Capitolo 1

34 3 0
                                    

" Ho sempre creduto nel destino. Anzi, meglio mi correggo, ho sempre desiderato credere nel destino. Credere che esista una strada per tutti, disegnata, delineata davanti a noi e che i nostri passi, ogni giorno, anche se ostacolati dalle tempeste che la vita ci pone davanti riescano a percorrere quella strada, fino a giungere a quell'unico momento, epocale, assoluto, in cui il nostro destino, quello di ogni singola persona, si palesa innanzi a noi, si compie e tutto appare chiaro come sarebbe sempre dovuto essere. Credere che tutto sia già scritto e che nulla possa cambiarlo potrebbe sembrare quasi come una condanna a morte già emessa, come l'accettazione a testa bassa di quello che gli Dei hanno immaginato per noi, senza poter esercitare il libero arbitrio. In realtà, a volte, è solo una liberazione, una risposta scontata alle domande che ci tormentano. All'assoluta incapacità di comprendere perché accadono cose così terribili, o perché ad alcuni la vita dia così tanto mentre ad altri toglie tutto. La maggior parte delle volte è impossibile trovare una spiegazione, l'unica, forse, è pensare che si è destinati a questo o a quello, forse così, per quanto sia difficile accettarlo, è meno arduo ma ugualmente e inevitabilmente doloroso. Ci sono dolori talmente oscuri, totalizzanti e lancinanti che respirare, dopo, diventa quasi uno sforzo, un ricominciare a vivere come se fossi nato in quel momento e devi imparare da capo tutto, persino ad immettere l'aria nei polmoni per poi espirarla via. Poi un giorno, ti svegli e vuoi andare avanti, anche se è così faticoso, così provi a convincerti che sei su questa terra con uno scopo diverso da quello che avevi sempre immaginato, sorridi pensando che un giorno il tuo vero destino, quello per cui sei nato si rivelerà a te e non ti sentirai più diverso, mancante, qualcuno che molti compatiscono, in difetto e tremendamente triste, non importerà più cosa non sei riuscito ad ottenere o raggiungere ma solo cosa hai conquistato. Ma, oggi, pensi ancora che non sia giusto, che la maggior parte della gente ha tutto quello che desidera, anche quando non lo ha mai voluto, e tu che hai lottato così tanto, invano, non puoi accettarlo, non puoi fartene una ragione, non può essere così, cosa hai fatto di male per meritarlo, niente, almeno in questa vita, eppure é così, nulla potrà mai cambiarlo, a parte un miracolo ma quelli sono solo per le persone destinate a riceverli, accadono solo nelle fiction; ma tu vivi nel mondo reale e sai che i miracoli non avvengono, non ci credi, lo hai visto davanti ai tuoi occhi, ci hai sperato fino all'ultimo istante, pregando, concentrandoti ma più di una volta ti è stata tolta qualsiasi speranza e portato via tutto. Vivi, perché non puoi fare altrimenti, un giorno dietro l'altro, cercando di fare il meglio che puoi per te stesso, provando ad amarti nonostante tutto, sei tu che conti e di cui devi prenderti cura, ti stampi un sorriso sul viso e vai avanti anche se non hai, assolutamente, dentro, voltato pagina. Ma la vita non aspetta, corre, sono passati tanti giorni, hai sprecato così tanto tempo all'inseguimento di sogni impossibili, almeno per te. Se ti fermi a pensarci continui, imperterrito, a non capire perché ti sia dovuto capitare tutto questo, proprio a te, in fondo in cosa speravi, in niente di speciale, ce lo hanno tutti ma tu no, tu no. Va bene, sono e sarò abbastanza forte da sopportarlo, ho già affrontato così tanto, non crollerò, non la darò vinta alla vita anche se piango quando nessuno può vedermi, quando da sola cado nell'inevitabile sconforto, passano i minuti, tremo, poi mi alzo, asciugo le lacrime con le mani e respiro profondamente, perché ancora voglio crederci, devo farlo per me stessa, così accendo lo stereo, alzo il volume e sorrido, ballando da sola tra queste stanze, sistemando le cose della mia vita su cui ho potere, il letto, l'armadio, la cucina. Poi davanti allo specchio sorrido ancora, mi lavo i denti, la faccia, uso scrupolosamente le creme, costosissime, per influenzare il tempo e mostrare al Mondo il meglio di me, nascondendo i segni dei miei pianti e delle mie sconfitte. "

Quando il cielo non bastavaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora