Clarissa era venuta a vivere da me da alcuni giorni ormai. Aveva portato tutta la sua roba. O almeno, quello che aveva salvato.
Ma soprattutto, mi aveva portato la tazza mucca, che ormai non sto neanche a dirlo, era diventata MIA.
Avere un coinquilino era bello, ma avere Clarissa, beh.
Mi ero svegliata da appena 15 minuti e lei mi stava già parlando. Pessimo errore .
"BUONGIORNO EVELIN, TI AUGURO UNA SETTIMANA DI GIOIE E SODDIFAZIONI"
Era troppo iperattiva.
"Cambia spacciatore"
"Sono d'accordo"
Lo sapevo che troppo caffè faceva male, e Clarissa ne stava abusando.
"Sai che ti dico? Mi serve altro caffè, anzi, una tazza più grande. Vado a comprarne una!" Prese le chiavi di casa quando mi buttai a perdifiato sulla porta dandole una schienata madornale.
"Tu non esci di qui"
Avevo paura per la sua salute certo, ma in primis per la mia incolumità uditiva.
"Ora zitta e siediti, continua a ripassare"
"Evelin, hai presente la muta che fanno i serpenti? LA STANNO FACENDO I MIEI OCCHI. NON HANNO PIÙ LIQUIDO PER QUANTO LI HO TENUTI APERTI."
"E allora...chiudili?"
"Ti lancieri un libro in faccia"
"Quello con la copertina arancione, si abbina ai miei capelli"
Il giorno dopo avrebbe dovuto affrontare l'esame, e Dio solo sa come, tutti i libri del suo corso li avevano nella libreria dell'università. Fortuna sfacciata ho detto, ma panico per la mia amica, in quanto pensava che avrebbe dovuto restituirla vendendo un suo rene al mercato nero.
Si lanciò sul divano con le gambe all'aria e una mano sulla fronte in modo teatrale.
"Oddio, dammi un motivo per andare avanti"
"Ha i capelli ricci ed è sarcastica"
"Giusto. La barista del caffè."
"Sono io cretina"
-
Si era addormentata con la bocca aperta.
Non russava ma un rigolino di bava all'angolo del labbro ce l'aveva.
"Stai disegnando?"
Sobbalzai dallo spavento. Quando si era svegliata?
"Sai,non parliamo mai dei tuoi disegni..e sinceramente non ne ho mai visto uno. Questa è la volta buona?"
Non mi accorsi neanche del disegno che avevo appena concluso e dopo averlo osservato platonicamente incominciai a sudare.
"Oddio...mi ricorda qualcuno"
No aspetta come?
"Non è quel ragazzo con cui parlavi in biblioteca?"
E lei come faceva a saperlo?
"CIA o FBI? Con chi devo parlare per entrare nella società?"
"Io vedo e sento tutto" disse risoluta.
"Cosa hai sentito?"
"Tutto. Ero nascosta dietro ai libri ma non volevo interrompere lo spettacolo"
Inghiottì rumorosamente.
"Quale spettacolo?"
"Pff, ma dai. Quello di te senza parole e lui che si comportava esattamente come- diavolo avete lo stesso carattere saccente"
Mi stava insultando?
"Aspetta" si fece più attenta
"tu lo hai disegnato!"
Eccola.
"Oddio.TI PIACE!"
"Che?Cosa?Scherzi? Continua a bere caffè"
"Sei completamente cotta di lui!"
"Ma che stai dicendo!"
"Ti spiego anche il perché" si schiari la voce.
"Uno: non hai detto niente. Zero. Assoluto. E tu sai sempre cosa dire. Due: l'hai disegnato. E non so te, ma se il disegno è intimo e personale come dici tu allora la cosa è grave. Tre:Lo stai negando. Primo punto della fase di innamoramento"
Caffè di merda.
"E Quattro.."
Si avvicinò pericolosamente.
"Credo nel colpo di fulmine"
"Senti, non volevi comprare una tazza?"-----------------------------📼-----------------------------
Era il grande giorno ed ero scesa per comprarle una tisana rilassante alle erbe di eucalipto del Nevada.
Non sono proprio sicura sia così, ma ho preso la prima cosa col nome più incomprensibile del mondo. Doveva funzionare per forza. Così citofonai.
"Clarissa scendi"
"No, ho la febbre non mi sento bene"
"Hai l'esame oggi, avrai minimo 36.8 , porta il tuo culo qui"
"No ho 38.7"
"Mandami la foto"
Attimi di silenzio.
Beccata.
"Ok 36.8 ma sento che qualcosa sta aumentando"
"La mia rabbia"
"Scendo".Dopo l'esame, per il quale era uscita di testa, del tipo che a ogni passo mi ripeteva qualcosa che io sinceramente non ascoltavo -troppo impegnata a non pestare le strisce bianche dell'incrocio-, abbiamo deciso di chiamare i nostri amici per prendere un frullato insieme.
"Quindi fammi capire, ti hanno distrutto casa?"
"Demolita"
"E sei andata a vivere da mia sorella?"
"Intendi la mia salvezza?"
"È qui anche lei, idioti"
"No Leo, lasciali continuare. Mi piace essere chiamata in causa in terza persona, mi fa sentire un Duca"
"Di sto cazzo"
"Te lo taglio se continui"
"Ragazzi siamo a dicembre"
Serena ci interruppe infastidita. Ma perché c'era anche lei, con ovviamente, il braccio del suo ragazzo sulle spalle.
"Stavo pensando che potremmo fare una vacanza tutti insieme"
Ma chi ti vuole, levati dalle palle, fatti un giro e non tornare.
"Per me ci sta"
Perché i miei non avevano abortito la prima volta?
Lo seguirono tutti. Alice, Edo, Gabriele, Martino, Fede, Leo e anche quella traditrice di Clarissa.
"Tu non ti svegli domani mattina"
"Ho bisogno di rilassare i nervi"
"Ti prego non fare la nervosa"
Tiró una cannuccia a Federico.
"Sono troppo pigra per farlo".
Serena sbatté le mani eccitata.
Ecco, fai come le scimmie con i piatti, solo che in mezzo, mettici la tua faccia.
"Stavo pensando alla Croazia."
Clarissa si strozzò.
"No. Troppi gabbiani. E poi è inverno. Chi cazzo va in Croazia d'inverno. Andiamo a Madrid!"
Ah beh. Se dovevamo fare una cosa perché non farla bene.
"Affittare una baita in montagna?"
Ma perché non mi strozzavo io con il frappè.
"Ottima idea!"
Non potevano essere tutte come Alice?
Al primo momento di crollo con Edoardo, me la sarei presa io.
"Si può fare, ci dividiamo i soldi e ci passiamo anche il Natale, o avete impegni con i genitori?"
Guardò tutti, ma io guardavo mio fratello, che a sua volta guardava me, per poi dire:
"Per noi non c'è problema"Era deciso. A metà Dicembre tutti in montagna.
Dannazione.
Dovevo imparare a sciare.
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Le Bozze di Dio
Genç KurguAvete presente l'aria fresca che ti scompiglia leggermente i capelli, il calore del sole che ti bacia la pelle e i rumori dei bambini che giocano in sottofondo? Nel Caso di Clarissa e Evelin sarebbe un getto d'aria dritto in faccia e su per le naric...