Quando parcheggiai davanti la nuova casa di Adrian rimasi stupita, era il doppio più grande rispetto a quella che ora era mia. Era praticamente un castello moderno a forma di "C" ben curata, c'erano numerose colonne con sopra delle scie d'oro sbriciolato accompagnato dalla sbrilluccicante polvere di diamanti che li illuminavano ulteriormente, una fontanella si trovava al centro del grande vialetto e cosa che mi stupì era che c'era addirittura della dolce musica di sottofondo, sicuramente utile per i vari galà.
Avevo deciso di riprovarci nelle vesti di Boss e non della mia vecchia me, questa volta indossavo un semplice leggings in pelle lucida, un top e una camicia a quadretti neri e bianchi. Camminai come una lumaca facendo piroette lente per guardare meglio i d'intorni e probabilmente come giusto sia mi riscontrai "hai un pessimo sesto senso Boss White" mi prese in giro il mafiosetto "non è mica colpa mia, sei tu che sei sempre stato un tipo molto silenzioso in alcuni casi" gli diedi la colpa allontanadomi di un passo, indossava una polo nera mlto aderente ai gradi pettorali palestrati e dei pantaloncini fino al ginocchio del medesimo colore, era primavera da un pò ma non faceva ancora così tanto caldo per vestirsi in quella maniera? "Vieni pure" disse indicandomi con un braccio l'entrata. Camminai lentamente appena misi piede nell'atrio, i tacchi alti delle volte stridulavano sul pavimento perfettamente pulito "da quanti anni vivi qui?" gli chiesi appena mi affiancò "credo da cinque anni ormai" rispose facendo spallucce con una sola spalla, era teso lo si poteva notare da kilometri di distanza "rilassati Adrian, non mordo mica" gli dissi sorridendo "lo sono" rispose subito "lo vedo, hai le spalle alte, petto gonfio, testa alta e talmente appiccicato al pavimento che se ti dovessi dare una spinta o cadresti all'indietro come una patata o non ti muoveresti di un millimetro, posizione molto rilassata direi" continuai ironica e lì lo sentì sbuffare via tutte le frustrazioni che si stava portando sulla schiena, ma notai una cosa che mi rattristì, potevo notare che ieri non avesse dormito bene essendo che aveva delle occhiaie poco più marcate del normale "Ilaria" sospirò e mi fermai a guardarlo "ti prego, non tenermi più sulle spine, raccontami" mi implorò, lo vidi dal modo in cui mi guardava "ricordi un minimo di me? O che ne so, qualche episodio con una ragazza che non riconosci o che non riesci a vederne il volto?" chiesi, ormai avevo promesso, gli avrei fatto ricordare di me era impossibile che la sua memoria avesse cancellato tutto, di un minimo si sarebbe dovuto ricordare di me "solo due volte mi era successo, la prima è stato il giorno in cui dovetti lasciare la mia vecchia casa, avevo visto una ragazza scappare dalla porta mentre io la rincorrevo" si fermò a pensare "continuo a sognare quella scena, la maniera in cui le urlavo di fermarsi, lo avrebbe fatto solo chi era innamorato pazzo" era il giorno in cui scoprì che faceva parte della Mafia "poi?" chiesi mentre una lacrima strisciò sulle guance, lui per fortuna non la vide essendo che aveva gli occhi chiusi per ricordarsi meglio "la seconda è stata due mesi fa, vidi una ragazza correre in mia direzione, stava piovendo e il suo volto era coperto da una felpa, la teneva tra le mani per coprirsi essendo che stava piovendo a dirotto. Si scontrò contro il mio petto, un po come fai te, nonostante quello ancora non riuscivo a vedere il suo volto, ma sentì che le dissi una cosa" finì io di spiegare "mi dissi: guarda dove cazzo vai; e te ne andasti verso l'entrata della scuola" era bello sapere che si ricordava il nostro primo incontro anche se non riusciva a vedere il mio volto "eri sempre stata te?" annuì "la prima parte era quando scoprì che facevi parte della mafia, quello era stato l'inizio di tutto ciò che sono diventata, nemmeno