"Niente valigie?" chiese il pilota del mio Jet appena mi vide alle scale "nessuno, sono molto di fretta" dissi "salve anche a lei Boss Gray" continuò "salve" rispose Adrian e salimmo a bordo "alla faccia del mio di Jet, hai ottimi gusti" si complimentò guardando l'allestimento da me scelto "c'è anche lo zampino di Melissa" svelai "più che altro ha scelto i modelli dei sedili e il loro colore" continuai alzando una sola spalla "sono comodi" disse sedendosi proprio sul sedile dove tipicalmente stavo io "lo so" risposi sedendomi in quello davanti a lui "gratite mangiare qualcosa prima del decollo? Ci vorranno dei minuti in più per il pieno del serbatoio" disse la solita hostess privata "cosa c'è?" Le chiesi "snack di ogni tipo Boss, yougurt, barrette energetiche, macedonia, o se preferisce anche toast con avocado e uova soda, insalate senza olive e rucola, o come richiesto anche dei noodles" disse sorridente mentre contava gli alimenti con le dita cercando di nasconderlo "Adrian?" Chiesi "è quasi ora di pranzo per pranzare" rispose "la signorina mangia spesso verso le due di pomeriggio signore" rispose lei per me, le annuì una volta come gesto di ringraziamento "sei matta? Perchè così tardi?" Chiese stringendo gli occhi verdi in due fessurine, in questa maniera cambiavano colore diventando quasi marroni e sarebbe stato perfetto anche in quel caso "per me va bene uno yougurt con della frutta vera se possibile" l'hostess annuì annotandoselo in mente "mentre per Adrian una macedonia o se vuole puoi già offrirgli il pranzo" le dissi ma il ragazzo mi guardò "pranzerò insieme a lei" disse. La ragazza annuì di nuovo e si ritirò tornando nella sua area "mangio tardi perchè ho molto lavoro da svolgere e tendo a sovraccaricarmi con ogni lavoretto che deve essere svolto prima che me ne dimentichi" appena finì di parlare i motori del jet iniziarono a mettersi in lavoro "va bene, o insomma..." sussurrò "comunque, che farai una volta arrivati in Italia?" Mi chiese e io sospirai senza dimostrare la crudeltà nel mio sguardo rivolto verso l'esterno "sono dei selvaggi, se ci sarà una sparatoia o ci finiremo secchi o ne usciremo vincitori con nuovi uomini dalla mia parte" gli dissi, ma sapevo che non sarebbe successo, tutti sapevano quanto 'Boss' Holland fosse un morto di figa e avere davanti ai suoi occhi un corpo come il mio lo farà rimanere docile come un agnellino.
Sentì dei passi tipici di un tacco basso, meglio paragonato ai tonfi che ai ticchettii dei tacchi a spillo e capì che la hostess di prima stava ritornando con la 'colazione' "a voi" disse porgendoci ciò che avevamo richiesto con un viso impallidito e dopo aver sorriso forzatamente un'altra volta se ne andò via "sai non ho mai avuto a che fare con questa tipologia di traffico di bambini, anzi con nessuna tipologia di traffico umano o animale" tenne specificare guardando la sua macedonia classica "per me è la prima volta che non volevo si avverarse, ma ho accettato solo per ucciderlo, credo che tu conosca i principi della famiglia Vilantes" annuì alzando entrambe le soppracciglia mentre addentò un pezzo di fragola "odio quando qualcuno continua ad assillarmi di richieste del genere" portai il cucchiaino con dello yougurt e un mirtillo in bocca e iniziai a masticare il frutto "spero che vadi tutto bene" sospirò "se vuoi posso chiamare alcuni dei mie uomini" si offrì ma rifiutai immediatamente "no abbiamo fatto un accordo, solo dieci uomini a testa, i più fidati, grazie ma non sarà affatto necessario" gli feci un occhiolino sperando che capisse il mio asso nella manica e ricambiò trattenendo un sorriso portandosi un quadratino di mela tra i denti.Le ruote del jet toccarono la pista italiana, di nuovo, era la prima volta in assoluto che successe questa cosa con Adrian di fianco "Boss White, siamo arrivati a destinazione con mezz'ora in anticipo. È stato un piacere come sempre" ci riferì il pilota "li hai addestrati te così?" Chiese Adrian incredulo "in realtà avevo chiesto solo le informazioni sull'orario, il resto l'hanno aggiunto loro. Sarà per il fatto che li pago profumatamente ad ogni volo" dissi scherzosa anche se era vero, avevano le loro famiglie e i loro impegni e non rifiutavano mai un volo di cui avevo bisogno per questo la loro paga era più alta della media, più sprecavo più di un milione di euro al mese per tutti i voli che facevo e per questo ne ero grata.
