Capitolo 35

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« Cara sei più bella del solito, l'aria inglese deve farti bene al contrario di quello che si pensi»

dice la madre di Marco mentre guardiamo verso la pista da ballo, dove Ludovico senza alcuna vergogna o imbarazzo sta tirando via con i denti la giarrettiera dalla gamba di Miriam che ride felice. Marco è insieme agli altri uomini a fare il tifo come da prassi.

« Grazie Virna, devo dire che mi trovo molto bene a Cambridge»

« non vi manchiamo neanche un pò?»

« Certo»

dico con forse troppa enfasi nella voce

« voglio crederci, anche se sono convinta che vi piaccia Sare lì soli, soletti»

« beh»

dico imbarazzata

« non devi mentire, conosco mio figlio e se tu stai insieme a lui un pò vi somigliate, per forza, quindi»

le sorrido

« volevo anche ringraziarti»

« per cosa?»

« Per aver scelto di andare con lui, senza di te non sarebbe mai partito, sei stata molto generosa»

« grazie ma davvero io l'ho fatto col cuore»

« lo so»

poi mi abbraccia improvvisamente. E io non sentivo le braccia di una madre che mi avvolgono da tanto tempo, ricambio spontaneamente, sento che è sincera e voglio esserlo anch'io. Il suo profumo mi riporta indietro e il calore della sua guancia mi ricorda i miei giochi da bambina, le risate mentre la mia mamma mi faceva il solletico o mi consolava dopo una caduta. Una lacrima sfugge al mio controllo, Virna se ne accorge e mi stringe ancora più forte. Le sono grata.

« Cosa succede qui?»

La voce di Marco ci fa staccare, siamo entrambe commosse, ci guardiamo negli occhi per un attimo

« niente, stavo abbracciando questa donna meravigliosa e tu faresti bene a non lasciartela scappare»

dice Virna mentre si alza, bacia Marco sulla guancia e va incontro al marito che la sta aspettando per ballare.

« C'è qualcosa che devo sapere?»

« No, solo che sei fortunato, i tuoi genitori sono stupendi»

sorride, poi si avvicina porgendomi la mano

« posso avere l'onore di questo ballo?»

Sorrido e mi alzo afferrando il suo braccio

« sei la donna più bella della festa ma non dirlo alla sposa»

mi dice mentre raggiungiamo il centro della pista da ballo

« dai che dici, Miriam è fantastica»

« si, ma io ho occhi solo per te»

« per fortuna»

sorrido e iniziamo a ballare. Le sue mani su i miei fianchi e le mie braccia intorno al suo collo. La musica ci avvolge e i nostri occhi si parlano, così eloquenti, nonostante il silenzio delle nostre bocche. Provo quasi imbarazzo, il suo sguardo è così espressivo da riuscire a capire, senza dubbio alcuno, cosa stia pensando.

« Guarda che ti amo anch'io»

sorride

« sei troppo bella questa sera, forse tornare ti ha fatto bene»

« tua madre pensa che sia l'aria inglese»

« pensavo dicesse l'amre, conoscendola»

« beh credo che intendesse questo»

Quando il cielo non bastavaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora