"Ding Dong
Ding Dong "No, non é un campanello di casa é solo quella fottuttisima campana della chiesa che é appiccicata al mio monotono bilocale nel centro di Milano. Il problema non é tanto che funzioni il campanile, ma QUANDO funziona.
Ovviamente con la mia conosciutissima sfiga non poteva non funzionare se non alle tre di notte, anche se non sono sicura se sia più corretto tre del mattino o tre di notte. Comunque é l'ora delle streghe, mi ripetevano sempre da piccola. Non so voi, ma secondo me i preti qua accanto organizzano degli esorcismi e la suonano apposta quando pensano di riuscire nella loro impresa.
Mi sbatto un cuscino in testa nella speranza di soffocarmi mentre le pareti del bilocale tremano e si staccano alcuni pezzi di cemento dal soffitto che ogni dannato mese devo ridipingere. L'intonaco mi cade sul sedere lasciando una macchia di polvere bianca.
Il mio progetto di soffocarmi non giunge alla sua riuscita, mi avvolgo nelle coperte e girandomi a pancia in su divento un involtino primavera con la pelle che inizia a prendere il colore verde vomito o giallo muco. Mi alzo per correre ed andare in bagno a rigurgitare gli scarti della mia cena preriscaldata consumata alle otto, ma inciampo nel copriletto che mi avvolge, volo in avanti e mi ritrovo con la faccia spalmata sul pavimento color vomito anche lui (Il pavimento non lo posso ridipingere perché é una moquette).
Dopo svariati gemiti di dolore e una faticosa camminata arrivo nel minuscolo bagno con delle piastrelle abbastanza discutibili che hanno disegnata la carta igienica in tutti gli angolini. Solo Dio sa chi si compra delle piastrelle del genere. Saluto la mia vecchia cena dalla tazza del water e abbasso la tavoletta con sopra i disegni di Ironman. Sinceramente ho sempre trovato molto inquietante il fatto che Tony Stark mi fissasse in bagno durante una doccia o mentre defecavo.
Mi sciacquo il viso con il sapone che uccide ben il 99% dei batteri e nel frattempo penso al restante 1%. Si dovranno sentire soli dopo. Quando alzo lo sguardo e mi osservo allo specchio l'unica cosa che mi viene da fare spontaneamente é quella di girarmi di nuovo verso il gabinetto.
Ho delle occhiaie da paura che fanno un contrasto tremendo con i miei occhi color verde vomito (sì ne sono ossessionata), ho i capelli castani messi in qualsiasi posizione possibile a tal punto che sembra si siano letti il Kamasutra, quella bellissima cicatrice sopra la fronte fatta dal mio gatto in una di quelle fantastiche mattine del lunedì ed un tremendo herpes che sembra voglia mangiarsi le mie labbra. Afferro la crema anti herpes e decido di prevenire il danno.
Questa é la mia vita. La vita di Clarissa Della Rosa. Mezza italiana dalla parte di papà, mezza americana dalla parte di mamma, ma tutta sfigata e quella é solo mia.
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Le Bozze di Dio
Teen FictionAvete presente l'aria fresca che ti scompiglia leggermente i capelli, il calore del sole che ti bacia la pelle e i rumori dei bambini che giocano in sottofondo? Nel Caso di Clarissa e Evelin sarebbe un getto d'aria dritto in faccia e su per le naric...