Capitolo 20: Due anni dopo

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Due anni dopo

Mi sedetti all'esterno del ristorante, ridendo con Kate, "Sai quanto è stato stupido?" Mi aveva chiesto, mentre mi raccontava della sua sfortunata avventura. Stavamo entrambe ridendo, quando terminò di raccontarmi la storia, "Ragazze, gradite che vi riempia i bicchieri?" Guardammo entrambi il cameriere, "Sì, grazie," Kate sorrise genuinamente al ragazzo e lui le sorrise di rimando, prima di guardarmi. Gli sorrisi gentilmente, "Sì, grazie," risposi. Ci riempì i bicchieri con del thè ghiacciato e, una volta terminato, mi guardò.

"Sai che quel ragazzo continua a guardarti," mi disse Kate, mentre bevevo il thè. "Non è vero, Kate. Smettila con queste cose senza senso, è stato solo gentile," dissi.

"É stato gentile con me, a te stava facendo una radiografia con gli occhi," continuò Kate.

"Non ha senso. Come sta Alex?" Chiesi, cambiando il soggetto della nostra conversazione.

"Sta bene, è impegnato come sempre. Abbiamo passato un po' di tempo insieme, prima che andasse fuori città per fare visita ai suoi nonni," sospirò.

"Quando torna?" Le chiesi.

"Non prima della prossima settimana," mi rispose tristemente Kate.

"Wow, come farai a sopravvivere al lungo inverno?" Sbeffeggiai la mia migliore amica.

Kate mi schiaffeggiò la mano sul tavolo, "Ahia, mi hai fatto male!" Ritrassi la mano ferita.

"Te ne meriteresti altri per le cose crudeli che dici," ammise Kate.

"Mi dispiace, mi farò perdonare. Film e pizza a casa nostra, dopo lavoro?" Proposi con un sorriso.

Kate strinse gli occhi, "Che tipo di film?"

"'Ricatto d'amore'," il mio sorriso si allargò, conoscendola. Gli occhi di Kate si spalancarono, adorava quel film con Ryan Reynolds e Sandra Bullock. Era la sua commedia romantica preferita.

"Ok, andata," disse infine.

Risi per la sua risposta.

Circa un anno fa, Kate mi aveva sorpresa, chiedendomi se volessi condividere l'appartamento con lei, avevo sempre pensato che volesse trasferirsi con Alex, per permettere alla loro relazione di svilupparsi. Le avevo chiesto se non voleva risparmiare i soldi per andare a convivere con Alex, ma lei mi aveva detto di 'no', che non si immaginava di fare quel grande passo con nessuno, se non con me. In quel momento mi sentii come se mi stesse chiedendo di sposarla ed, ovviamente, avevo accettato la sua proposta. Avevamo entrambe cominciato a saltellare per la gioia ed eravamo andate a convivere felicemente.

"Devo andare in bagno, torno subito," mi disse Kate.

"Ok," le risposi.

Eravamo sedute nel giardino davanti del ristorante, molte persone camminavano lungo il marciapiede, godendosi i raggi solari con il venticello che provvedeva a rendere la temperatura ottimale per poter stare all'esterno.

Sollevai leggermente la testa, sentendo il vento tra i capelli e chiusi gli occhi. L'aria leggerra mi circondava, sferzando gentilmente la mia pelle ed io sorrisi. Qualcuno alla mia destra si schiarì la gola ed io aprii immediatamente gli occhi, sorpresa di trovare il cameriere davanti a me.

Un sorriso gli incurvò le labbra, "Ciao, io...," iniziò, "Mi chiamo Charlie," concluse.

Sorrisi di rimando, "Ciao, Charlie. La mia amica è al bagno. Mi dispiace, abbiamo occupato questo tavolo un po' troppo a lungo. Quando torna le chiedo se vuole il dolce, altrimenti veniamo a pagare."

"Non sono venuto per-," cominciò, ma poi guardò verso il bagno, "La tua amica è tornata," i suoi occhi tornarono nei miei.

"Vuoi il dolce?" Chiesi a Kate, mentre si sedeva.

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