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Il suono di una notifica destò Jimin dai suoi pensieri costanti dopo il suo incontro con Jungkook, bastava solo che lo pensasse per far accelerare il suo battito, presto avrebbe potuto dire di essere innamorato del suo idolo, ma in tutti i sensi, anche nel lato più profondo.
Era seduto sulla scrivania quando capì che l' avviso apparteneva alla diretta di Key, doveva assolutamente vedere cosa avrebbe combinato ora quel ragazzo.
La live si aprì nei migliori dei modi, lui seduto elegantemente sulla sua poltrona, difficile capacitarsi che fino a poco fa il suo viso era impossibile vederlo scoperto, ancora più strano era che al momento non avesse vicino a sé il suo amato violino, lo si intravedeva poco più distante.
La sua espressione era rilassata, l'unica cosa che aveva mantenuto di Key era l'abbigliamento, un completo impeccabile, ma senza giacca, sopra la camicia sfoggiava un gilet grigio accompagnato da una cravatta bianca, perfetto.
Ma Jimin si era perso nell' osservare i suoi occhi, quelli che avevano insinuato i dubbi sulla sua identità, erano proprio belli, ma il suo sorriso era ciò che preferiva.
Non aveva ancora parlato, al biondo poco importava, avrebbe guardato anche una diretta muta se lui era il protagonista, nella sua mente aveva abbastanza materiale da poter udire la sua voce anche senza sentirla in quel momento.

"Non pensate che sia arrogante ma penso che già sappiate chi sono".
Ridacchiò Jungkook facendo sussultare il cuore di Jimin.
"Una parte che ho reso nota anche nelle vesti di Key è che non mi piace elevarmi per la mia popolarità".
Sfoggiò un altro sorriso.

Il telefono di Jimin non faceva altro che ricevere notifiche, sapeva già che fosse Hobi, come aveva già intuito la causa di tutti quei messaggi, era quella che non smetteva di sorridere su quel maledetto schermo attentando al suo cuore.

"In questo momento non vi parlo nelle vesti di Key ma nei panni di Jungkook. Vorrei riconquistare la fiducia di una persona che forse mi sta guardando anche ora, avete consigli?"
Aggiunse allargando ulteriormente il suo sorriso.

Jimin arrossì, era alta la probabilità che stesse parlando di lui, non voleva esserne così sicuro per non darsi troppa importanza, peccava di troppa modestia il biondino.

"Proponete tutte le vostre idee nei commenti, magari tra di essi trovò ispirazione. Non copierò, non è il mio stile, soprattutto perché voglio metterci qualcosa di mio".
Fece una piccola pausa.
"Come fan io vi ho sempre rispettato, mi avete sostenuto e di questo ve ne sono grato. Vi chiedo un piccolo favore, non indagate per sapere di chi si tratta, sapete quanto io ci tenga alla privacy, per me è già stato difficile levarmi la mia amata maschera".
Prese proprio l'oggetto che aveva appena nominato e la mostrò.
"Se ho rinunciato è perché ne vale la pena, posso solo dirvi questo".
Forse fu il sorriso più bello quello che mostrò dopo quella frase.
"Ora prima di chiudere vi suonerò qualcosa".
Prese il violino e iniziò a suonare una delle sue ultime melodie.

Jimin temeva avesse in corso un infarto per ciò che aveva appena udito, il cuore gli martellava nel petto e le guance erano completamente in fiamme.
Terminata la live ricevette una telefonata da Hobi, gli aveva raccontato tutto quello che era successo, era contento di essersi liberato di quel peso, aveva lasciato l'amico senza parole ma così felice di vederlo nuovamente sorridere.
La chiamata a cui rispose Jimin si era aperta con le urla gioiose di Hobi, lui ne era certo, Jungkook stava parlando del suo amico.
Chiusa la chiamata si chiese cosa avrebbe escogitato il bel violinista per riconquistare la sua fiducia, il cuore infine era già stato intaccato da entrambi le versioni di quel ragazzo.

Key "Il violinista" JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora