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Aveva letto tutti i commenti ricevuti ma uno lo colpì maggiormente, suonare dal vivo per la persona a cui teneva, non potevano sapere che fosse un violinista anche lui quindi gli avrebbe proposto di incidere una melodia insieme, solo dopo aver conquistato i suoi fan e l'approvazione di Jimin avrebbe rivelato la sua identità al suo pubblico.
Jungkook non aveva dubbi, quella sarebbe stata una bellissima dimostrazione di fiducia reciproca, sotto le vesti di Key avrebbe affidato al biondino il lancio di un nuovo brano a quattro mani e due violini.

"Quando ci si metteva nelle mani di qualcun'altro era rischioso, proprio per questo era un gesto di grande valore, era come uno scambio equo. Io sono te, tu sei me, io mi affido a te, tu affidati a me".

Felice di aver finalmente trovato ciò che cercava scrisse velocemente il messaggio a Jimin, riportò nel testo solo una data e il luogo di ritrovo dove avrebbe dovuto presentarsi per essere portato successivamente a destinazione, nonché casa sua.
Ricevette subito risposta, il messaggio fece sorridere l' artista, gli aveva scritto che era pronto a valutare l'impegno e se era degno di una seconda possibilità, il finale era uno smile.
Quando finalmente arrivò si guardarono per qualche secondo sulla soglia della porta, si scambiarono un sorriso, valeva da saluto, erano leggermente in imbarazzo, forse di più l'ospite che il proprietario.
Lo accompagnò nella sala dove lui si esercitava,  afferrò subito il suo violino lasciando sorpreso l' opposto, non capiva le sue intenzioni.

"Ti insegnerò come trasmettere l'arte della musica, come diventare un tutt'uno con il tuo violino. Tu insegnerai a me a condividere".
Lo guardò negli occhi sorridendo.

"Comporremmo un brano insieme, tu ti fiderai di te stesso e di me, io mi fiderò di te e del tuo istinto".
Aggiunse iniziando poi a suonare un inedito lasciandolo a metà.

"Immagina tu il continuo, suonalo".
Gli consegnò il violino che Jimin afferrò esitante, era titubante ma elettrizzato per ciò che gli aveva proposto.

L' emozione e l' improvvisazione si fecero sentire sotto forma di note stonate, riprovò più volte e Jungkook ammirò la sua determinazione e concentrazione, non mollava, questo era un punto a suo favore, infatti riuscì a creare un continuò che si incastrava perfettamente con il suo pezzo.
Quando terminò di suonare Jimin sorrise verso l'artista che ricambiò.

"Ho riposto la mia fiducia nella persona giusta".
Disse lui prendendo poi un secondo violino.

"Suoniamo insieme?"
Chiese intuendo le sue intenzioni.

"Ovviamente".
Ridacchiò posizionandosi.

Erano davanti uno all' altro, i violini in posizione, l'arco dell' artista iniziò a sfiorare le corde mentre il suo sguardo era incollato a quello dell' opposto che ricambiava aspettando il suo turno.
Toccò a Jimin a suonare, il brano stava riuscendo quasi perfetto, si perse qualche nota, i suoi occhi addosso gli bruciavano sulla pelle.
Riprese a suonare Jungkook per terminare il brano, mentre lo faceva si avvicinò a Jimin, gli girò attorno sorridendo, stava destabilizzando il biondino, doveva fare lui le ultime note, fece stridere le corde, aveva bisogno di essere condotto, questa fu la scusa che balenò nella testa dell' artista quando appoggiò il violino e arco a terra, si posizionò dietro di lui.
Accostò il suo braccio accanto a quello teso di Jimin, lo aiutò a reggere il peso del violino, l' altra la portò al di sopra della sua, quella che teneva saldamente l' archetto.

"Tranquillo, stai andando fin troppo bene".
Sussurrò all' orecchio di Jimin, provocò dei brividi lungo tutto il suo corpo, era teso, agitato, timoroso per quel contatto, ma desideroso di averne di più.

Continua.....

Key "Il violinista" JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora