La meraviglia di questa città si rinnova ogni giorno, come un libro dalle pagine infinite. Vederla così, bianca, magica, è quasi un sogno al quale mi è stato permesso di prendere parte.
Cammino verso l'ufficio come in trance, persino le panchine rotte ricoperte di neve candida mi sembrano romantiche, poi il solito automobilista sbruffone si incolla al clacson e la realtà mi colpisce e la città torna ad essere la solita vecchia Roma, caotica, ingarbugliata e adesso con le strade scivolose per questo agente atmosferico non previsto, fuori dal comune.
Salgo le scale con calma verso il piano della Catullo Editore e in questo Martedì che sa di Lunedì mi ritrovo ad attraversare le grandi porte di vetro mentre Anna si alza dalla sua postazione per venirmi incontro e abbracciarmi. Come sempre rimango un pò sulle mie e ricambio il suo abbraccio in maniera impacciata.
« Stai bene, che bello vederti, ero così preoccupata»
mi dice mentre ci stacchiamo
« Grazie ma sei esagerata, é solo neve mica il meteorite di Deep Impact»
« la solita spiritosa, ti ho immaginato da sola, per le strade della città, in preda al panico»
« non ero per strada ma comunque in qualche modo sarei riuscita a tornare a casa»
« ecco, appunto non eri a casa tua, sei rimasta lì anche la notte di venerdì, wow, devi raccontarmi tutto»
« non c'è nulla da raccontare»
« certo come no, voi due da soli chiusi in casa mentre fuori nevica, proprio niente»
« Vascolaro è stato davvero gentile e io non volevo disturbare»
« Aurora sei sicura che non devi raccontarmi niente?»
Mi dice guardandomi con il suo cipiglio da Ispettore Derrick e io che ho imparato a mentire e nascondere per ovvie ragioni, mi incammino verso il mio ufficio con aria tranquilla»
« assolutamente, cosa mai sarebbe potuto accadere... vado a lavorare, a più tardi»
Mi dispiace mentirle così spudoratamente ma, se le raccontassi qualcosa inizierebbe a costruirci sopra un film quando neanche io so davvero cosa sia realmente accaduto, se sono davvero sveglia e questa sia la realtà ma soprattutto si complicherebbero troppo le cose, visto il rapporto di lavoro tra me e Marco e ancora una volta mi sto preoccupando inutilmente.
Dal momento che questo libro finirà tra poco tempo, saremo solo una parentesi, un romanzo breve, di quelli che leggi d'estate e non hai il tempo di affezionartici.
Entro nel mio studio e il trillo del mio IPhone si propaga nella stanza
< Lo so che ti sembrerà troppo sdolcinato ma devo dirtelo... voglio svegliarmi con te tra le mie braccia ogni santa mattina >leggo il messaggio e il mio cuore sussulta proprio perché le pagine di questo romanzo sono tremendamente scadenti e prive di emozioni e vorrei anch'io essere tra le sue braccia.
< Non lo è... ma io non posso esserci sempre. >
La risposta arriva immediatamente.
< Lo so, ma tu ci sei in ogni caso >
sorrido e ripenso a ieri sera quando finalmente sono riuscita a convincerlo a farmi andare via.Ho chiamato un taxi nonostante le sue proteste, avevo bisogno di prendere le distanze, di ragionare senza averlo davanti. Ma per tutto il tempo della corsa in taxi ho solo pensato a quanto non avrei mai voluto andare via.
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Quando il cielo non bastava
RomanceIl Destino sa esattamente cosa fare, anche se non sembra così.