Capitolo 58: L'alba

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"Non ci credo che ti sposi," esclamò Kate.

Erano trascorse diverse settimane dalla proposta di Griffin e mi sembrava ancora tutto surreale. Guardai l'anello che portavo al dito con un sorriso.

Eravamo sedute sul patio esterno ad ammirare il lago blu, mentre il venticello mattutino ci scompigliava i capelli. Entrambe avevamo in mano una tazza di caffè.

"Fammi vedere l'anello un'altra volta," disse Kate.

Le porsi la mano destra.

"É bellissimo ed è grande come un pallone! Scommetto che è, minimo, un 10 carati," esclamò Kate.

L'anello aveva un unico diamante di forma ovale, che era stato perfettamente riposto al centro sulla spalletta, mentre la fascia in oro accarezzava il mio dito. Kate aveva ragione, il diamante era grande, troppo grande. Riuscivo a sentirne il peso sul mio dito.

"Quel ragazzo ha perso la testa! E per non parlare di questa meravigliosa casa," continuò Kate.

"Possiamo ancora essere coinquiline? Possono trasferirmi qui con voi, farò silenzio, te lo prometto. Potete ancora fare sesso, mentre io sto nell'altra parte del castello," cercò di convincermi.

"Kate!" Arrossii per il suo commento.

"Perché stai arrossendo? So che non avete intenzione di aspettare il matrimonio per fare sesso, in questo caso lo ucciderei! Non riesce a staccarti gli occhi di dosso! Non immagino le altre parti del corpo!" Ridacchiò Kate.

Mi coprii il volto mortificata per le parole della mia migliore amica.

"Oh mio Dio, Kate! Giuro che a volte sei troppo diretta!" Ammisi sinceramente.

"Ora ti chiedo una cosa. Una domanda seria ed ho bisogno che tu sia onesta con me," Kate si avvicinò con un'espressione seria sul volto, poi si guardò attorno, assicurandosi che non ci fossero altre orecchie ad ascoltare.

"Ti soddisfa a letto? Conosco quello sguardo, ma ascoltami. Non voglio sembrare una pervertita... D'accordo, non mi interessa più di tanto come sembrerò dopo averlo detto ad alta voce, non mi importa."

Sollevai un sopracciglio.

"Potresti non pensarci più di tanto ora, ma poi boom, succede il patatrac! 10 anni dopo, la sera del Ringraziamento, voi ragazzi comincerete ad urlavi cose contro, traumatizzando tutti i vostri parenti. Bleah." Kate rabbrividì al ricordo di quella spiacevole memoria.

"Mi è successo con mia zia e mio zio durante l'ultimo Ringraziamento. Non entrerò nei dettagli perché non voglio traumatizzare anche te, sappi solo che ora stanno divorziando. E lasciami dire che è meglio così dopo quello che abbiamo sentito attorno a quel tavolo," stava letteralmente tremando, le sue spalle si incurvarono in avanti, mentre ripensava al momento vissuto.

Ripensai a tutte le volte che io e Griffin avevamo fatto l'amore. A tutte le volte che mi ero abbandonata tra le sue braccia. Fatta eccezione per la mia esperienza pressoché nulla, sapevo che lui era un compagno attento e premuroso. A volte facevamo l'amore in maniera lenta e dolce, come se volesse viversi il momento con calma e degustarsi l'amplesso nella sua totalità, mentre altre volte era più rude, come se non riuscisse ad aspettare di possedermi. Mi piaceva in entrambi i casi... forse il sesso rude e martellante era un po' troppo.

"E puoi definirmi una pervertita!" Kate mi sorrise sorniona.

"Ora, la domanda è, ti soddisfa sia dentro che fuori dal letto?"

I ricordi di quando, l'altro giorno, mi aveva presa sulla scrivania mi affollarono la mente.

Ero entrata nel suo ufficio con un thè in mano, così che si mantenesse idratato e rilassato.

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