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L'aula era stranamente silenziosa, solitamente c'era il classico borbottio di tutti gli alunni, non smettevano nemmeno quando faceva il suo ingresso nella stanza l'insegnante.
Tutti erano tesi come le corde dei loro violini, contemplavano il loro riflesso sullo specchio, si aggiustano i capelli,si sistemavano i vestiti, volevano essere semplicemente perfetti, tra 10 minuti avrebbe fatto il suo ingresso l'artista che tutti adoravano.
Quando finalmente entrò in aula tutti spalancarono la bocca a quella vista,
Key solitamente alle sue esibizioni indossava abiti eleganti ma comodi, niente di troppo attillato, l'esatto opposto di quello che stava indossando in quel momento.
Il suo abbigliamento era total black, camicia, pantaloni, cintura e mocassini, uno potrebbe dire che era un outfit comune, avrebbe potuto esserlo se i suoi vestiti non fossero stati una seconda pelle.
Incorniciavano ogni muscolo, il petto degno di nota, un respiro in più e sicuramente un bottone della sua camicia sarebbe schizzato via, le cosce muscolose e come ciliegina su una succolenta torta il suo fondoschiena così tondo e perfetto.
Era impossibile non fargli uno scanner completo, gli occhi facevano perfino fatica a decidere dove soffermarsi.
Ecco, in quella occasione la maschera sembrava veramente stonare, tutta quella bontà richiamava la voglia di vedere anche il suo volto e non solo i suoi occhi che sembravano luccicare per aver notato gli sguardi curiosi.
Sicuramente non potevano vederlo ma stava ghignando, era una sorta di provocazione, un test per vedere quanto la curiosità umana poteva spingersi se invitata a farlo.
Ma forse la realtà era che per la prima volta era lui che voleva attirare l'attenzione di qualcuno, qualcuno che non si era presentato alla sua esibizione per scegliere un allievo.
Succede sempre così, chi ti sfugge è la stessa persona che vuoi prendere, la caccia è istintiva, bisogna poi vedere se va oltre all'istinto primordiale o c'è altro, era proprio questo quello che voleva capire Key.
Dopo lo schock iniziale gli allievi si inchinarono per salutarlo, lui salutò e si posizionò davanti a loro, dietro di lui le sue due guardie del corpo.
Posizionò il leggio e aprì la custodia del suo violino, il secondo stupore avvenne quando tirò fuori lo strumento, era classico, o meglio dire pulito.
Durante le esibizioni Key ne usava uno diverso, era un violino normale solo che su di esso vi erano riportare le date dei suoi concerti più grandi in posti diversi.
Quello che invece stava mettendo nel suo incavo del collo si vedeva che era usurato ma non possedeva nessuna data su di esso.

"So che vi state chiedendo perché non ho il mio solito violino,ma ci tenevo ad insegnarvi con quello che è stato il mio compagno di viaggio nel mondo della musica".
Il suo sguardo passò su ogni allievo, ma i suoi occhi per qualche istante si incatenarono in quelli del biondo che sembrava rapito dalle sue parole, ed era esattamente così.
"Lui è stato il mio primo violino, lui avrà sempre un posto speciale nel mio cuore".
La sua voce era così calda e profonda, nella stanza nessuno osava emettere una parola per non interrompere quell'atmosfera.

Gli allievi sapevano le basi e anche oltre ovviamente, l'obiettivo di Key era quello di mostrare la trasmissione di emozioni tramite la musica, quello per lui era più importante della semplice tecnica.
Poteva essere una cavolata per alcuni, ma attraverso il suono che si produceva si sentiva la differenza tra solo tecnica e arte, la prima era orecchiabile ma i brividi che ti provocava la seconda era impareggiabile.

"Vi mostro la differenza tra tecnica e arte".
Detto questo tutti sorrisero aspettando di sentirlo suonare.

Sfiorò le corde con la giusta pressione, la melodia era perfetta ma avevano percepito che non era il Key che conoscevano, infatti quando suonò per la seconda volta lo riconobbero, lui e il violino erano diventati una cosa sola.

"Ecco, è a questo che aspiro".
Sussurrò il biondo rivolto al suo amico, senza però togliere gli occhi da Key.

"Sono sicuro che lo diventerai Jimin".
Sorrise sincero Hoseok , lui non aveva dubbi a riguardo.

L'ora era volata ma quello che avevano appreso tutti gli allievi era lo stesso pensiero di Jimin, tutti aspiravano a diventare come lui, un creatore di arte invisibile ma d'impatto.
Key salutò tutti, incrociò lo sguardo con il biondo che come sempre trovò già su di sé, Jimin non poteva vederlo ma l'artista aveva lasciato quella stanza con il sorriso sulle labbra.


Key "Il violinista" JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora