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"Quindi non è morto?" Chiese ormai l'ex moglie di Holland, notai anche una nuova luce nerognola nelle sue pupille color cioccolato "no, non ancora, ma lo sarà oggi stesso, per questo ti ho chiesto di venire a casa mia" preferì specificare i confini

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"Quindi non è morto?" Chiese ormai l'ex moglie di Holland, notai anche una nuova luce nerognola nelle sue pupille color cioccolato "no, non ancora, ma lo sarà oggi stesso, per questo ti ho chiesto di venire a casa mia" preferì specificare i confini.
Puntai meglio i tacchi tra i sassolini bianchi del vialetto all'entrata della villa stile mediterraneo e incrociai le braccia sotto il seno "ovvero?" Chiese tremante "volevo che avessi tu stessa il piacere di ucciderlo, avrei chimato anche i suoi figli ma pensavo che era meglio evitare per la loro età" le spiegai e vidi le sue pupille stringersi dalla paura "è qui?" Chiese du nuovo "non proprio qui, ma si è molto vicino, ma non il giusto per ascoltare questo discorso" le risposi rimanendo un pò misteriosa "quindi? Vuole avere l'onore di fargliela pagare di tutto quello che le ha fatto o lo passa nelle mie mani?" Continuai seria, sarei stata felice in entrambe le scelte, insomma l'intento era soltanto quello di trovarlo morto. La donna annuì, inizialmente esitando ma poi continuò a scuotere la testa velocemente "cazzo se lo voglio fare" rispose entrande nella giusta parte della donna mafiosa, quella tosta e senza paura di morire, insomma anche lei aveva passato le pene dell'inferno "ne sei più che sicura? Sai l'ho reso un tantino inguardabile" la avvisai riferendomi alle torture degli ultimi giorni ma non la vidi muoversi, mi piaceva, ora era finalmente sbocciata dal guscio ammaccato che la stava richiudendo "non mi importa, lo farò lo stesso" ripetè ancora più seria e io annuì "allora seguimi" cominciai a camminare verso la porta dei sotterranei e l'odore di putrefatto, sudore ed alcol per poco non mi fece venire un colato di vomito, ma come sempre mi trattenni al contario della ex moglie di Holland, Catalina senza doppie parole "c'è un certo odorino" si lamentò portandosi una mano per coprirsi il naso in modo elegante "nei sotterranei di casa sua c'è un'odore anche peggiore di questo" le dissi sperando che sapesse che anche suo marito aveva un posto del genere "già" rispose roca "Boss White" mi dissero due deglii uomini piazzati d'avanti la porta della sua stanza di tortura "lei è con me" dissi quando notai i loro sguardi su Catalina, stringendo i pugni annuirono e mi aprirono "ma ciao! Ancora vivo vedo" lo presi in giro. Avevano cambiato le corde durante questa nottata e vidi le sue braccia legate dietro la sedia e le caviglie alle gambe dello stesso pezzo di ferro "cos'ha lì?" Mi chiese la donna dietro le mie spalle "lo aiuta a ritornare in vita ogni volta che muore" le spiegai e lei annuì. Quando quel verme sentì la presenza di una nuova voce non perse tempo a spalancare gli occhi per incontrare quelli della sua ex "Tesoro salvami! Ti scongiuro! Ti riempirò di gioielli!" Che gran pezzo di merda, pensai aggrottando le sopracciglia "cuci il becco Holland, non è qui per salvarti il culo" gli ordinai e lui trovò l'energia per dimenarsi sulla sedia, inutilmente aggiungerei "che stai dicendo! Catalina!" Disse, e  come dicevano in america you're fucked up "ch- che stai facendo?!" Mi chiese il mal ridotto impanicato "se sei rimasto vivo finora è solo grazie a questo macchinario" gli dissi secca "ma da oggi non ne avrai mai più bisogno" gli spieghai con un ghigno crudele sulle labbra "no no no no!" Quasi quasi mi faceva pena "ora basteranno solo dei minuti affinchè tu scompaia dalla faccia della terra senza nessuna traccia" strappai via i cavetti dal suo cuore attraverso il profondissimo taglio sul petto che gli avevano fatto i miei uomini per ficcargli questi fili dentro e lui grugnì dal dolore stringendo i pochi denti che gli erano rimasti in bocca "cara, ora tocca a te scegliere come farlo fuori" le dissi ripulendomi le mani dal sangue con delle salviette umide messe sul carrellino "ma ti avverto, scegli saggiamente, hai uno o massimo due colpi prima che lui chiuda gli occhi" le indicai ciò che si trovava su un carellino e portai le salviette in un piano più basso di quel pezzo metallico, solo per tenerle pulite "scelgo il coltello" disse impugnalando un pugnale, mi trattenni dal corregierla e mi posizionai appiccicata al muro "a te" le dissi.