Appena scendemmo dalle scale trovammo la mia adorata auto che avevo lasciato qui "sali" ordinai prendendo le chiavi dalle mani di un lavoratore ed entrai dalla parte del guidatore. Toccai il volante e lo strinsi facendo gemere il cuoio sotto la mia pelle, cazzo se mi era mancata la mia Porsche, era l'unica auto delle cinque che pulivo alla perfezione "dove andiamo?" Mi chiese allacciandosi la cintura per poi mettersi più comodo sul cuoio marrone "per ora in un Hotel qui vicino, domani mattina cercheremo di partire con alcuni dei miei uomini per Roma, ho una casa lì che uso per incontri del genere" dissi mettendo in moto, misi la prima e sgommai volutamente "e questo hotel dove si trova esattamente?" Chiese "molto vicino al Duomo di Milano" risposi."Adrian" lo chiamai con voce tremante appena misi piede nell'unica camera dell'attico "arrivo!" Esclamò dal soggiorno dietro le mie spalle e in menche non si dica si trovò di fianco a me "che succede?" Chiese guardando la stanza allestita in modo impeccabile "c'è solo un letto solo" sussurrai, Jerry si sarà dimenticato che io e Adrian non eravamo più fidanzati da anni? Sei per lo di più? "Non vedo dove sia il problema" disse facendo spallucce "siamo in due Adrian, e c'è solo un letto" tentai di specificare, forse era mezzo addormentato e non stava mettendo in funzione il cervello "tranquilla, dormirò sul pavimento o sul divano in sala" lo guardai indecisa "no, puoi dormire te qui, io lavorerò in soggiorno" lui sbuffò donandomi uno sguardo altrettanto infastidito dalla idea "Ilaria devi dormire anche te" asserì serio "tranquillo, mi bastano solo tre ore di sonno per poter passare una intera giornata" gli svelai e lui quasi spalancò anche la bocca oltre che gli occhi "scusa? Sei impazzita?" Chiese e io mi sentì come una bambina che stava per essere sgridata dal padre, fanculo la mafia in questo momento "che c'è?" Chiesi facendo un passo all'indietro, non sapevo perchè lo feci, forse perchè lui era l'unico uomo ad avere un certo potere su di me? "Facciamo così" sospirò portandosi una mano sulla spalla tatuata in modo timido, a quanto cambiava di personalità come ai vecchi tempi "quando starai in mia compagniadormirai se è notte come in questo caso" mi guardò e i suoi occhi smeraldo mi colpirono l'anima per l'ennesima volta "va bene" accettai sapendo che sarei impazzita di nuovo nel ritornare nel mio vecchio stile di vita. Sospirai e per un momento mi sembrava di essere veramente ritornata ai tempi in cui Adrian si preoccupava per me "lo prometto" alzai un dito e subito dopo lo indicai "ma anche te dormirai qui" portai il dito in direzione del letto "starò sul divano" cercò di autoconvincersi mentre iniziò a camminare via con un sorriso felice ma io lo seguì saltandogli letteralmente addosso "non osare!" Urlai trascinandolo via da questa stanza "che stai facendo?" Chiese ridacchiando "tu dormirai con me!" Arrossì quando lo dissi e lui ci fece cadere sul letto.
Fui sotto di lui ed ero anche intrappolata tra le sue braccia posizionate ai lati della mia testa, le lenzuole emanavano un ottimo profumo di amorbidente e cercai di mettere la mia attenzione lì invece che nel voler cedere alla tentazione di baciarlo fino a farci svenire. Con uno scatto scivolai da sotto le sue gambe e finì con il sedere per terra con un tonfo mentre Adrian si sedette sul letto ridendo "sei diventata una specie di ninja?" Chiese con le lacrime agli occhi per questa mia bambinata "no, sono una Boss mafiosa proprio come te" alzai gli occhi al cielo "insomma, quasi" mi corressi essendo che in realtà non era ancora stato deciso dai suoi genitori "alzati" mi obligò negai con la testa, avevo paura di cosa sarebbe successo dopo "dai, veramente, alzati bambolina" invece di alzarmi mi girai e lo guardai "bambolina?" Ripetei e lui annuì scendendo dal letto per alzarmi di peso, glielo lasciai fare e una volta in piedi mi mise le mani a coppa intorno alle guance "forse così mi potrò ricordare di te il più velocemente possibile" mi sorrise mentre io avevo la faccia paralizzata dall'enormità delle sue mani mentre mi schiacciava le guance creando delle espressioni buffe sulla mia faccia "smettila" dissi e lui fece scivolare le mani sulle spalle e le strinse avvicinandosi ad un mio orecchio, mi tirai indietro solo con la testa ma lui portò una delle sue mani proprio sulla nuca per riavvicinarmi "potrò anche dimenticarmi di te per altre milioni di volte e mi innamorerei sempre e comunque del tuo viso, Bambolina" mi baciò velocemente una guancia coperta dal trucco e si allontanò "dormiamo" disse gattonando sul letto mentre io cercavo di riformulare le sue parole, si era innamorato di nuovo di me? Anche se non si ricordava ancora di tutto ciò che avevamo passato? Mi sembrava assurdo ma anche incredibilmente d'aiuto per ciò che gli avevo promesso.
Sorrisi e lo raggiunsi "vado un attimo in cucina e ritorno subito" mi avvisò andandosene di già, annuì e lui si allontanò.
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The bad boy is back
Literatura FemininaCOMPLETO Sequel di IN LOVE WITH A (MAFIA) BAD BOY. Dopo anni Ilaria doveva ritornare a New York per lavoro, ma in quel momento la mafia passava al secondo piano essendo che la sua migliore amica si trovava proprio lì, e dopo di lei c'era anche il su...