Cassetta XV

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Ogni volta che me ne andavo a mangiare e tornavo da Clarissa, la trovavo sempre, e ripeto sempre, con Federico.

Ora io mi chiedo. Cosa non mi ha detto?
Ci avrei indagato, sicuro come l'Australia.
No, quella era una bugia, il Molise.
Il che? Volevo dire, Napoleone.

Avevo finito il mio hot dog caldo con doppia maionese quando mi imbattei in un capannone a strisce gialle e nere.
Un accostamento di colori terribile a dirla tutta. Dovevo parlare con l'organizzatore della festa.

"Cartomante" era scritto all'entrata.
Vediamo cosa mi avrebbe detto a proposito di figure di merda o altro.
Magari mi avrebbe messo in guardia verso uno sciame di api passante alle 9.15 di domani mattina davanti al mio portone o sulla fregatura del sito di Dio. Tanto io lo so che quel coso non funziona. Non guarda le notifiche e se lo fa schiavizza l' argangelo Gabriele per farlo.

Mi aspettavo delle luci macabre, non buio totale. Ma dove stavo camminando? E soprattutto, cosa stavo calpestando? Topi? Erba? Ma che ne so.
Sembravo una scema, a camminare con le braccia avanti e gli occhi spalancati cercando di capire cosa ci fosse in torno a me.
Le mie gambe andarono a sbattere contro la battuta di una sedia.

"Dio che male"
"Ecco che ne arriva un'altra"
"Chi è?"
"Il cartomante"
"Oddio e dov'è?"
"Dall'altra parte della parete, siediti."
Non lo sentivo bene, aveva la voce un po' ovattata.
Feci come mi era stato detto.
Era parecchio scomoda. Ah, il mio sedere.

"Avrei delle domande"
"Tutti quelli che vengono qui ne hanno"
"No, domande diverse. Del tipo, perché è uomo?"
"Sei misandrica?"
"Nono, sono per la parità dei sessi, non preferenza di uno sull'altro, ma mi immaginavo un tavolo con al centro una palla di cristallo, luci soffuse, una tovaglia viola e una donna con una bandana dei pirati e orecchini d'oro."
"Un pirata in pratica"
"Una piratessa"
"Eri venuta per farti una risata insomma?"
"Diciamo. Allora cosa si fa?"
"Intanto mi dici il tuo nome"
"Evelin"

Silenzio.
Era morto? Il buoio lo aveva inghiottito? L'UOMO NERO.
"Non è italiano"
Ma perché tutti mi dicono la stessa cosa, diamine lo so.
"Che c'è? Il vostro sapere si limita ai confini del nostro stato?"
"Viene dal latino 'Aveline', significa desiderata. Le persone che portano questo nome sono spesso intelligenti e dotate di gran fascino. Sincera e leale conquista in amore e amicizia".
"Ha un tablet lì vicino? No perché se è una applicazione vorrei sapere il nome, devo provarlo con una mia amica. Si chiama Cla-"
"Tempo scaduto"
"Ma non ha manco inizia-"
"Avanti"
"Ehi non si interr-"
"Il prossimo"

Maleducato pezzente.
Me ne andai pestando i piedi ma con la sensazione di essere osservata. Quella voce prima o poi l'avrei trovata e pestata.

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Le foglie secche cadevano dagli alberi a causa del forte vento di fine autunno.
"Sono arrivati gli altri?"
Eravamo io, Clarissa, Leo, Federico, e mio fratello vicino a un chiosco di bevande calde.
Appunto per me: il succo di mela si dà alle piante.

"CRISTO, BRUCIA"
"Clarissa non bestemmiare"
"Cos-, nono intendevo-, era un'imprecazio-, cristo virgola bru-, NON VOLEVO DIO. TI PREGO NON TI ARRABBIARE. NE HO GIÀ TANTE"

Lanciò il bicchiere nelle mani di
Samuele, il quale fece fatica a prenderlo al volo.
Intanto si era messa in ginocchio a venerare il niente.

"Perché Clarissa sta pregando la Mecca?"
Alice ci venne incontro in tutta la sua bellezza. Capelli biondi come il grano, occhi verde acqua, accompagnata da un fig-, bel ragazzo.
Ah e dietro Serena, Gabriele e Martino, almeno credo.

"Scusate se non sono venuta con voi, davvero, e se siamo in ritardo ma qualcuno non aveva fatto benzina"
"Piacere, Edoardo"
Strinse la mano a tutti ma indugiò di più con Clarissa, che intanto si era alzata, la quale se lo stava immaginando probabilmente nudo stile statua con foglia di fico.
Contegno donna. È stato pescato ormai.
Di sottecchi, potevo vedere Fede irritato.
Secondo appunto per me: parlare alla mia amica.

Gabriele mi si avvicinò.
"Sei così bella che sono tentato di baciarti"
"Ti prego non farlo"
"Ti darebbe fastidio?"
"Sei fidanzato"
"Per te la lascerei."
"Eclissati".

In se è stato un pomeriggio divertente. Quasi meglio di stare in casa. Quasi.
"Clarissa una domanda"
"Basta mandragole ti prego"
"Federico"
"Cosa dicevi delle mandragole?"
"Cosa c'è tra voi due?"
"Si sono piante particolari"
"Claaaaaary"
"Ok, zitta. Cosa vuoi sapere?"
"Beh, boh fammi pensare...TUTTO?!"
"Ti ricordi quando siamo andate a buttare la spazzatura?"
"Si"
"E che ho dovuto lanciarmi dentro il bidone perché mi erano finite le chiavi di casa dentro?"
"Si"
"Beh non c'entra un cazzo. A casa di tuo fratello"
"Cretina. Allora non ti stava molestando"
"Mi ha preso un bicchiere"
"È carino"
"Non è il mio tipo"
"E com'è il tuo tipo?"
"Hai presente Chris Hemsworth?"
"Si"
"Hai presente Chris Evans?"
"Dimmi che stavolta c'entrano ti prego"
"Il loro mix"
Elaborai le informazioni.
"Quindi Federico senza muscoli"
"I muscoli sono la parte fondamentale"
"Ma ti piacciono così tanto?"
"Non ci posso rinunciare"
"Nella pasta?"
"Ma anche no"
"Problema risolto"

Le Bozze di  DioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora