Evelin rotolava sopra tre persone sdraiate per terra come si fa con i rulli del supermercato. Solo che di solito a rotolare erano i prodotti che compravi non una persona. Arrivata alla terza persona cadde a terra e si mise affianco ai tre mentre dall'altro lato Alice si preparava a rotolare su quei quattro malcapitati.
Guardai questa scena ripetersi con quasi tutti gli altri fino a quando venne il turno di mia cugina, di non so nemmeno quale grado perché ho perso il conto, Lizzie. La quale sbagliò direzione in cui rotolare e mise così le scarpe sui capelli di Samuele, le tette sul braccio di Andrea e la faccia fra i capelli di Evelin che inizió a gridare improperi contro la ragazza. Per fortuna lei non conosce bene l'italiano.
«Grossa mucca algerina leva la tua faccia dai miei capelli!»
«Evelin ti ho detto che ha origini portoricane non algerine...»
«Scarafaggio libanese sposta le tue tette dal mio ragazzo!»
«Leo ho appena detto che è portoricana...»
«Pangolino pakistano togli i tuoi piedi dalla testa del mio ragazzo!»
«Ire-»Mia cugina starnutí sulla maglia di Federico.
«SCARABEO RUMENO NON INFETTARE IL MIO RAGAZZO CON QUEI TUOI SUDICI GERMI!»
«È portoricana.»
Mi dissero tutti in coro facendomi il verso. Io in risposta da persona matura gli feci una linguaccia ed alzai il dito medio. Molto adulta devo dire.«Ragazzi ho un'idea.»
«La tua ultima idea mi ha portata ad essere una sirena di sabbia, quindi non dircela.»
«Ma è una bella idea.»
«L'ultima volta che era una bella idea vi hanno scambiato per terroriste a Milano.»
«Dettagli irrilevanti.»
«Questi dettagli comprendevano anche il fatto che il tuo gatto si mangiasse gli evidenziatori?»
Alzai gli occhi al cielo. Come erano fiscalisti i miei amici.
«Vi porto dall'allevamento di papere qua vicino, sono dieci minuti di passeggiata vicino al frutteto.»-----------------------------🎞️------------------------------
«Martino non funziona instaurare una gara di sguardi con una papera. Vincerà sempre lei.»
«Gabriele stai zitto e spiegami come mai siete diventati così amici tu e Gianfranco.»
«Dicono che fra esseri di pari intelligenza ci si intende.»
«Infatti Evelin, tu e Pulcino Pio andate molto d'accordo.»Le mie papere preferite mi stavano circondando. C'era Gigetta che mi stava mettendo il becco vicino alle gambe e sembrava volesse fare le fusa, Elettroshock tentava di volare per saltarmi in braccio mentre Faggio Lino era sulla mia spalla. Evelin mi stava indicando come esempio reale della sua tesi, ma io non ci facevo caso ero più concentrata su Andrea che guardava gli animali da distante in modo diffidente. Mi avvicinai a lui in modo silenzioso. E per silenzioso sì intende che le papere starnazzarono solo quattro volte ed io inciampai solo in tre ciotole di acqua e croccantini per papere. Molto meglio rispetto alla mia media.
Appena vicino ad Andrea questo si allontanò da me con uno scatto felino per aggrapparsi ad un mobile, ma per sbaglio affondò la mano sinistra nella tazza per la purea anti-tosse per papere. Io mi accostai di più per abbracciarlo e lui emise un verso gutturale e poi un urletto meno virile dei calzini di Nicola. Il ragazzo doveva rivedere i calzini nella sua valigia perché aveva un pessimo gusto.
«Se vuoi vomitare fallo nel cestino.»
«Allontanati...»
«Hai paura di una papera.»
«Sono tre.»
«Non era una domanda. Ora facciamo una cosa: prendi in braccio Elettroshock.»
Gli porsi la papera con entrambe le mani, lui indietreggiò ancora di più e colpì uno scaffale colmo di secchi. Uno dei secchi cadde sulla testa di Andrea che non vedendo più niente iniziò a gridare cose senza senso come "la papera mi ha cagato gli occhi!" o "Non posso più vedere gli addominali di Leo!". Il che non aveva senso. Quali addominali? Cosa mi ero persa il giorno al mare? Evelin direbbe che ero concentrata su qualcun altro.Tirai un pugno sul secchio per vedere se c'era qualcuno lì sotto oppure no.
Ma nessuno mi rispondeva più.«Toc toc»
«Chi è?»
«Clarissa»
«La suora?»
«Suor Maria Assuntina è rimasta a Milano.»
«Chi è allora?»
«Clarissa con una papera!»Andrea scappò via definitivamente facendomi fare un capitombolo all'indietro. Schiacciai con il sedere Gigetta la quale non approvando starnazzò via iniziando ad inseguire Irene, mentre io seduta per terra mi chiedevo se fosse migliore il color lavanda o il color mogano per i cuscini di casa mia e di Evelin. Questioni di priorità.
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«Buona cena a tutti!»
Esclamò mia zia insieme a sua moglie. Le madri di Drew erano davvero fantastiche in tanti ambiti ma non in cucina.Evelin mi stava sussurrando qualcosa.
«Ma questa è mozzarella?»
«Nah credo sia scamorza sciolta...»
«Ah meno male. Ma... Quel coso arancione che galleggia è un pezzo di carota?»
«Penso sia un pezzo di carne troppo cotto.»
«Arancione?»
«Io lo vedo più sul beige.»Mia zia starnutí su Drew il quale disgustato sì pulí su Federico. Come previsto da quando stavamo insieme ufficialmente lo aveva iniziato a perseguire in modo maggiore ed evidente a tutti. Io ridevo come sempre delle disgrazie altrui per non piangere delle mie.
«Ragazzi ma voi in Italia a tavola fate mai giochi?»
«Giochi di che tipo?»
«Tipo dire uno stato ed indovinare la capitale, citare gli elementi della tavola periodica, citare una data e indovinare l'evento di quell'anno... Cose così.»
«Mh, no. Però io ed Evelin ne abbiamo uno bellissimo.»
«E cioè?»
«Dire le peggiori battute di abbordaggio e chi dice la peggiore vince.»Tutti approvarono il gioco ed iniziarono il loro giro.
«Sono malata. Sono carente di vitamina TE.»
«Il tuo nome è Wi-Fi? Perché sento una connessione.»
«Sei una macchina fotografica? Perché sorrido ogni volta che ti guardo.»
«Lanciamo una moneta. Testa sei mia, croce sono tuo.»
«Sei un raffreddore? Perché a volte vorrei proprio prenderti.»
«Il tuo nome è Google? Perché hai tutto quello che sto cercando.»
«Sto studiando delle date importanti nella storia. Vuoi essere una di quelle?»
«Se tu fossi un dottore con uno stetoscopio non sentiresti nulla nel mio petto, perché mi porti via il respiro.»
«Vorrei che fossi il mio mignolo del piede, così da poterti sbattere su tutti i mobili della casa.»Ci girammo tutti verso Evelin e ci dilungammo in un applauso senza fine che ci permise anche di rifiutare gentilmente la portata ormai raffreddata di mia zia. Aveva decisamente vinto un mappamondo.
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Le Bozze di Dio
Fiksi RemajaAvete presente l'aria fresca che ti scompiglia leggermente i capelli, il calore del sole che ti bacia la pelle e i rumori dei bambini che giocano in sottofondo? Nel Caso di Clarissa e Evelin sarebbe un getto d'aria dritto in faccia e su per le naric...