Se c'è una cosa che ho sempre amato è il cibo. Poi se si tratta di carne grigliata da condividere con amici e famiglia allora è proprio il paradiso. Vedevo Pietro con le chiavi da lontano davanti al cancello. O forse era solo mio padre che scuoteva le chiavi della macchina di fronte al cancello di ingresso per la villetta. Non lo so.
Drew mi saltó sulla schiena come una cavalletta e poi rotolò di lato in stile spia per nascondersi dietro ad un barbecue. Samuele teneva le dita per imitare una pistola e la puntava in giro camminando lentamente e la stessa cosa faceva Edo. Poi vidi un guizzo veloce e solo dopo mi accorsi che si trattava di Gabriele che rotolava sotto ad un tavolo.
Non capivo, se volevano una pistola bastava andare in soffitta ed avrebbero trovato due calibro nove e un fucile da caccia.«Drew? Lo sai che le armi sono in soffita-»
«Shhh. Tu non mi vedi.»
Fece il segno davanti alle labbra di stare zitta.
«Drew sono miope, non cieca. Ti vedo.»
«Sono in incognito. Tu non parleresti con un barbecue no?»
«No, ma tu non sei-»
«Io sono il barbecue. In questo momento sono il barbecue.»Non volli approfondire il discorso, così mi avvicinai a Samuele e gli appoggia una mano sulla spalla. Lui si girò subito puntandomi alla fronte le sue dita in posizione di pistola ed Edo fece lo stesso puntandole verso il mio stomaco. Stava gorgogliando. Lanciai uno strano sguardo ai due ed informai loro che se cercavano una pistola dovevano andare in soffitta. Edo mi fece fare una giravolta su me stessa e mi lasciò vorticare verso il tavolo delle salse dove prontamente sbattei.
Una macchia enorme di odioso ketchup si trovava sul mio fantastico maglioncino bianco. Ancora una volta sentivo la risata di Dio in lontananza, ero sicura ci trovassimo di nuovo vicino al cancello del Paradiso ma vidi solo mia nonna scuotere le chiavi del trattore davanti a mio zio Paul.
«Sei la nuova vittima di Jack lo Squartatore?»
«Federico taci o ti faccio tacere io.»
«Con un bacio?»
«Con un pugno sui denti.»Mise il broncio e mi aiutò ad alzarmi. E poi accadde l'Apocalisse, peggio di quando la mia casa era stata demolita e di quando Evelin mi aveva rincorso per tutto l'hotel. Federico poggiò una mano sul tubetto di ketchup che mi schizzò tutto addosso, su faccia, vestiti, scarpe e anche sulla dignità perduta. I miei neuroni erano rimasti puliti per fortuna, così iniziarono a collegare le loro sinapsi facendomi comprendere l'accaduto. Mi lanciai su Federico per abbracciarlo e renderlo partecipe del suo disastro. E no non stavo parlando di me. Stavo parlando del ketchup.
Iniziammo così una specie di lotta di sumo,misto ad un abbraccio, misto a qualche bacio al sapore di aceto inacidito alias il ketchup, finché da lontano non vidi correre Evelin con una pompa per l'acqua.Strano a dirsi, ma sapevo già cosa sarebbe successo così lanciai i nostri cellulari addosso a Serena che li prese al volo con non so quale mossa di ginnastica artistica. Come mi faceva schifo la ginnastica artistica. Ma non feci in tempo a pensare a questo sport tremendo che Evelin inondò me e Federico con quello strumento di morte. Probabilmente sputtacchiai alghe e pesci sui jeans di Evelin, ma se lo meritava.
«IL FUOCO!»
«Chiamate Sam il pompiere!»
«Ehi io non mi chiamo Sam, ma Evel-»
«IL FUOCO!»
«Ma i pompieri non salvavano i gatti sugli alberi?»
«ORA COME CUOCIO LE SALSICCE?!»
«Verranno un poco più abbrustolite, ma ci piace il sapore di bruciato. Tranquilla mamma, io ed Evelin ci siamo abituate con la sua zuppa alla zucca.»
«MA SE É SPENTO COSA VUOI CHE BRUCI CLARISSA!»Mi girai inorridita verso mia mamma che era stata colpita dall'onda marina solo a metà, mentre il barbecue era stato preso in pieno. Spuntò da dietro un Drew selvatico che puntó le sue dita in posizione di pistola verso Samuele e simulò uno sparo, Gabriele rotolò fuori dal suo nascondiglio e fece lo stesso verso Edo mentre Leo era sbucato fuori da una palma e aveva "colpito" Gabriele che simulò una caduta. Drew si girò verso Leo e mimó uno sparo, l'altro cadde all'indietro e colpi un vaso di marmellata. Cosa ci faceva la marmellata ad una grigliata lo sanno solo gli angeli custodi.
«I ladri hanno vinto!»
«Si, ma a quale prezzo?»
«Non così alto come sembra, io ho ancora un compare.»
Dopo le parole di Drew, spuntando fuori da un vaso viola mulberry, Irene fece una di quelle camminate fighe da film portando gli occhiali da sole sulla testa. Di sottofondo sentivi Evelin fare i suoni delle esplosioni tipiche dei film americani. I due si presero a braccetto e camminarono verso il tavolo dove la nonna si stava disperando a causa delle salsicce crude.Le persone non capivano mai le priorità. Per non si sa quale motivo quel barbecue era difficilissimo da accendere e ci voleva infatti un'enorme fiammata procurata da liquidi o materiali infiammabili. Peccato avessimo usato le due taniche di benzina già la prima volta. Quando ormai mi ero rassegnata al fatto di dover mangiare una crudités di carni per pranzo, arrivò Martino con in mano un accendino e uno straccio. Troppo tardi mi accorsi che non era uno straccio, bensì il mio costume da cowboy composto da un materiale molto infiammabile a causa del basso prezzo a cui lo avevamo acquistato.
«MARTINO COSA HAI FATTO?!»
«Ho riacceso il barbecue, contente?»
«IL MIO COSTUME DA COWBOY!»
«Tanto era orrendo.»Non ho mai visto un uomo correre così veloce. Le minacce di Evelin funzionavano sempre e comunque.
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Il giorno della partenza era arrivato alla fine. Ero molto triste, ma mi assicurarono un alloggio anche per l'estate insieme ai miei amici così accettai di ripartire per l'Italia. In fondo avevo anche un po' di esami da dare all'università, poi c'erano i nostri gatti ed il canarino, padre Pietro Puglisi, soprannominato amichevolmente 3P, ed un sacco di altre cose che mi mancavano.
Era come sempre mattina presto e ci trovavamo già seduti sull'aereo saremmo partiti di lì a una ventina di minuti e Drew mi aveva già mandato si e no 50 messaggi in cui diceva che gli mancavo. Voi direte dolce, io dirò stressante. Poi avevo voglia di una cioccolata calda, ma il bar del volo avrebbe aperto fra non meno di quaranta minuti.
Il personale stava dando informazioni di servizio e negli autoparlanti ronzava la solita voce che forniva istruzioni che nessuno mai ascoltava fino al momento dello schianto o dell'ammaraggio. Io preferivo leggere il tutto dal piccolo manuale posto difronte al sedile. Davanti a me sedeva quell'odiosa vecchietta del viaggio di andata ed avevo già deciso di tirare parecchi calci. Da un lato era seduta Evelin e dall'altro Federico, non mi ricordavo come fosse la postazione del viaggio precedente. Poi mi squillò il telefono.
«Dio sei tu finalmente? Hai letto il bigliettino?»
«Clarissa sono padre Pietro, ma se aspetti una chiamata di Dio puoi venire in chiesa con me quando torni.»
«PADRE! Come se la passa? Ha preparato un nuovo canto per la messa? Spero qualcosa di movimentato.»
«No, mi dispiace cara. Ho una brutta notizia da darti.»
«Oh no le hanno rubato la statuetta di San Francesco? Oppure hanno trafugato i suoi santini?»
«Clarissa, Polpetta é scappato. Ha avuto una lite amorosa con Griglia e non torna a casa da due giorni ormai.»Tirai un urlo fortissimo. IL MIO GATTO! Il mio gatto aveva litigato con la fidanzata ed era scappato di casa. Doveva essere seria la situazione perché Polpetta non scappava mai, non aveva mai voglia di uscire. Le sue capacità di procurarsi cibo era pari alla mia capacità di pesarmi sulla bilancia senza piangere. Il massimo che faceva era miagolare molto forte per avvertirmi che aveva fame.
«Evelin dimmi che Nicola sa leggere davvero le carte e nel mio futuro ritrovo Polpetta.»
«Non lo so Clar, ma possiamo guardare Jumanji nel frattempo. Lo trasmettono durante il volo. Gli altri due in programmazione sono Fast&Furious e Biancaneve.»
«Le carte sono troppo vecchie.»
«Appena lo trovo me lo mangio quel gatto.»
«Spero che sappia di sugo e non di cianuro almeno, Eve.»
Federico mi strinse la mano come segno di
conforto e mi diede un bacio sulla tempia.
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Le Bozze di Dio
Novela JuvenilAvete presente l'aria fresca che ti scompiglia leggermente i capelli, il calore del sole che ti bacia la pelle e i rumori dei bambini che giocano in sottofondo? Nel Caso di Clarissa e Evelin sarebbe un getto d'aria dritto in faccia e su per le naric...