Capitolo 6: É guerra

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Era un lunedì orribile, avevo salutato i miei genitori entrando nell'auto della mia migliore amica.

Kate mi lanciava delle strane occhiatacce, mentre guidava verso scuola. Guardai fuori dal finestrino, mentre lei si concentrava sulla strada "Vuoi saltare scuola, oggi?" La sua voce mi distolse dai miei pensieri.

"No, Kate. Dobbiamo andare a scuola, l'educazione è importante," le sorrisi e lei ricambiò il mio gesto, alzando gli occhi al cielo, "Ok, nonna."

Guardai fuori dal finestrino le altre auto. Mi chiedevo cosa facessero per vivere e se erano felici.

"Senti, so che la tua famiglia sta attraversando un brutto momento."

Mi voltai lentamente verso la mia amica.

"So che non stai più a casa, ma che soggiorni dai Godson."

Il mio cuore sembrò sprofondare nel sedile in pelle su cui ero seduta.

"Mi sono fermata un paio di volte da te ed i tuoi genitori hanno continuato a raccontarmi delle scuse che sapevo non essere vere. Un giorno tua madre mi ha preso da parte e mi ha detto che lavori per i Godson."

Kate mi guardò male.

"Tua madre non mi ha detto altro."

Guardo il mio braccio teso posato contro il mio grembo.

"Ma come tua migliore amica, puoi raccontarmi qualcosa di più. Sono qui per ascoltarti, Elena."

Mi toccò la mano abbandonata contro il mio ventre ed il mio braccio si rilassò immediatamente al calore del suo tocco.

Le strinsi la mano, rassicurandola, "Grazie, Kate."

Si voltò verso di me e mi sorrise. Quando notò che non aggiunsi altro, continuò, "Com'è stato tornare a casa tua?"

"É stato bello." La mia mente tornò alla notte precedente in cui avevo visto mio fratello.

C'era qualcosa che mi stava nascondendo. Chiunque sedesse all'interno di quel SUV non portava buone notizie.

Parcheggiamo nei dintorni della scuola, Kate trovò il suo solito parcheggio di sempre ed io cominciai a raggruppare tutte le mie cose, pronta per affrontare quella giornata.

Uscimmo dall'auto e Kate salutò felicemente qualcuno dietro di me. "Buongiorno, Professor Mattigon!" Urlò, facendomi l'occhiolino.

Mi guardai nervosamente intorno, alla ricerca dal moro che non vedevo da quel giorno.

Mi voltai verso il professore, mormorando un gentile, "Buongiorno," e fu allora che lo vidi.

Qualche metro più in là, appoggiato alla sua auto, mentre parlava con i suoi amici. Una ragazza bionda gli stava vicino, mentre rideva per qualcosa che era stato detto. Avvicinò il capo al suo bicipite, prima di risollevarlo per parlare con qualcun altro.

E come se sentisse il peso del mio sguardo, i suoi occhi si spostarono nei miei.

Distolsi rapidamente lo sguardo e notai che il Signor Mattigon mi stava guardando.  Si voltò a guardare dietro di sé, quando io aggiunsi velocemente, "Cosa c'è in agenda per oggi, Signor Mattigon? Qualche test a sorpresa?"

Si fermò a metà via, prima di tornare a voltarsi verso di me con un sorriso. "No, no, nessun test a sorpresa. Sarà una giornata divertente."

"Oh! Guarda che ora è. Devo scappare, a dopo." Disse all'improvviso, Kate.

Sapevo cosa stava cercando di fare e strinsi gli occhi verso di lei. La cosa triste era che pensava di aiutarmi, ma stava soltanto peggiorando le cose.

Le strinsi un braccio prima che potesse scappare, digrignando i denti e con un sorriso finto sul volto, parlai, "Andiamo assieme, Kate. Dobbiamo discutere di alcune cose prima della lezione, ricordi?" Dissi alla mia migliore amica.

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