Capitolo 33

7 2 0
                                    

DUE SETTIMANE DOPO 

POV AURORA


« Pranziamo insieme oggi?»

Mi chiede Anna mentre tolgo il cappotto, finalmente venerdì, è stata una settimana pienissima, sono stanca e voglio solo potermi rilassare e staccare un pò.

« Mi piacerebbe ma l'aereo di Marco atterra a mezzogiorno e ho già chiesto a Claudio di poter andare via prima, voglio essere a casa quando arriva»

« ah l'amore, è stato fuori solo due giorni»

« lo so e siamo stati al telefono praticamente tutte le notti ma che posso farci, mi è mancato»

« beh giusto, avete tanto da recuperare»

« già quasi vent'anni»

dico sorridendo

« va bene allora niente, pranzeremo un'altra volta insieme»

« grazie Anna»

« a dopo»

Lascia il mio ufficio e io mi immergo nel lavoro, voglio sbrigare più cose possibili così da non doverle ritrovare lunedì. Ma non riesco a concentrarmi molto, probabilmente sarebbe stato più producente se avessi lavorato da casa, guardo l'orologio in continuazione.

Il telefono squilla riportandomi alla realtà, è la linea interna

« Si?»

« Aurora potresti venire nel mio ufficio?»

« Certo, arrivo»

Mi tolgo gli occhiali da vista e li lascio sulla scrivania.


***


« Eccomi»

« accomodati, volevo parlare del nuovo progetto di Terenzi»

« stiamo procedendo, gli ho già spiegato che è importante smussare delle parti per renderlo più scorrevole ma non credo sia molto d'accordo, continua a ripetermi che sono parti fondamentali»

« è un po' testardo, ma vedrai che alla fine riuscirai a convincerlo»

« per forza, così com'è non darò mai la mia approvazione»

Claudio sorride poi guarda l'orologio riportandomi ai pensieri di prima

« va bene, tienimi aggiornato, so che devi andare adesso»

mi alzo

« si, grazie, a lunedì»

mi volto e sto per uscire dall'ufficio

« Aurora?»

« Si?»

« Mi è dispiaciuto sapere che Marco ha rinunciato al corso a Cambridge, spero solo che non sia stato per il tuo lavoro, per noi; avremmo trovato una soluzione, lo sai, ormai siete la nostra coppia preferita»

gli ingranaggi del mio cervello girano talmente veloci che, probabilmente il fumo che provocano, riescono a vederlo persino dall'Inghilterra. Non ho idea di cosa stia parlando ma qualunque cosa sia, questa volta l'indulgenza lascerà spazio all'ira funesta che si sta impossessando di me. Non riesco a rispondere immediatamente, rimanendo paralizzata per qualche secondo.

« Non dirmi che non lo sapevi, mi dispiace, io pensavo...»

« deve aver dimenticato di dirmelo»

« Aurora ti prego, calmati»

Quando il cielo non bastavaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora