Cassetta XXVII

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Era la mattina di Natale.
Eravamo riuniti sul terrazzo che dava sulle montagna innevate muniti di sciarpe, guanti, giacconi e cappelli.
Sembravo un insaccato.
Ci eravamo appena scambiati i regali.
Alcuni giorni prima avevamo scritto i nostri nomi sopra dei bigliettini, e quello che usciva a ognuno di noi sarebbe stata la persona a cui fare il regalo.
A me era uscito Andrea.

"È UNO YOYO VIOLA PASTELLO GLITTERATO?"
E uno potrebbe dirmi, da quando regali cose del genere a un ragazzo? E io risponderei, da quando ho scoperto la passione segreta per Katy Perry di mio fratello.
"Lo adoro"
e si commosse sul serio.
Ci scambiammo tutti regali inutili, tipo Clarissa che regalò a Edo un plaid con gli scoiattoli disegnati sopra. Sprecato.

Noi babbuine ci eravamo buttate nella neve  lì davanti mentre i microcefali erano rimasti sulla terrazza.
"Ragazze ho una domanda"
Serena stava sorseggiando il suo thè con gli occhiali da sole leggermente abbassati.
Attirò l'attenzione mia e di Clarissa.
"Se vuoi siete qui... Quelle palle che avete come animali... Dove sono?"
"A casa"
Clarissa si girò lentamente verso di me
"Abbiamo seriamente lasciato un gatto e un canarino da soli in casa?"
"Si vabbè ma sono troppo grassi per muoversi"
Ed era anche vero.

Entrate in casa, sentimmo i ragazzi complimentarsi.
Stavano parlando tutti del fatto che un braccio era più muscoloso dell'altro.
Ma supponevo fosse normale.
Voglio dire, anche noi femmine abbiamo una tetta più grande dell'altra.
C'è chi approva e chi mente.
Irene fece la domanda che aprì il mondo.
"Perché uno è più grosso?"
Si scambiarono tutti un'occhiata divertita.
Ci misi un po' per capire sinceramente.
"Diciamo che uno è più allenato dell'altro"
Guardai le ragazze e potei notare una nuvoletta sopra le loro teste.
Capii con un lampo di terrore.
"In che sen- ah. AH. AH, OK FERMATEVI QUI"

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"Metti la mano destra sul giallo"
Martino girava la ruota.
"Ma è dall' altra parte del tappeto!"
"Non è un mio problema"
"Ma ti cado addosso"
"Se cadi vinco"
"Giammai"

Non avrei fatto vincere Nicola a Twister.
Era una questioni di principio.

"Tu piede sinistro sul rosso"
"Godo".
Era sotto di me.
"Ma cazzo mi devo piegare come un panino"
No ti prego, non parlare di cibo.
" Ho fame".
"Prima finiamo"
Gli caddi addosso come una mucca per poi alzarmi e andare verso il frigo.
Era steso stile stella marina.
"Non si puó giocare con te"
"Il cibo viene prima di ogni cosa"

Eravamo arrivati al quinto gruppo.
Erano tutti ingarbugliati.
"Fede, piede destro sul blu"
"Non lo vedo"
"Quello come il sapone per i piatti non è difficile!"
Toccava ad Andrea girare la ruota ora.
"Eh no eh, è sotto Samuele"
"Se mi scontri le palle ti friggo le tue"
"Alice, mano sinistra verde"
"Ma ho la faccia sul culo di Leo"
"Bello vero?"
"Gabriele , piede sinistro sul giallo"
"Ma è in bella vista sotto le tette di MIA sorella!"
"È il mio giorno fortunato"
La cosa stava degenerando.

"Lanciami un pompelmo"
Martino lo prese dal porta frutta per poi tirarlo in direzione di Alice prendendola in piena ,e dico piena, faccia.
Vi dirò, mi stavo rotolando per terra.
Alice era incazzata. Olio su tela, 1.60x 90.
Godetevela. È un avvenimento più unico che raro.

Eravamo andati ancora a sciare e se dovessi dirla tutta, stavo diventanto più brava di tutti loro messi ins- ma che dico. Facevo pena, MA, meglio del solito.
Seduti a tavola per cena stavamo trattando di un argomento di vitale importanza per Clarissa.
"Voi non siete omofobi vero?"
La guardammo tutti stupiti.
"Clar abbiamo 2 gay al tavolo, 3 se contiamo Nicola..."
"LA SMETTI? Un giorno te lo dimostreró"
Gli lanciai un cucchiaino sporco di tiramisù.
"Fammi parlare. Secondo te qualcuno di noi può essere omofobo?"
"Meglio prevenire che curare. Come con gli erpes."
"L'eterosessualità e l'omosessualità sono come il costume da bagno e la biancheria intima. Sono la stessa cosa solo che uno è accettato dal pubblico l'altro no."
"Irene mi stai paragonando a una mutanda?"
Tutti lanciammo la prima cosa sotto mano a Leo.
"MA PER UNA VOLTA CHE PARLA, LASCIAGLIELO FARE"

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