abbiamo ordinato lo stesso estratto e il mio ha una colorazione differente. So bene che questo non è quello che ho ordinato".
Disse Jimin mantenendo il tono calmo e cordiale."Signore le ripeto che questo è esattamente ciò che ha ordinato".
Disse il cameriere con un tono un po' scocciato.
"Magari era convinto di aver ordinato un estratto diverso ma non è così. È stato un suo errore non mio".
Aggiunse con un piccolo ghigno in volto.Quella frase fu la goccia che fece traboccare il vaso o il violinista per meglio dire.
Soprattutto perché lui si ricordava di quel ragazzo, e anche molto bene.Jimin poteva sembrare un anima dolce e lo era,ma non per questo gli si poteva mettere i piedi in testa,quando sapeva di avere ragione oppure quando gli si faceva un torto si trasformava.
Proprio come in quel momento, quando lui sapeva di avere ordinato un determinato estratto e non era ciò che gliela arrivato, quando lo aveva fatto presente cordialmente al cameriere che di rimando gli aveva detto il contrario con aria saccente.
Quelle piccole cose potevano fare emergere un lato diverso del piccolo e tenero biondino.
Jungkook stava per intervenire per confermare che aveva ragione Jimin ma quando vide lo sguardo dell'opposto cambiare decise di diventare lo spettatore, di non dimettersi in mezzo, voleva vedere che cosa succedeva."Potrei anche berlo ma visto la sua risposta scocciata vorrei che chiamasse il responsabile della sala".
Disse Jimin deciso ma mantenendo un tono pacato, odiava il fatto che stesse rovinando il suo appuntamento ma non sopportava chi lo trattava con supponenza."Non potrebbe berlo e basta?"
Disse il cameriere con fastidio, non voleva chiamare il responsabile."Così le farei un favore? No grazie, ora mi chiami gentilmente il responsabile".
Disse Jimin cercando di trattenere un piccolo ghigno, lui frequentava spesso quella pasticceria e conosceva quel cameriere.
Non era la prima volta che commetteva un errore del genere, lo aveva fatto con Hobi due volte e aveva sentito anche con altri suoi compagni.
Non era da castigare per errori del genere che potevano capitare, ma era per via del suo atteggiamento, pretendeva che i suoi sbagli venissero coperti senza nessuna lamentela da parte del cliente.Il cameriere stavolta dovette sbuffare e fare quanto richiesto, andò a chiamare il responsabile che si avvicinò al tavolo di Jimin e Jungkook.
Controllò il palmare e si accorse che effettivamente Jimin aveva ordinato un estratto diverso, il cameriere aveva sbagliato, aveva confuso l'ordinazione con un'altro tavolo.
Il responsabile si scusò con Jimin, gli fece presentare le scuse anche del suo cameriere facendogli portate l'estratto giusto.
Una volta rimasti di nuovo da soli i due ragazzi si guardarono."Jungkook mi dispiace per la scena a cui hai dovuto assistere, non sono riuscito a trattenermi".
Disse Jimin con un tono dispiaciuto vergognandosi perfino di guardarlo negli occhi."Scusarti? Hai fatto benissimo e ti sei comportato in maniera educata e invidiabile. Ti faccio i complimenti per il tuo controllo".
Disse Jungkook regalando all'opposto un bel sorriso con il pollice sollevato.Jimin in risposta arrossì e sorrise di rimando.
Quella situazione servì anche a sbloccare il loro appuntamento, Jungkook si fece raccontare che episodi erano successi con quel cameriere e ne fuoriuscirono delle risate spontanee tra i due.
Successivamente però il corvino comunicò amareggiato che purtroppo sarebbe dovuto rientrare, supplicò Jimin di farsi dire il conto della lavanderia che non voleva dirgli, cedette alla fine rivelandolo e Jungkook ne approfittò pure per offrire le loro consumazioni.
Si salutarono con un sorriso triste, entrambi avrebbero voluto dilungarsi ancora per un po' ma purtroppo l'artista doveva rientrare per alcuni appuntamenti.
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Key "Il violinista" Jikook
RomanceATTENZIONE: QUESTA STORIA È FRUTTO ESCLUSIVAMENTE DI IMMAGINAZIONE, NE FATTI, NE PERSONAGGI SONO REALI Un famoso violinista si nasconde dietro una maschera, nessuno conosce la sua identità e tanto meno il suo volto, chiunque però conosce la sua musi...