Stamattina sono arrivata in ufficio prima del solito, neanche Anna è ancora arrivata. Ho passato il weekend tra palestra e casa, cercando in tutti i modi di rilassarmi e riequilibrare il mio mondo. Dopo venerdì sera ero abbastanza scossa. Non sono riuscita a dormire. I ricordi e i sentimenti da essi provocati non mi hanno fatto dormire. Poi quell'uomo. Può uno sconosciuto avermi colpito così tanto. Ma ho deciso che non devo pensarci più e ho cercato in tutti i modi di tenere la mente occupata in questi due giorni. Non ho neanche chiamato Chiara, la mia amica, quella che c'è sempre stata e che non mi ha mai rinfacciato di aver lasciato anche lei, quando sono andata via. Era dispiaciuta di lasciarmi andare ma mi vuole bene e sapeva che sarebbe stata la cosa migliore per me. Ho avuto la tentazione di chiamarla e sfogarmi, lei avrebbe capito, ma il solo riparlarne, raccontare, mi avrebbe fatto male e così ho deciso di rimuovere tutto, come faccio sempre anche se poi, puntualmente, quando meno me lo aspetto, torna ancora, improvvisamente e senza darmi il tempo di prepararmi.
Alle undici lascio la mia scrivania per una pausa. In cucina preparo due caffè, uno per me e uno per Anna. Quando mi vede sorride, accettando il caffè con entusiasmo.« Non ti ho vista stamattina, da che ora sei qui?»
« Beh, era molto presto quando sono arrivata, avevo del lavoro arretrato»
« ma per favore Aury, non prendermi in giro, lo so che sei perfettamente in linea o addirittura in anticipo su alcuni lavori. La verità è che morivi dalla voglia di vedermi»
e scoppia a ridere facendomi l'occhiolino. Sorrido anch'io, adoro proprio questo di lei, riesce sempre a sdrammatizzare, a farmi sorridere.
« Sei sempre così perspicace e ora che ti ho vista la giornata si è illuminata»
le dico prendendola in giro e ridiamo ancora. Finiamo il caffè e torno nel mio ufficio. Trovo una chiamata persa di Mark sul mio iPhone, non ho assolutamente voglia di parlargli, non so davvero cosa potrei dirgli, ignoro la cosa e mi rimetto a lavorare al computer. Dopo una mezzora Manatti mi chiama chiedendomi di raggiungerlo nel suo ufficio.
Entro chiedendo permesso.« Aurora, vieni vieni»
mi siedo di fronte a lui, in attesa.
« Allora intanto volevo dirti che ieri sera è andato davvero tutto bene, è stato una serata magnifica, sono tutti entusiasti del nostro lavoro. Guarda.»
Mi porge dei resoconti, sono gli ordini appena arrivati stamattina per la nuova collana. Numeri inaspettati, sono davvero contenta.
« Claudio sono davvero felice»
« devi esserlo è merito tuo»
sorrido abbassando lo sguardo
« i soci non hanno fatto che parlare della tua presentazione, erano tutti colpiti ma adesso bando alle ciance, il lavoro non si ferma, finito un progetto dobbiamo iniziarne un altro, anzi devi iniziarne un altro, spero che ti appassionerà allo stesso modo»
« certo, dimmi tutto.»
« Avrei voluto presentarti l'autore venerdì sera, anche lui era presente, naturalmente, è un uomo molto apprezzato, riscuote molto successo all'università»
sorride
« credo non solo per la sua bravura e preparazione ma vabbè a noi questo non importa. È uno psicologo, ha già pubblicato con noi due anni fa e adesso sta lavorando ad un nuovo progetto ma fino ad oggi non sapevo ancora la sua riposta, sono mesi che lo corteggio. Poi stamattina alle nove in punto mi ha chiamato, dicendomi che era pronto a firmare e a iniziare a lavorare. Sinceramente non me lo aspettavo ma meglio così»
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Quando il cielo non bastava
RomanceIl Destino sa esattamente cosa fare, anche se non sembra così.