Le Bozze di Dio

Cassetta LXXIII

"Potrei far mettere dell'edera rampicante che sale e-"
"Alice, non fare la Flora della situazione"

Noi due, insieme a Clarissa, Serena e Irene eravamo andate alla ricerca di un abito da sposa, ma mi sentivo in colpa perché poco prima avevo mangiato un panino al burro d'arachidi e adesso avevo le mani appiccicose.
Oh Dio, mi dispiace per quel vestito con i brillantini.

"Io faccio Stella!"
"Serena non stiamo giocando alle Winx"
"Allora io Musa"
"Ire-"
"BLOOM. POSSO FARE BLOOM?"

Ci girammo verso Clarissa.
Sì era incastrata tra i vari strati di tulle di un vestito. Se si poteva definire tale, ANDIAMO SI VEDE PURE L'OMBELICO.
Inclinai la testa di lato.

"Sì. Stupida abbastanza."
"E tu?"
"Palese come l'orso del Gobi in Mongolia. Aisha la cazzuta"

SI, SONO UNA FATA. AAAAAAA
C'è qualcuno che si incula Tecna ai giorni nostri? No, perché non lo vedo.

Piombai su una poltrona rossa massaggiandomi una tempia. Prendere una testata la mattina equivaleva a una Evelin incazzata.
Tutta colpa di quel centauro di-

"Clar, mi aiuti con i nastrini?"
Esattamente.

Strisciai verso Irene, che stava giocando a bocce con delle scarpe bianche di un manichino. Ne prese una col tacco, alzò il braccio facendolo però cadere esattamente sulla mia faccia.

"PORCA-"
"Mignotta"
Serena mi tappó la bocca quando vide un'inserviente entrare, prima di guardarmi torva.
Volevo una cheesecake.

"Ragazze non vorrei preannunciare un'apocalisse , toccate ferro comunque, ma qui sento il pavimento tremare e no, non ho un vibratore addosso"
"Clar sicura? Perché quello verde acqua di Andrea mi far-"

Lanciai un fiocco in bocca a Irene, prima di poggiare l'orecchio al pavimento.
Dio, qualsiasi cosa abbia fatto, mi dispiace.
Tranne per quel ciccione che ha starnutito sul mio hot dog, quello proprio no.

Tutte noi uscimmo dal salone, sporgendo la testa dalla porta d'ingresso una sopra l'altra.

"Oh ma eccoli. UN'ORA DI RITARDO PEZZENTI"
Aguzzammo la vista riuscendo a scorgere infondo alla via un polverone di gente.

"Spiegazioni?"
"Mah niente, ho solo ingaggiato lo staff di 'Abito da sposa cercasi"

Non ci credo.
Se avessi avuto un cartello stradale per pericolo di alci, glielo avrei sicuramente lanciato.
"Tu COSA?"
"Alice calma"
Ma qualcuno le sa le basi? MAI e dico MAI, dire a una donna di calmarsi.

"Mi sa che il bianco le ha dato alla testa"
Serena aiutò Alice a sorreggersi.
Secondo me pesava una noce e un fungo, secondo Clar una damigiana e un pezzo di formaggio. Chissà chi aveva ragione.

"Chissà se lo è anche il Paradiso"
"Probabilmente se finissi per miracolo in Paradiso, Dio mi manderebbe giù all'Inferno perché flirtavo con un 'trentenne carino' "
Clar assottigliò gli occhi.

"Non puoi provarci con Dio"
"Non è mica tuo"
"Che idea di merda"
"Parliamo di quel branco di grossi quadrupedi domestici con telecamere e microfoni che TU hai contattato?"
"Devo veramente tirare fuori la storia del pancake e la capra del Camerun-"
"HO SBAGLIATO OK? VA BENE?"

"POTETE SMETTERLA?"
Ci voltammo all'unisono verso Irene.
"Chi si accalappierá chi lo deciderete dopo ora dobbiamo svignarcela"

Avevo visto qualche film del genere? Sì
Mi ricordavo qualcosa? Assolutamente no.
"Ok creiamo un buco sul vetro con una fiamma ossidrica, poi con un martello facciamo delle incisioni e-"

"Eve"
"Sì?"
Mi girai interessata.
"Svignarsela vive"
Sbuffai.

"Ma bastava dirlo subito"
Clar tirò una culata a una porta che dava sul retro, facendola aprire.
Corremmo veloci come falchi pellegrini verso la libertà quando Alice si bloccó di colpo, così anche noi, confuse.