Per la selezione da parte di Key l'Accademia delle Belle Arti aveva lasciato libera scelta, gli allievi erano liberi di esibirsi di fronte a lui come erano altrettanto liberi di evitare di farlo, tale scelta non sarebbe andata in nessun caso ad incidere con il loro percorso di studio.
L'unica cosa che avevano voluto precisare era che quella era una grande opportunità che dovevano decidere se se la sentivano di cogliere o meno.
Il giorno della scelta era finalmente arrivato, gli allievi erano tutti in fermento, o meglio quasi tutti.
La maggior parte aveva deciso di mettersi in gioco, solo alcuni avevano scelto di non farlo, chi perché aveva iniziato da poco a suonare il violino e chi anche se lo sapeva suonare da tempo non si sarebbe mai sentito all'altezza di tale onore.
L'esibizione era durata un'ora e mezza, nessuno dei presenti sembrava avere quello che cercava l'artista, questa cosa lo aveva innervosito, era deluso.
Si erano esibiti una decina di violinisti, erano state tutti molto bravi, ottima tecnica, ma non aveva visto nient'altro, non li avevano trasmesso qualcosa di più, lui pretendeva di sentire i brividi lungo la schiena, solo allora sapeva che la melodia aveva toccato anche le corde del cuore.
Si prese una pausa, disse ai ragazzi di riposarsi e che gli avrebbe sentiti una seconda volta per scegliere uno di loro.
Uscì dall'aula, andò col suo manager davanti alla macchinetta del caffè, ovviamente era lì solo per staccare un attimo, non poteva consumare bevande o cibo quando era in pubblico, perché ciò comportava il fatto che doveva alzare o addirittura levarsi la maschera, quindi evitava la cosa.
Nella sala affianco a quella dove si era appena tenuta l'esibizione ce n'era una più piccola, al momento era stata resa disponibile agli allievi che non partecipavano, avrebbero potuto comunque esercitarsi in compagnia.
Proprio lì due allievi ne stavano approfittando per esercitarsi e godersi la compagnia l'uno dell'altro.
La sala aveva un pavimento di parquet e uno specchio lungo l'intera parete, il loro insegnante continuava a fargli presente che dovevano specchiarsi, che prima di suonare dovevano assumere una posizione regale, eleganti quanto lo strumento che suonavano, la melodia che avrebbero riprodotto era arte, invisibile agli occhi ma tangibile al cuore.
Uno dei due ragazzi dalle fattezze al dir poco angeliche si portò al centro della sala, sistemò il leggio e su di esso posizionò lo spartito di una ninna nanna che amava, era l'unica melodia che riusciva a calmarlo.
Si abbassò verso la custodia del suo violino e la aprì tirandolo fuori, il suo strumento era personalizzato, lo aveva fatto verniciare di un nero opaco, lo posizionò all'interno dell'incavo del suo collo.
Guardò il suo amico mentre teneva in mano l'archetto."Rilassami".
Fu l'unica cosa che disse l'opposto sorridendo, chiuse poi gli occhi quando finalmente la melodia iniziò ad espandersi nella sala.Il violinista non stava tenendo lo sguardo sullo spartito, quella melodia la conosceva a memoria, non sapeva nemmeno lui perché lo continuava a preparare se poi non era utile.
Le note non si fermarono tra quelle mura, andarono oltre, raggiunsero la stessa persona che pensava di non aver trovato niente che lo colpisse, si rese conto dello sbaglio quando la dolcezza di quella melodia gli provocò un brivido lungo la schiena.
Guardò il suo manager dicendogli di andare pure in sala, lo avrebbe raggiunto a breve, il suo obiettivo ora era quello di seguire quella melodia.
Raggiunse la sala e li vede un ragazzo biondo, rimase a bocca aperta quando sembrò rivedersi in lui, aveva trovato la scintilla, l'intero corpo stava percependo la passione di quell' allievo sconosciuto.
La musica giunse al termine e Key si nascose, si appoggiò con la schiena al muro, stava per andarsene quando venne posta una domanda, era curioso, voleva sentire la risposta di essa."Non capisco perché non ti sei messo in gioco. Quello che mi trasmetti tu non lo percepisco con quelli che tu consideri migliori. Perché, a te piace la musica. Perché allora non ci hai provato? "
Chiese l'amico seduto a terra mentre stava osservando il biondo riporre il suo violino all'interno della custodia."Suonerò di fronte a lui quando mi sentirò alla sua altezza".
Rispose pacato richiudendo la custodia e mettendo via il leggio e lo spartito."Ottima scusa per evitare di mettersi in gioco".
Disse l'opposto ridacchiando."Lo sai che potrei farti la stessa domanda?"
Disse ghignando il biondo raggiungendolo."Io non sono alla tua altezza, quindi non vale".
Controbatte l'amico."Ti sottovaluti".
Sorrise convinto delle sue parole."Senti da che pulpito".
Ridacchiò in risposta.Key senza farsi vedere ritornò nella sala affianco, quella dove avrebbe dovuto scegliere un allievo, ma dopo aver udito quella breve conversazione era intenzionato a cambiare i suoi piani.
Non essendosi candidato il ragazzo che aveva sentito suonare non poteva rientrare tra le sue scelte, quindi avrebbe dovuto rivedere il suo metodo selettivo.
Se il biondo non sarebbe andato da lui sarebbe andato l'artista nel suo mondo, tra le mura dell'Accademia.
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Key "Il violinista" Jikook
RomanceATTENZIONE: QUESTA STORIA È FRUTTO ESCLUSIVAMENTE DI IMMAGINAZIONE, NE FATTI, NE PERSONAGGI SONO REALI Un famoso violinista si nasconde dietro una maschera, nessuno conosce la sua identità e tanto meno il suo volto, chiunque però conosce la sua musi...