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Erano passati alcuni giorni da quella dannata rivelazione, Hobi teneva sotto controllo l'amico, era preoccupato, sentiva che stavolta era stato veramente ferito, una parte di lui poteva comprenderlo visto la stima che avevano entrambi per l' artista, la parte però più dolorosa era quella riservata al loro avvicinamento sotto altre vesti.
Jungkook conosceva Jimin, sapeva che gli stava mentendo, ma non si era fermato, forse gli aveva dato buca perché si era pentito di come stava agendo?
Avevano seguito ogni suo passo, erano stati catturati dalla sua musica, fin dalla nascita del suo canale YouTube, erano arrivati perfino a festeggiare tra di loro il giorno del suo debutto, Key era solo un esempio da seguire, umile e di una bravura indescrivibile.
Jimin era disteso a pancia in su' sul suo letto, scrutava quella scritta sul soffitto, pensava a Key, si chiedeva perché l' avesse fatto, lui ci teneva al suo anonimato, allora perché quella decisione improvvisa?
Prese il telefono, andò su quel contatto che aveva bloccato da quel giorno che gli aveva dato buca, istintivamente lo sbloccò, stava male, ma doveva andare fino in fondo, lui si era avvicinato, quindi gli doveva delle scuse.
Jimin avrebbe mentito anche a sé stesso piuttosto di ammettere che una piccola parte di sé era contenta di aver avuto conferma sui suoi dubbi.
L' artista che tanto amava era nient'altro che il ragazzo che lo aveva sbloccato, per cui si sarebbe nuovamente rimesso in gioco, doveva vederlo, ecco perché iniziò a digitare velocemente sui tasti del suo telefono.

"Mi devi delle scuse".
Furono le uniche cose che scrisse sul messaggio che inviò a Jungkook.

Quel numero e quel telefono Jungkook lo aveva tenuto spento da quando aveva deciso di chiudere con il ragazzo per non affezionarsi ulteriormente, anche se ormai era già troppo tardi.
Aveva ridato vita al piccolo oggetto elettronico dopo la diretta della sua rivelazione, aveva intenzione di scrivere qualcosa al biondino, ma ogni volta che ci provava non sapeva esattamente cosa scrivere.
Quando udì la notifica pensò che fosse pubblicità, una mail, di certo non si aspettava un messaggio da Jimin, avrebbe dovuto odiarlo, anche se il testo non era così cordiale gli aveva pur sempre scritto, qualcosa doveva pur significare.
Quindi voleva vederlo, poco prima sarebbe stato più facile vedersi, dopo quel video sarebbe stato praticamente impossibile, ma nemmeno ciò avrebbe fermato l'artista, lui avrebbe esaudito la richiesta di Jimin a qualsiasi costo, anche se avesse dovuto farsi largo tra i vari giornalisti appostati chissà dove.
Fortunatamente nessuno aveva ancora scoperto la sua abitazione, sarebbe stato questione di tempo, ma sapeva il luogo esatto dove potevano vedersi, per una volta avrebbe sfruttato il fatto di essere famoso.
Era entrato in confidenza con il gestore del suo locale preferito, sapeva il giorno di chiusura e non poteva esserci occasione migliore per incontrare una persona senza occhi indiscreti nelle vicinanze.
L' uomo aveva sempre provato una certa simpatia per quel ragazzo alla mano, quando lo chiamò gli brontolò scherzosamente per non avergli detto quanto fosse importante.
Jungkook chiese se avesse potuto prenotare l'intero locale con il servizio il giorno di chiusura, rimase spiazzato l' opposto, sapeva che fosse un cliente affezionato ma non si aspettava che con tutta la sua disponibilità economica scegliesse proprio il suo locale per un incontro privato, ne fu felice e accettò subito di buon grado, promise che ci sarebbe stata assoluta discrezione in quella serata, nessuna foto e nessuna divulgazione di informazioni, l' artista non poteva chiedere di più.

"Avrai le tue scuse lunedì ore 20:00, un taxi ti verrà a prendere e ti porterà a destinazione. Fatti trovare qui a quell' ora (scrisse come punto d'incontro un parchetto della zona)".
Scrisse quel messaggio non smettendo di sorridere, lo avrebbe rivisto, non riusciva a crederci, doveva giocarsela bene, lui voleva Jimin.

Il biondo rilesse il messaggio più e più volte, nemmeno lui si aspettava di rivederlo di nuovo, di rivederlo faccia a faccia sotto le vesti del ragazzo corvino che aveva seguito fino alla sua abitazione, era agitato, troppe emozioni vorticano in lui, nonostante tutto non si sarebbe tirato indietro.

"Ci sarò".
Fu tutto ciò che scrisse.

Key "Il violinista" JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora