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AVVISO!!
In questo capitolo troverete molti contenuti disturbanti e di tortura!! Vi prego di non leggerlo e magari saltarlo! Ogni settimana pubblico un capitolo nuovo quindi ci rivedremo nel prossimo 💜

Non mi ricordavo quante volte fosse morto e risolto, ma di una cosa ne ero più che certa, non aveva più le unghie di tutte le mani e piedi, gli grondavano grandi quantità di sangue da tutte le parti del corpo come se fossero goccione di sudore cau...

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Non mi ricordavo quante volte fosse morto e risolto, ma di una cosa ne ero più che certa, non aveva più le unghie di tutte le mani e piedi, gli grondavano grandi quantità di sangue da tutte le parti del corpo come se fossero goccione di sudore causate dalle mie accoltellate, volevo addirittura tagliargli il piccolo membro che si ritrovava ma preferivo mantenerlo così ancora per un po' di giorni.

"Ti preso lasciami" tossì lui in modo debole mentre lacrimava come un bambino, potevo tranquillamente lasciarlo senza catene e cordoni, tanto non si sarebbe potuto muovere essendo che gli avevo anche tagliato i talloni d'achille, era un morto sulla terra e non se ne rendeva nemmeno conto.

"Ho una famiglia" cercò di difendersi di nuovo ma l'unica cosa che fece fu farmi venire un tic all'occhio per la rabbia, non ero mai stata così, mai in tutta la mia vita "la famiglia che hai venduto per il tuo fottuto piacere?!" Chiesi urlando, creando così un'altra tipologia di tortura, quella mentale, era sicuro che gli stava scoppiando la testa e ne andavo particolarmente fiera "o quella famiglia che ora è felice nel saperti morto?" Sibilai sta volta mentre stringevo il manico di un pugnale, con l'altra mano invece tirai fuori il telefono dai pantaloni che avevo e cercai un video che avevo chiesto ad alcuni miei uomini di fare mentre la sua famiglia non ne sapeva nulla "guardali, ora che tu sei quasi morto loro stanno festeggiando per la loro libertà" mi presi una pausa dal parlargli per fargli sentire le voci genuinamente felici dei 'suoi' famigliari "quella che tu gli hai provato per anni e anni" continuai facendolo piangere ancora di più mentre realizzava quanto idiota fosse stato, ma troppo tardi, non si poteva più tornare indietro ormai.

Mi avvicinai di più e andai dietro le sua spalle pelose, Dio che schifo "mi hai implorato per due giorni di lasciarti, ma se lo facessi... ci riusciresti?" Chiesi da finta tonta mentre impugnavo ancora meglio il pugnale dietro la mia schiena "ovvio" rispose e io sorrisi "sbagliato" commentai colpendolo per l'ennesima volta ad una spalla, altre urla selvagge e piene di dolore riempirono la stanza insonorizzata "aiuto!" Urlò, ridacchiavo ogni volta "riesci a capire che nessuno ti sentirà mai se non io?" Chiesi ridendo per l'ennesima volta di lui mentre giravo fuori la lama da lui facendo bagnare ancora di più il pavimento, i miei poveri uomini avrebbero dovuto pulire per ore i malesseri di questo tale, più ci pensavo più volevo ucciderlo all'istante ma volevo lasciare il piacere di farlo fuori solo alla 'moglie' cazzo se glielo avrei chiesto!

"Lasciami ti scongiuro" continuò a ripeterlo come un cretino quale era, continuavo ad accoltellarlo ovunque solo per farlo smettere ma lui continuava dandomi sempre di più i nervi.

Per quanto continuasse decisi di passare ad un altro metodo estremo che non avevo mai fatto, ogni volta che iniziava a lamentarsi gli toglievo un dente, era difficile da fare ma con l'aiuto di un mio uomo c'è la facemmo con circa cinque denti fino a che non la smise continuando a piangere per il dolore.

Era sera ormai ed ero stanca morta di questo uomo, volevo davvero ucciderlo ma scossi la testa, ero rimasta tutto il tempo lì in quella stanza di tortura lievemente illuminata nei sotterranei e la luce mi stava particolarmente mancando, avevo addirittura saltato ogni pasto della giornata essendo che vedere un umano mezzo squarciato non era una delle visuali migliori e tra poco sarebbe arrivata anche l'ora di cena ma la fame era andata a farsi fottere anche lei.

"Come ti senti Holland?" Gli chiesi mentre ero poggiata con le spalle contro un pezzo di muro in pietra marrone mentre tenevo le mani pulite incrociate sotto il seno con in una di loro una pinza, appunto quella che usavo per togliergli i denti tenendola in bella vista come per minaccia nei suoi confronti "voglio morire, se non mi lasci vivere per lo meno uccidimi" rispose senza forze dopo mezz'ora di pausa per entrambi senza torture o parole e nel mentre bevevo del rum chiesto per poter andare avanti con la giornata, quel splendido gusto legnoso avrebbe fatto esplodere le mie papille gustative per quanto fosse buono ma non potevo godermelo avendo Holland davanti ai miei occhi.
"Fammi morire" disse in un altro sussurro e io alzai la mano con le pinze "li vuoi quei denti restanti o vorresti una protesi nell'aldilà?"Minacciai a tono come giusto fosse ormai, il telefono vibrò nella tasca dei pantaloni e lui ritornò a chiudere gli occhi cercando di calmarsi, poggiai le pinze su un carellino pieno di armi di tortura e lessi il messaggio:

-Adrian:
Facciamo cambio per favore, solo il tempo che tu possa mangiare qualcosa.

Poi ne vanne un altro

-Melissa:
Adrian mi ha raccontato tutto, ti conviene mangiare mafiosona o potresti svenire se berrai solo alcol. Non vedo l'ora che ritorni in America :)

Ritornai alla chat di Adrian

-Io
Sto bene tranquillo, mangia te.

Continuava a dirlo da tutta la giornata, già dall'ora di pranzo ma decisi di rimanere ancora per poco, solo il tempo che delle mie guardie arrivino qui al posto mio per poter ripulire il casino per tutta la stanza così lo avrei lasciato in pace per tutta la notte e decisi che domani sarebbe stato il suo ultimo giorno.

Appena uno di loro arrivò facemmo cambio e mi lavai le mani fino si gomiti con un rubinetto prima dell'uscita lì sotto in quei sotterranei.
Appena mi asciugai con l'aria camminai velocemente fino in camera mia, presi un cambio lasciando quelli zuppi di sangue nel cesto dedicato a quella tipologia e mi misi sotto la doccia lavandomi in dieci minuti.
Finito anche quello mi rivestì e scesi in cucina dove trovai Adrian con addosso un grembiule da cucina intento a togliere una teglia piena di verdura dal forno "Adrian? Che stai facendo?" Chiesi abbastanza scioccata, lui appena sentì la mia voce poggiò il pezzo di ferro fosforescente sul ripiano e mi sorrise "stavo cercando di fare qualcosa di sostanzioso" mi disse mentre metteva broccoli e carote in due piatti "non ce n'era davvero bisogno" gli sussurrai felice "tu hai già mangiato qualcosa?" Chiesi e lui negò "no, ho chiesto a Melissa cosa mangiassi e ne ero rimasto scioccato, mangia quasi il nulla più assoluto, quindi ti ho preparato un bel pò di cose" disse poi indicando con un dito l'enorme tavolo nel soggiorno pieno di ogni tipologia di cibo, dal frutto alle zuppette!

Rimasi a bocca aperta, da quanto non avevo trovato un tavolo così pieno? Mai forse?! Ecco allora da dove proveniva quel odorino che sentivo mentre ero in camera! "Finirei il tutto forse in due mesi come minimo" dissi sorridendo nervosamente "ma grazie che hai fatto tutto ciò anche se è davvero troppo! Ho saltato solo il pranzo" continuai ma lui prendendo i piatti cominciò a camminare fino al tavolo poggiando anche loro lì sopra "e mille altri, mentre cucinavo mi è venuto un altro ricordo, eri molto più cicciotella a diciotto anni" portò le sua mani sulle mie spalle e mi fece sedere su una sedia "aspettami, mangiamo insieme" mi disse, stava recitando la parte del marito perfetto? No perché ci stava riuscendo a meraviglia! "Ovvio" risposi guardandolo mentre si toglieva il grembiule e ritornava da me.

SPAZIO AUTRICE:
ANCHE OGGI È ANDATAAAAA!!!!

LE COSE SONO PESANTI TRANNE CHE LA FINE LO SO AHAHHA TUTTO ⛓️🩸🖤🍷🚩
E LA FINE È 🌹💞🌸🎀💄 HAHAHA

COMUNQUE SPERO CHE VIA SIA PIACIUTO E CI VEDIAMO SETTIMANA PROSSIMA, SCUSATEMI PER GLI EVENTUALI ERRORI <3 CIAO DARLINGS

The bad boy is backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora