Ed era passato un mese, sembrava che due persone non si fossero mai incontrate, mai connesse tra loro.
Jungkook e Jimin cercavano di dimenticarsi a vicenda, ma quel piccolo contatto tra le loro vite aveva ramificato dentro di loro più profondamente di quanto potessero immaginare.
Key aveva già tenuto tre concerti in quel mese di soggiorno a New York, aveva salvato il suo tour,ma tale cosa gli era costata la rottura di altro.
Si stava preparando per il quarto concerto, sentiva l'abito dell'artista andargli stretto, si sentiva soffocare, non era mai successo, i panni del violinista erano sempre calzati a pennello.
Dietro le quinte sentiva i suoi fan acclamarlo, ma avrebbe solo voluto sentire una singola voce in mezzo a quel vociferare allegro.
Era seduto,davanti a lui vedeva il suo riflesso allo specchio, stava aggiustando la cravatta, e anche lui si accorse che i suoi occhi avevano perso un po' della loro luminosità, quella che possedeva ad ogni concerto.
Si alzò della sua postazione, sistemò le pieghe dell'abito e posizionò meglio la maschera, la mano lì tremava, avrebbe voluto strapparsela di dosso e mollare tutto, non si era mai sentito così perso nel cammino che si era costruito con costanza e fatica.
Quel poco che aveva conosciuto di Jimin gli era bastato per far vacillare il suo mondo, ma doveva riprendersi, era un capitolo chiuso, era stato uno spiraglio di una vita parallela, quella dove lui era solo un normalissimo ragazzo.
Anche l'aspirante artista aveva difficoltà ad accettare quell'episodio, la sparizione di Jungkook era dura da digerire per Jimin.
Aveva raccontato tutto l' accaduto ad Hobi, ne era rimasto sorpreso, la prima impressione che gli aveva trasmesso era quella di essere veramente interessato al suo amico, proprio per questo non si spiegava quel comportamento, a volte le apparenze ingannano di brutto.
Infine era stato solo un breve contatto, le loro vite si erano intrecciate per un fugace momento, un po' più a lungo per l'artista, aveva sdoppiato la sua vita mondana pur di avere più tempo con il biondino, eppure non erano serviti a nulla i suoi sforzi.
Le loro strade si erano divise troppo presto e nessuno dei due credeva che avessero potuto ricollegarsi di nuovo.
Key salì sul palco, si sentiva diverso, il suo cuore più pesante e più distante, una parte di lui era assente, ma se questo era il prezzo da pagare non aveva altra scelta, doveva indossare un altra maschera al di sotto di quella che già portava.
Fece un gran respiro, diede uno sguardo alle persone lì presenti, inconsapevolmente lo cercava, ma lui non c'era e questo lo sapeva, ma la speranza continuava a sbucare fuori.
Si inchinò di fronte ai milioni di fan presenti al Madison Square Garden, impugnò il suo amato violino e chiuse gli occhi, affidò a lui le sue pene, voleva alleggerirsi il cuore.
La musica iniziò ad elevarsi riempiendo tutto l'ambiente con le sue note dolci e amare, lui nel frattempo lasciava che piccole gocce salate scendessero silenziose lungo il suo viso, quella melodia nostalgica l'aveva creata pensando a lui.
Il concerto che stava tenendo era possibile anche seguirlo in live, lì era tarda sera mentre in un altro luogo era tarda mattinata.
Il biondino aveva impostato la sveglia per assicurarsi di non perdersi quell'evento che ora come ora era l'unica gioia che si era concesso, la sola cosa che aveva la certezza che non gli venisse inflitta un'altra delusione.
Aveva risparmiato a lungo per accaparrarsi un biglietto online, aveva passato la notte insonne per poterlo prendere appena sarebbe stato disponibile, una corsa contro il tempo per non rischiare il sold out.
Ed ora era lì, seduto alla sua scrivania, guardava il suo idolo suonare attraverso uno schermo, aveva accantonato il pensiero ormai costante di Jungkook, aveva perfino cancellato il suo contatto per non rischiare di cercarlo."Le delusioni fanno parte della vita, non dovrei darci peso eppure è così, forse è da troppo tempo che non mi relaziono con qualcuno. Per fortuna ci sei tu Key, la tua musica mi fa stare bene nonostante tutto".
Sospirò appoggiato alla sedia della sua scrivania mentre seguiva il concerto."Chissà se tu hai qualcuno, sicuramente sarebbe una persona fortunata ad averti al suo fianco".
Accarezzò lo schermo come se avesse potuto arrivare a lui la sua carezza."È stato un piacere conoscerti personalmente durante le lezioni, non sei costruito, sei la mia fonte d'ispirazione".
A volte non basta una vita per conoscersi, a volte basta anche un secondo per spingersi a desiderare una persona ancora sconosciuta.
La vita è fatta così,non quantifica il tempo con il volere, ti puoi innamorare di una persona anche solo incrociando il suo sguardo, ci sono connessioni che vanno al di là del razionale.
Loro non erano niente, due sconosciuti che si erano imbattuti per colpa di un estratto, questo era quello che si ripeteva Jimin, ma dentro di lui sentiva che c'era qualcosa che gli sfuggiva, forse era il semplice fatto che si illudeva facilmente.
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Key "Il violinista" Jikook
RomanceATTENZIONE: QUESTA STORIA È FRUTTO ESCLUSIVAMENTE DI IMMAGINAZIONE, NE FATTI, NE PERSONAGGI SONO REALI Un famoso violinista si nasconde dietro una maschera, nessuno conosce la sua identità e tanto meno il suo volto, chiunque però conosce la sua musi...