Capitolo 57: Sotto l'acero

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"Avete bisogno di aiuto, ragazze?" Griffin si appoggiò contro lo stipite della porta ad osservare le sue due donne preferite in cucina.

Lisa si voltò con un'aletta di pollo in mano, "Abbiamo tutto sotto controllo," fece un'occhiolino a a Griffin, prima di appoggiare l'aletta scottante sul bancone della cucina.

Elena stava mescolando dell'insalata con un grande cucchiaio e sollevò lo sguardo con un sorriso, "Abbiamo quasi finito, amore."

I capelli lunghi le arrivavano quasi alla vita e, al di sotto del grembiule verde che aveva indosso, si poteva notare l' abitino rosso che evidenziava il suo punto vita sottile. Bellissima.

Lui sorrise, mentre la guardava indaffarata in cucina.

"Avresti dovuto permettermi di fare venire il catering, avresti risparmiato un sacco di tempo," le disse.

Lisa sollevò rapidamente lo sguardo, "Non ha senso, ragazzo. Ce la stiamo cavando benissimo. Non hai abbastanza invitati per intrattenerti fuori?"

"Ahi! Sto per essere cacciato dalla mia stessa cucina?" Griffin si appoggiò una mano sul petto, fingendosi addolorato.

Elena rise, mentre Lisa scosse la testa con un sorriso, "Sei sempre così drammatico! Controllalo, Elena. É viziato!" 

"Ehi! Non dirglielo. Volevo sorprenderla," disse Griffin.

"Penso che la tua sorpresa sia stata rovinata anni fa," ammise Elena. Sia lei che Lisa scoppiarono a ridere.

Quella era musica per le sue orecchie.

Ghignò come un'idiota nonostante fosse motivo delle risate delle due minute donne.

"Grazie per esserci venuta ad aiutare, Lisa," la ringraziò Griffin.

"Sì, grazie davvero. Sei stata di grande aiuto," proseguì Elena.

"Non dovete ringraziarmi. Vedervi entrambi felici è una degna ricompensa," ammise Lisa, guardandoli, mentre si asciugava le mani sul grembiule.

"Ora Elena, esci da qui con questo ragazzo qua. É venuto in cucina come un cucciolo abbandonato. Abbiamo finito comunque, sto solo aspettando che finisca di cuocersi il pane, poi abbiamo terminato," affermò Lisa.

Elena si sporse in avanti, scoccandole un bacio sulla guancia, "Grazie, andiamo a finire di preparare i tavoli fuori."

Griffin si avvicinò e baciò Lisa sulla guancia, prima di prendere le ciotole con il cibo già pronto.

Il clima era perfetto, il sole stava calando ed un leggere venticello muoveva i rami degli alberi, mentre i due si dirigevano verso il tavolo in legno coperto dall'acero, appoggiando il cibo che avevano in mano su di esso.

Elena ritoccò alcune cose con un'espressione concentrata. Griffin si avvicinò da dietro, allacciando le sue braccia attorno alla sua vita, "Sei bellissima," le disse, prima di baciarle la spalla scoperta.

Elena inclinò la testa di lato, incontrando il suo sguardo e gli sorrise, "Grazie, penso che il merito sia tutto del vestito. Qualcuno l'ha posato sul nostro letto, questa mattina, quando sono uscita dal bagno," disse Elena.

"Mm, deve essere stato qualcuno che ti ama molto e che vorrebbe vederti con questo vestito mentre-" Disse Griffin con voce roca, ma venne interrotto dallo scricchiolio prodotto da un veicolo appena arrivato.

"Possiamo cancellare la festa?" Grugnì.

Elena rise, "Viziato."

Lui la strinse contro di sé, "Ti mostrerò dopo quanto sono viziato," le sussurrò all'orecchio.

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