Capitolo 24

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I nostri occhi sono ancorati gli uni agli altri come se guardando altrove potessimo morire, perderci, dissolverci in un universo parallelo. Poi la musica inizia a cambiare e forse più in linea con l'atmosfera natalizia le note di They can't Take Taht Away from Me ci raggiungono.

Marco prende le mie mani

« Te la senti?»

Mi chiede col suo sorriso da stregatto

« Certo»

Il sorprendente Dottore Vascolaro sa anche ballare come Frank Sinatra e mi porta con sé conducendomi sulle note come se fossero i gradini di una scala di Broadway. Rido perché dopo tanto, tanto tempo mi sento leggera. Mi fa volteggiare e le sue mani mi tengono ancorata a lui come una barca al porto, l'alta marea, non potrà portarmi via.

" Abbiamo dato spettacolo»

« adoro dare spettacolo»

« sei un narcisista»

« lo so, ma non sopportavo più le sue mani su di te»

« lo sai che»

« lo so, ma lui no»

« quindi hai solo voluto delimitare il territorio»

« anche»

« e poi cosa?»

« Il vizio delle domande a raffica non lo hai perso«

« chiedere è sintomo di intelligenza»

« si, ma smettila o sarò costretto a baciarti di nuovo, davanti a tutti, per farti tacere»

mimo con la mano il simbolo di chiudere la mia bocca come se fosse una zip, lui si porta la stessa mano alle labbra e la bacia, sfiorandola delicatamente, poi senza lasciarla si avvia verso il tavolo. Mi volto per seguirlo ed ecco che mi rendo conto che forse non avrei dovuto, che non era né il luogo né il momento adatto, ci stanno guardando tutti. Claudio mi guarda tra l'imbarazzato e il perplesso, Bergàmi ha un sorriso sarcastico stampato sulla faccia e Mark, non lo vedo, non é più al tavolo.

« Signori grazie per la magnifica serata»

« Ad un tratto è diventata davvero interessante»

« posso immaginare»

« del resto stupire è una tua peculiarità caro Marco»

« questa volta è stata una necessità»

« capisco»

sorrido a denti stretti non sapendo davvero cosa dire. Katia e Anna mi raggiungono

« se Lunedì non mi racconti tutto non ti parlerò mai più»

« ma davvero io»

« beh pensavo Mark fosse perfetto per te ma»

« evidentemente la nostra Aurora ha gusti differenti»

« si, preferisce i belli e dannati ma come dargli torto»

« ragazze vi prego, io»

« adesso vai, divertiti, te lo meriti»

Anna mi abbraccia seguita da Katia, sorrido ad entrambe

« Signori ancora auguri»

« a lei Dottoressa Augusti»

Bergàmi alza il suo bicchiere nella mia direzione schiacciandomi il suo proverbiale occhiolino, Claudio è rimasto in silenzio per tutto il tempo e la sua espressione è indecifrabile, spero di non averlo deluso.

Quando il cielo non bastavaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora