15.

143 19 10
                                    

Durante tutto il tragitto Jimin aveva assillato Hobi supponendo qualsiasi ipotesi, qualsiasi scenario si fosse potuto avverare una volta arrivato a destinazione.
Tra le varie varianti aveva messo anche quella di risultare un pazzo presentandosi in pasticceria, sperava veramente potesse sembrare una coincidenza, ma la percentuale era dello 0,1%.

"Appena arriviamo devo andarlo a salutare?"
Chiese Jimin mentre stavano passeggiando per raggiungere il luogo, fortunatamente per Hobi era vicino all'appartamento del suo amico, non aveva tutta questa voglia di camminare, a meno che non si fosse trattato di farlo tra i vari corridoi dei vari negozi come da programmi iniziali.
Il biondino avrebbe dovuto fargli una statua solamente perché si era sacrificato per lui, aveva rinunciato allo shopping sfrenato per lui.

"Certo Jimin, così li dimostri palesemente che sia andato lì per lui".
Disse Hobi sarcastico guardandolo con un sopracciglio alzato.

"Hai ragione ahhhh". Sospirò.
"Sono un pirla".

"Stavolta hai ragione tu".
Disse ridacchiando l'opposto, ricevette un colpetto dietro la nuca da parte dell'amico.

"Non sei simpatico".
Brontolò Jimin.

"Dipende dai punti di vista".
Ghignò Hobi, aggiunse poi.
"Arrivati, pronto a fingerti qui per caso?"
Trattenne le risate a fatica mentre Jimin lo stava fulminando con lo sguardo.

Entrano all'interno della pasticceria, il biondo si stava iniziando a guardare intorno, stava cercando di essere il più discreto possibile, l'amico lo stava guardando scuotendo la testa leggermente, aveva proprio scritto in fronte che stava cercando qualcuno, lui e l'indiscrezione stavano distanti anni luce.

"Hobi....non c'è".
Disse Jimin deluso dopo aver fatto lo scanner del locale.
Il suo amico era appena tornato con i loro estratti, li aveva ordinati al banco, gli aveva dato quei dieci minuti di visione poco discreta in solitudine.

"Dovevi essere più veloce a prepararti, ci hai messo una vita".
Rispose lui scherzando, tentando di rialzarli il morale.
"Dove ci sediamo?"
Chiese dopo il sospiro dell'opposto.

Jimin stava per scegliere il tavolo quando qualcuno si avvicinò alle loro spalle.

"Mi stavi cercando?"
Disse una voce roca all'orecchio del biondo, la riconobbe all'istante e lo fece sussultare, alzò il bicchiere e un po' di estratto gli finì nella camicia, e senza nemmeno esserne reso conto in precedenza era sempre la stessa.
Hobi scoppiò a ridere seguito dal nuovo arrivato, Jimin era viola in viso, avrebbe voluto sprofondare, venire risucchiato dal pavimento.

"La tua camicia ha un amore per il tuo estratto, una sorta di calamita".
Ridacchiò Jungkook portandosi davanti ai due ragazzi.

Jimin super imbarazzato scansò i due senza emettere parola, si diresse verso un tavolo, prese alcune salviette dal porta, iniziò a tamponarsi la macchia, si sedette infastidito.
Tenne lo sguardo basso, soprattutto perché sentiva gli altri due ridacchiare, poi si presentarono a vicenda, li provò una nota di gelosia, anche se non l'avrebbe mai ammesso.
Passarono alcuni minuti prima che i due smettessero di ridere, successivamente raggiunsero il biondino, colui che non aveva alzato gli occhi nemmeno per un secondo, si limitava a bere quello che era rimasto del suo estratto.
Hobi si sedette sul tavolo mentre Jungkook rimase in piedi davanti ad esso.

"Anche stavolta è colpa mia se ti sei macchiato. Però stavolta per sdebitarmi vorrei offrirti una cena Jimin ".
Disse Jungkook appoggiando le mani sul bordo del tavolo, si abbassò con il busto, all'altezza del biondo, aveva il volto a poca distanza dal suo.
Quella mossa era riuscita a fare imbarazzare perfino Hobi, che in tutto quel contesto era solo uno spettatore e non il diretto interessato.
Lui infatti era messo decisamente peggio, aveva smesso di respirare, il viso sempre più in fiamme, il cuore in gola, fortunatamente il bicchiere dell'estratto era sul tavolo o gli sarebbe scivolato dalle mani macchiandolo totalmente per poi frantumarsi a terra.
Spuntò un piccolo ghigno sul volto di Jungkook, si avvicinò ancora un po', Hobi in quel momento si sentì ancor di più il terzo incomodo.

"Accetti Jimin?"
Quella frase la sussurrò con un tono così sensuale che il biondino avrebbe potuto morire sul posto.

"Oh....si".
Rispose flebilmente a fatica.

"Bene, allora ci sentiamo".
Appoggiò una mano su quella di Jimin coprendola totalmente visto la differenza di dimensioni.
"Non pensavo potessi diventare ancora più bello".

Jimin dentro di sé stava urlando, divampando, probabilmente a breve sarebbe collassato.
Jungkook ci stava prendendo gusto, ma stava rischiando di ammazzarlo così, decise di allentare il suo divertimento, si allontanò con il viso e con il corpo alzandosi totalmente.

"Ora devo scappare. Ciao Hoseok, Jimin ci sentiamo".
Disse lasciando poi il locale e i due ragazzi al tavolo in completo silenzio.

Dopo che il corvino non fu più all'interno della visuale di Jimin finalmente poté tornare a respirare, lentamente il suo viso stava tornando al colore originale.

"Non dire niente".
Disse Jimin guardando il suo amico che rispose solo facendo una piccola risata.







Key "Il violinista" JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora