Capitolo 14: Strano

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Dall'incidente accaduto durante il film, c'era una strana energia tra me e Griffin, era difficile da spiegare. Mi sentivo meno infastidita rispetto a prima se lui era nei paraggi, ma ora, invece che provare fastidio, provavo stranezza. Ero passata davanti alla sua camera qualche giorno fa e l'avevo visto senza maglietta, fortunatamente, era rivolto nella direzione opposta, quindi non mi aveva vista. I muscoli della sua schiena che si contraevano mi avevano portato a far cadere il cestello della biancheria nel bel mezzo del corridoio come una vera e propria idiota; ma mi ero allontana velocemente, prima di venire colta in fragrante.

Chi decideva di cambiarsi la maglietta con la porta aperta? Avrebbe dovuto chiuderla. Qualsiasi pervertita sarebbe potuta passare e dare una sbirciata.

La pervertita ero io.

Borbottai per la vergogna. Non sapevo nemmeno più chi ero diventata.

Io e Kate entrammo nella caffetteria, mentre cercavo di allontanare i miei pensieri e mantenere le distanze da Griffin.

Sembrava tutto troppo strano.

Kate continuò a guardarmi, "Stai bene? Sembri strana," ammise.

Ma che interessante e poetica scelta di parole.

"Sto bene," le risposi. "Dovremmo mangiare fuori," suggerii.

"Sta piovendo," mi lanciò un'occhiataccia.

"Giusto," le risposi.

"Sei sicura di stare bene? Sembri piuttosto distratta ultimamente," quella era la mia migliore amica, poteva fare concorrenza a Sherlock Holmes.

Sospirai, "D'accordo, mangiamo qui e non sono strana. Tu sei strana."

Ci avevo pensato e lo strano sviluppo del nostro rapporto poteva derivare dal fatto che fossi più rilassata, dopo la scoperta dei miei cinque anni in libertà. Quella piccola informazione mi aveva tolto un migliaio di pesi che mi opprimevano il petto, non ero più così stressata da dover tenere la guardia alta, quindi riuscivo anche a distrarmi e divertirmi.

Doveva essere così.

Ci dirigemmo ai nostri soliti posti, Kate prese il suo pranzo ed io feci lo stesso. "Dovremmo andare a vedere un film questo fine settimana," mi disse Kate, tirando fuori la pasta al formaggio.

"C'è un film particolare che vuoi vedere?" Le chiesi, prendendo il mio panino con il pollo.

"Non particolarmente, però potresti venire da me e potremmo uscire? Oh. Vorrei provare quel nuovo posto che fa le granite. Ci sono passata davanti qualche giorno fa e c'era una coda interminabile, devono essere davvero buone. Vuoi venire con me?" Kate si portò una forchettata alla bocca.

"Va bene, volentieri. Com'è andata la presentazione di gruppo?" Morsi il mio panino.

"É andata bene, uno dei miei compagni se l'è fatta sotto così ho dovuto fare anche la sua parte..." Kate si interruppe, i suoi occhi si spostarono dietro di me, poi al mio fianco ed io seguii la traiettoria del suo sguardo. "Cosa stai guardan-" Griffin si accomodò alla mia destra.

"Cosa ci fai qui?" Gli chiesi.

"É anche la mia scuola," mi rispose in modo pragmatico

"Lo so. Intendevo, perché sei seduto qui? Il tuo tavolo è quello là," gli dissi.

"L'ultima volta che ho verificato, ero certo di potermi sedere dove volevo," mi disse.

"Bene, allora scegline un altro, questo posto è occupato," risposi.

"Da chi?" Mi chiese.

"Non da te," risposi.

"Lo è ora," disse, mordendo una mela. Poco dopo si leccò il labbro per raccogliere il succo del frutto.

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