io sapevo di avere dei collegamenti di questo tipo" spiegai "mentre nella seconda parte era il nostro primo incontro in assoluto a scuola" quando lo dissi un'altra lacrima mi scivolò strisciandomi anche l'altra guancia "stai bene?" mi chiese avvicinandosi esitando, tirai su con il naso e guardai di lato "sì, sì sto bene" dissi velocemente mentre guardavo un divano bianco al centro della sala molto luminosa "aspetta" disse correndo via, mi avvicinai al divano più vicino e mi ci sedetti, portai le mani tra i capelli ondulati e poggiai i gomiti sul ginocchia " che diamine stavo facendo" sussurrai "Ilaria cosa cazzo stai facendo! Come puoi piangere per questo!" mi sgridai da sola, strinsi di più la presa nei capelli e li lasciai andare subito dopo, sempre nella stessa posizione di prima, poi portai le mani sul volto coprendomelo "Ilaria?" chiamò Adrian facendomi alzare subito guardandolo con un sorriso "perché l'hai fatto" disse guardandomi sconvolto, merda... Poteva andare meglio, letteralmente "quanto hai visto?" gli chiesi con voce poco tremante "tutto" rivelò subito e poggiò il bicchiere che aveva in mano pieno di un liquido giallo sul tavolino davanti a me "dimenticatelo" lo dissi in modo freddo, poi mi arrivò una notifica, tirai fuori il telefono dalla tasca posteriore dei leggings elesse il nome di Jerry su una chiamata, senza badare ad Adrian aprì la chiamata "Boss, deve ritornare immediatamente in Italia, problemi con la famiglia Holland, vogliono infilarci dei bambini schiavi" il mio sangue si gelò e la pelle d'oca non tardò a venire "prepara subito il mio jet, hai due ore di tempo, non un secondo di più" ordinai e spensi la chiamata.
Iniziai a caminare via "Adrian scusami ma devo ritornarmene in Italia, lavoro del cavolo" spiegai mentre mi seguiva, aprì il portone della Rang Rover ma appena cercai di entrare lui mi prese per un braccio tirandomi verso di lui "vengo anche io" disse "se vuoi avere a che fare con la vendita dei bambini vieni pure" gli dissi ironicamente "li vendi?!" mi urlò "me li vogliono infilare!" gli puntualizzai colpendo dolcemente la sua fronte con una mia unghia appuntita grazie alla ricostruzione gel "sali" gli ordinai, così mi lasciò il braccio per correre verso l'altro sedile "tieni questo e chiama ancora Jerry, metti anche il vivavoce" gli dissi "chi è?" chiese "giusto, è il mio assistente" gli risposi "il pin invece?" chiese di nuovo "2021" era l'anno in cui ci incontrammo "pronto Boss?" disse Jerry quando rispose al telefono "Jerry chiama tu sai chi e digli che l'incontro è stato spostato tra tre giorni per dei miei impegni" gli dissi "detto, fatto" e lui spense "incontro?" mi chiese Adrian poggiando il telefono in un reggi bicchiere "era la ragione principale per la quale ero venuta in realtà, ma il tutto ha preso una piega diversa" gli svelai entrando in autostrada ad alta velocità, ci aspettava un'ora e mezza di strada per arrivare in aeroporto "meglio per lui" sussurrò ma lo sentì lo stesso "geloso Gray?" chiesi ironica "forse bambolina" mi stava prendendo in giro?SPAZIO AUTRICE:
VI SCRIVO QUESTO CAPITOLO CHE AVEVO GIÀ SCRITTO A SCUOLA SU UNA PAGINA DI QUADERNO STRAPPATO MENTRE GUARDO ELISA TRUE CRIME AHAHAHA
MI STO RIDUCENDO A QUESTO PER TRASCRIVERE DIVERTENDOMI, PERCHÈ AMO SCRIVERE MA ODIO TRASCRIVERE MA SE NON SCRIVO MENTRE SONO A SCUOLA NON RIUSCIREI AD ANDARE AVANTI CON I CAPITOLI QUINDI MI TOCCA PER FORZA HAHAHACON QUESTO È TUTTO PER OGGI, ALLA PROSSIMA DARLINGS <3
SCUSATEMI PER GLI EVENTUALI ERRORI
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The bad boy is back
ChickLitCOMPLETO Sequel di IN LOVE WITH A (MAFIA) BAD BOY. Dopo anni Ilaria doveva ritornare a New York per lavoro, ma in quel momento la mafia passava al secondo piano essendo che la sua migliore amica si trovava proprio lì, e dopo di lei c'era anche il su...