Capitolo 9: Cinque anni

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Lisa mi aveva comunicato che mi era stato chiesto di presenziare alla cena dei Godson, quella sera.

Non volendo proprio andare, declinai l'offerta.

"Non è un invito... É più un ordine." Mi disse Lisa.

In altre parole, non me lo stavano chiedendo, me lo stavano imponendo.

Perfetto.

Quindi ora mi trovavo seduta davanti allo specchio, ad osservare il mio riflesso.

I miei capelli neri erano stati domati ed ora ricadevano lisci a contornarmi il volto. Brillavano sotto il riflesso della luce artificiale, rendendoli più splendenti di quanto fossero in realtà.

Indossai un bellissimo ed elegante vestito dalle sfumature dorate che mi accarezzava il corpo come fosse un guanto, stretto in vita e lungo oltre le ginocchia.

Passai la mano sul tessuto, era l'abito più bello che avessi mai indossato e non era mio.

Lisa, quel pomeriggio, era entrata nella mia stanza con un sacchetto di plastica nella mano e mi aveva detto di indossare ciò che c'era all'interno per la cena di stasera.

Mi avevano fatta vestire come fossi una bambolina. Mi sentivo vuota dentro.

Un colpo alla porta mi fece distrarre dai miei pensieri, "É ora, Elena," mi annunciò, Lisa.

Sorrisi al mio riflesso nello specchio, ma gli occhi della ragazza riflessa non mi sorrisero di rimando.

Seguii Lisa come fossi un'automa.

Persa nei miei pensieri, per poco non mi scontrai contro la sua schiena quando si fermò improvvisamente. "Elena è arrivata," annunciò ai presenti nella stanza.

Sollevai lo sguardo, vedendo i tre uomini della famiglia Godson alzarsi dalle loro sedie.

Gerald Godson aveva un sorriso impresso sul volto. "Sono contento che tu abbia deciso di unirti a noi, Elena."

"Grazie per l'invito." Colsi l'opportunità per guardare Logan e Griffin.

Indossavano entrambi una camicia, quella Griffin era di colore blu, mentre quella di Logan di colore grigio. Gerald indossava, invece, una camicia bianca e si sedette a capotavola, mentre entrambi i figli si sedettero alla sua destra.

Logan mi guardò interamente, "Devo ammettere che fatico a riconoscerti stasera. Sei incantevole." Mi disse ed io gli feci un sorriso di circostanza.

Guardai Griffin, nei suoi occhi sembravano essersi liberate delle fiamme color oro.

Memorizzai mentalmente il modo in cui mi guardava, ma poco dopo scossi la testa. É solo un gioco di luci, Elena.

La sedia crepitò contro il pavimento, Griffin si era alzato con gli occhi puntati su di me.

Si spostò al mio fianco, il suo profumo ed il suo calore mi inondarono i sensi. Mi spostò indietro la sedia, per invitarmi ad accomodarmi. Mi voltai verso di lui, i nostri volti erano a pochi centimetri di distanza.

L'organo nel mio petto si strinse, nello scorgere l'intimità del suo sguardo.

I suoi occhi si abbassarono, fino ad arrivare alla base del mio collo, che guardava come se ne reclamasse ogni centimetro.. 

"Sei bellissima," mi sussurrò nell'orecchio, poi i suoi occhi tornarono nei miei, lasciandomi senza parole.

Cominciò ad incamminarsi verso il suo posto ed io, ancora sbalordita, seguii ogni suo movimenti. 

Tornarono tutti a sedersi. Posai la mano sul mio fianco, cercando di far rallentare il mio battito cardiaco.

Non fare l'idiota, Elena. É naturale che possa comportarsi da principe quando lo desidera. Dissi a me stessa. 

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