Capitolo 62: In ufficio

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Griffin salì sull'ascensore, premendo il bottone del dodicesimo piano. Si sistemò la cravatta ed uscì.

Il corridoio era vuoto, fatta eccezione per la segretaria seduta davanti alla scrivania.

Sollevò lo sguardo sentendo il rumore delle porte dell'ascensore aprirsi e gli sorrise, "Buongiorno, Signor Griffin."

"Buongiorno, Patty," le rispose.

"Oggi è un grande giorno, sono presenti tutti i vertici del consiglio," disse con un sorriso.

"Qualcosa del genere, sì," gli rispose.

"Vuole che le porti del caffè?" 

Griffin guardò l'orologio. "No, grazie. Alla mia futura moglie non piace quando bevo troppi caffè," le rispose con un sorriso.

Con quelle ultime parole riprese a camminare, i suoi passi riecheggiavano nel corridoio vuoto.

Presto i suoi passi non sarebbero più rimbombati in quell'azienda. Il cuore gli divenne pesante al solo pensiero.

Continuò a camminare fino a che non svoltò l'angolo.

Logan era appoggiato contro il muro opposto. "É bello vederti qui," Logan salutò il fratello.

"Non posso dire di provare lo stesso ad essere qui," disse Griffin.

Logan ridacchiò.

"Sappiamo entrambi che quel vecchio non ti permetterà di andartene così facilmente," disse Logan.

Griffin sospirò e guardo il corridoio, "Vorrei poter dirgli di farsi da parte." 

"Prima o poi accadrà. Sarei felice se accadesse il prima possibile, ma sembra che stia facendo di tutto per evitarlo, purtroppo." Disse Logan.

Logan guardò suo fratello minore.

"Come sta Elena? Ho sentito che ha un virus intestinale." Gli chiese.

"Non ha un virus intestinale. Aspetta il nostro bambino," disse Griffin, fiero.

"Porca puttana! Congratulazioni! Prenditi il tuo tempo prima di condividere questa novità con noi, mi raccomando!" Si congratulò Logan.

Griffin si passò una mano tra i capelli, "Scusa, è che ultimamente sembra andare tutto troppo velocemente."

Logan si avvicinò al fratello, appoggiandogli una mano sulla spalla. "Ehi, non preoccuparti, stavo scherzando. Lo sa, il vecchio?"

Griffin scosse la testa, "E non sono affari suoi. Dopo oggi, me ne lavo le mani. Che sia mia nonno o meno."

Logan annuì, perso nei suoi pensieri. "Questo significa che potremmo finalmente lasciarci la maledizione alle spalle. É stato uno schifo per tutti noi," pensò ad alta voce.

"Lo spero. Sia la nostra famiglia, che quella di Elena, hanno sofferto troppo. Tutte queste stronzate che abbiamo dovuto sopportare, finiranno con noi," disse Griffin.

"L'amore trionfa su tutto, non è così?" Ridacchiò Logan.

"Sì, qualcosa del genere," ridacchiò Griffin.

"Non posso crederci che tu stia vivendo la tipica favola. Questo significa che tu sei la damigella in pericolo ed Elena il tuo principe azzurro?"

Griffin rise sonoramente, "Non so della damigella in pericolo, ma sicuramente lei mi ha incantato dalla prima volta che l'ho vista."

Griffin sorrise a quel dolce ricordo.

Poi qualcosa all'angolo del labbro del fratello catturò la sua attenzione. "Qualcuno ti ha rotto il labbro?" Gli chiese Griffin.

Logan si portò la mano alla bocca nel sentire l'osservazione del fratello e si strofinò la mascella.

"Il fratello di Elena mi ha dato un dannato pugno," gli rispose Logan, divertito.

Griffin sollevò il sopracciglio.

"Cosa gli hai fatto per meritarti un pugno dritto in faccia?"

Logan contrasse lievemente la mascella, testandone l'agilità.

"Il solito," disse Logan.

"Illuminami, di quale solito stai parlando?"

Logan fece spallucce con noncuranza.

"Logan, lascia stare Elric. Non voglio che Elena si arrabbi," disse Griffin.

"Perché lo stai dicendo a me? Stai pregando alla cappella sbagliata. É lui la testa calda, stavo semplicemente cercando di calmarlo e..."

Logan si interruppe.

"E?" Chiese Griffin.

"Le cose potrebbero essermi sfuggite di mano e potrei avere esagerato," ammise, infine, Logan.

Griffin sospirò. "Cosa succede tra te ed Elric? Ogni volta che vi vedo insieme, sembrate essere pronti a staccarvi la testa. Senti, stiamo per diventare una famiglia. Io ed Elena ci sposeremo. Cerca di sistemare le cose, qualsiasi cosa stia succedendo tra di voi," disse Griffin.

"Io cerco sempre di essere gentile, ma sembra che lui non ne sia in grado. É aggressivo, cerco sempre di calmarlo."

"Logan, Elric non è irrazionale."

"É preoccupato per sua sorella e lo capisco. Ma diamine, non capisce che anche per me è difficile," Logan si passò la mano sul volto, frustrato.

In tutti quegli anni Griffin non aveva mai visto suo fratello in quelle condizioni. Nessuno riusciva a scalfirlo, aveva visto suo fratello contrattare con le persone più importanti del Consiglio e fare tremare gli uomini in giacca e cravatta. Ma questa volta doveva essere differente.

"Tu ed Elric siete..." Griffin cercò di trovare la parola adatta.

"Coinvolti l'un l'altro?" Concluse.

Logan si fermò prima di voltarsi verso il fratello con un'espressione sorpresa sul volto. 

Scoppiò a ridere, rise così tanto che dovette asciugarsi le lacrime che gli si erano formate agli angoli degli occhi. "Coinvolti? Cosa cazzo significa! Mi stai chiedendo se scopiamo? Non riesce a rimanere nella mia stessa stanza per più di 2 minuti! Come diamine potrei scoparmelo?"

"Quindi lo vorresti," Griffin sollevò un sopracciglio.

"Cosa?! No, non posso crederci che stiamo avendo una simile conversazione."

Fu il turno di Griffin di fare spallucce.

"Sembra che lo tratti diversamente rispetto agli altri."

"Non lo tratto diversamente dagli altri."

Griffin sorrise al fratello. "Certo, continua a raccontartelo, se vuoi. Andiamo a questa riunione e facciamola finita."

"Sono con te," disse Logan, prima di ripassarsi il dito sul taglio.


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