La donna gli girò intorno ricordandogli ogni cosa che fece con lei e tra le poche lacrime del falso si fermò posizionandosi davanti "solo delle lacrime da coccodrillo" disse Catalina, ovvero per l'appunto false "ma ti lascio esprimere le tue ultime parole marito" disse ironica, mi stava piacendo il potere che solo ora stava sprigionando "luride puttane" faccia tosta, peccato che reputare lui come puttana sarebbe stata un'enorme offesa anche per loro che lo facevano di lavoro "tempo scaduto caro" con uno scatto inficcò il pugnale sull'arteria del collo e la tirò fuori facendo si che litri di sangue uscissero dal suo corpo, le urla deboli dell'uomo si placarono, era morto, ufficialmente "se possibile ti vorrei chiedere due cose" disse girandosi, mi avvicinai e le porsi un paio di salviette per ripulirsi il volto e le mani "dimmi pure" sospirò "vorrei che i miei figli non scoprissero cosa è appena successo, e come seconda cosa chiedo pace tra le nostre famiglie" la guardai "ma non ci sono mai state discussioni tra i Vilantes e gli Holland" le dissi seria "si ha ragione, mi sono espressa male, intendevo di unire le nostre famiglie in una sola" la proprosta mi lasciò di stucco "e come mai?" Chiesi "anche se ho un figlio non volevo lasciarlo prendere il posto del padre, lui stesso non voleva, ma Holland lo pretendeva, ma visto che ora è morto..." indicò il corpo imbrattato di sangue "...non ci saranno successori adulti se non solo io, ma appena ho visto come lei gestiva ogni cosa mi era venuto immediatamente l'idea di questa proposta" spieghò "niente truffe, lo giuro sui miei figli, e loro sono tutto per me" la bloccai "capisco, non c'è bisogno di prometterlo" glielo lessi negli occhi che era seria, proprio come quando accettò la richiesta di ucciderlo "ferò del mio meglio per tenervi fuori dai casini" le dissi e lei mi prese le mani tra le sue, glielo lasciai fare essendo che era più grande di me e non volevo mancarla di rispetto, i capelli biondi e mossi balzarono in avanti sulle sue spalle mentre gli occhi color cioccolato mi guardarono piena di speranza "la ringrazio, per ogni cosa che succederà d'ora in avanti lo dovrò a lei" me le strinse e poi le lasciò facendo un passo indietro "chiamerò i miei avvocati per i documenti, non voglio solo essere di parola" mi disse "va bene, ma io devo andare in America credo domani se non sta sera" mi interruppe sbattendo leggermente i tacchi sul pavimento in piastrelle scure "entro sta sera avrò tutto pronto! La prego solo di aspettarmi" mi disse annuendo "allora ti aspetto qui alle 20:00 in punto, non si scomodi per la cena, anzi porti anche i suoi figli, mangerete qui" le sorrisi e lei ne rimase folgorata, per questo non lo facevo mai, attiravo troppo l'attenzione "la ringrazio con tutta l'anima Boss White" disse per poi lanciare le salviette sul carrellino e iniziò a correre via felicemente.
Sospirai vedendo il corpo inerme e camminai verso la porta di questa stanza "seguite il protocollo" dissi mentre camminavo e loro entrarono subito nella stanza slegandolo da quella sedia ormai rossa. Appena misi tacco fuori dalla porta respirai aria pulita, nessuna putrefazione ne nient'altro, c'era solo il mio mafiosetto ad aspettarmi e lo affiancai mentre era occupato a guardare Catalina ballare dalla felicità cammianando verso l'uscita "nuova giustizia fatta" dissi incrociando le mani sotto il seno "ben detto" disse mettendo una mano sulle mie spalle per avvicinarmi a lui e cogliendo la vicinanza e la continua differenza di altezza approffittai per poggiare la testa sul suo petto rilassando i muscoli non necessari per rimanere in piedi.

Dopo ogni inferno c'è sempre un paradiso che ti aspetta.

The bad boy is backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora