Cassetta XI

11 3 0
                                    

Posai il gatto per terra dopo aver preso tra le mani il pettirosso e rigirandolo da un lato all'altro come una fetta di bistecca sulla brace.
Ovvio che pensavo al cibo, quello che ho mangiato era stato contaminato per colpa di una padella più sudicia del fondo di un bidone dell'immondizia, il resto si doveva buttare per...
Lo stesso motivo.
Suonarono di nuovo.
"Non vai ad aprire?"
"Perché?"
"Beh hanno suonato"
"Davvero?"
"Due volte."
"Il cibo sta già facendo effetto"
"Vai ad aprire quella dannata porta o ti butto sulla tegola marcia"
La vidi correre verso la porta per poi spalancarla, rivelando baby Yoda.
No scusate. Ma si era lui. Dov'erano i miei occhiali?
"Buongiorno padre"
Aspetta che?
"Buongiorno cara, stavamo pulendo le campane quando il nostro pettirosso addestrato è volavo in direzione di questo tetto, lo avete sentito?"
Clarissa si girò lentamente nella mia direzione, ma fissava con insistenza la palla di piume nel mio pugno.
Porco cane.
"È quello?"
Indicò il prete.
"Quello cosa?"
"La cosa nella tua mano è il nostro Galdino Basileo Polisotele?"
"Poliglottide?"
"HAI IL NOSTRO PETTIROSSO IN UNA MANO! STA SOFFOCANDO! MADRE GESÙ VERGINE MARIA, PADRE DI DIO!"
"Invoca qualcun'altro già che ci sei, tipo tua madre"
Sentii Clarissa borbottare.
"Emh..in realtà è una mela"
"Una che?"
Gli uscì una voce poco virile per la sua età.
"Conoscete quel frutto che può essere rosso, verde ,giallo, cresce sugli alberi e-"
"Sono un prete, non un citrullo"
"Voglio un cetriolo"
Tirai un calcio a Clarissa, la quale represse un lamento.
"Se è davvero una mela mordila"
Panico.
"Non mi crede?"
"Affatto, se non lo vedo non ci credo"
Baby Yoda del cazzo.
"Padre, non faccia il San Tommaso della situazione"
"Mordi"
"Ma in realtà-"
"Mordi"
"Senta, sono le 7 del matt-"
"ACCIPICCHIARELLA ADDENTA QUELLA MELA"
Dalla paura, con tutto il coraggio del mondo me lo infilai in bocca.
" Visto padre, una mela, ora se ne vada pure a benedire altre aiuole d'accordo? Buona mattinata!"
Clarissa lo scortó fuori per poi sbattere la porta.
"Fesso di un prete, vorrei passargli tutte le mie maledizioni, così vede cosa significa sentirsi dire -gnegne nN EsIst0no-, Evelin?"
Sputai di getto il pettirosso sul tavolo per poi correre in bagno, per la seconda volta in 9 minuti.
"Dio, stai bene?"
Uscii dal bagno con uno spazzolino a grattarmi la lingua.
"Tu. Mi devi una colazione."

--------------------------📼----------------------------

Dopo essermi fatta pagare 4 muffin ai mirtilli, un cappuccino e due biscotti, ci stavamo dirigendo verso la biblioteca della città. Clarissa doveva restituire un libro specializzato nella cucina delle barbaietole da zucchero e io dovevo prendere uno sulla psicologia. Avrei raggirato quel prete saccente.
"Ma secondo te Dio ride quando succedono queste cose?"
"Tipo tutte le cazzate che mi fai fare?"
"Tipo. Più quelle cose per le quali preghi in 4 lingue diverse sperando di aver invocato l'aiuto di una forza dalla tua parte"
"Sei tutta scema"
"Nessuno è dalla mia parte lassù, Dio per esempio. Se fossimo amici, per il mio compleanno mi regalerebbe una lattina di fanta. E per la cronaca mi fa schifo."
"Ma è pur sempre cibo gratis, vuoi comparare con una testa di cervo impagliata ?"
"Cos'hai contro le teste di cervo?"
Ma cosa c'era in quel caffè.
"Parli sul serio?"
"Ma sono carine, lì, con gli occhi lucidi"
"Si certo, per un pazzoide scappato da una prigione in Kantucky andato a vivere nel bagno di una baita clandestinamente"
Clarissa sospirò.
"Sono perplessa"
Eh?
"Per?"
"Plessa"
"No intendevo ... Oh fa niente"

Arrivate in biblioteca decidemmo di fare un gioco. Nascondino a premio.
A chi vinceva, due goleador.
"Sasso"
"Sasso"
Ma dannazione
"Forbice"
"Carta"
"AH HO VINTO"
"Shhh, ragazze siamo in un posto pubblico"
"Ci scusi"
Rispose Clarissa con un espressione sconfortata in volto.
"Ok vai a nasconderti, ma perché perdo sempre!"
Corsi più velocemente che potevo, nei limiti ovvio. Quella signora sembrava una tartaruga.
Mi nascosi dietro uno scaffale con il respiro strozzato.
"Sei tutta rossa"
Un ragazzo se ne stava lì, con un libro aperto in una mano, e con un braccio appoggiato al mobile di legno.
"Ci conosciamo?"
"Hai il fiatone"
Constatò. Una persona normale si sarebbe rabbuiata per la mia freddezza, mentre a lui non aveva minimamente toccato.
Ma che...
"Cosa stavi leggendo?"
Evelin, cos'è tutta sta intraprendenza?!
Chiuse il libro di scatto e io sobbalzai.
"Ti interessa?"
Come osava servirsi dei miei incantesimi contro di me?
Mi lasciò lì, confusa e come una scema.
"AH TROVATA"
Clarissa urtó un carello con dei libri, facendone così cadere uno a terra.
Mi chinai a raccoglierlo e lessi il titolo.
"Conversazioni con Dio"
"Compralo"

Le Bozze di  DioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora