1. Chi è il ragazzo?

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Da uno capisci come son tutti.
VIRGILIO

Evangeline

4 anni prima
26 maggio 2019

<< Evangeline Morris è attesa in presidenza, Evangeline Morris è attesa in presidenza. >> Ripeté all'interfono la voce della segretaria del preside della scuola, nonché mio padre.

Mi era sembrato strano che non mi avesse ancora chiamata questa settimana, giusto per sapere se sua figlia fosse ancora viva. O meglio, per sapere se avesse combinato qualche casino a cui lui avrebbe dovuto provvedere.

Non gli importava che stessi bene, solo che non gli causassi problemi.

<< Evangeline, non vai da tuo padre? >> Chiese Jenna aprendo l'armadietto accanto al mio, per sistemarsi il gloss allo specchio.

<< Certo che vado, ma lo lascerò aspettare ancora qualche minuto. >> Risposi prendendo il telefono dalla borsa.

Avevo venti chiamate perse da mio fratello e almeno una cinquantina di messaggi. L'ultimo diceva: "Il grande capo è incazzato. (Scusa è colpa mia.)"

Bene, non solo mio padre voleva parlarmi, che non è assolutamente una cosa positiva, ma Don lo aveva anche fatto arrabbiare. Andare nel suo ufficio ora sarebbe stata come una discesa all'inferno.

<< Vado, ci vediamo stasera? >> Chiesi a Jenna, anche se non avevo proprio voglia di uscire.
Ma si sa, chi non esce il venerdì sera è uno sfigato qui, e non posso rischiare di far arrabbiare ulteriormente mio padre. 
I Morris non sono sfigati, i Morris sono sempre a capo di ogni festa e non si mettono mai in ridicolo.

<< Certo, ci vediamo stasera a casa mia. >> Rispose lei senza prestarmi attenzione, presa com'era dal suo riflesso.

Chiusi l'armadietto e mi diressi verso l'ufficio del preside. Ormai ci avevo fatto l'abitudine.
Mio padre non chiamava i suoi figli quando aveva bisogno di dire loro qualcosa, li convocava. Come se fosse una specie di colloquio di lavoro o qualcosa del genere.

Ovviamente, però, questo trattamento non è riservato a tutti i suoi figli. Solo a me e Don, dato che mia sorella, "Janette la principessina di papà", vive ancora con lui e vanno incredibilmente d'accordo. Forse perché lei lo appoggia in qualsiasi cosa, anche se si trattasse di un omicidio.

Entrando nel suo ufficio lo trovai vicino alla finestra, intento a parlare al telefono. Perciò mi misi comoda sul divano, sapendo che questa chiamata potrebbe durare due minuti come due ore.
Dipende molto dalla mia fortuna.

Inaspettatamente attacca quasi subito, rivolgendo per la prima volta nella settimana la sua attenzione a me.

<< Allora, oggi ho il piacere di parlare con il preside Morris o con mio padre? >> Domandai curiosa, non sapendo se aspettarmi un discorso sul mio rendimento scolastico o uno sul mio comportamento.

<< Temo che dovrai affrontarli entrambi, sono molto deluso. >> Con un sospiro portai gli occhi al cielo.
Ovvio che fosse deluso, non era soddisfatto neanche quando prendevo il massimo dei voti.

<< Sono tutt'orecchi. >> Dissi con finta enfasi, che lui notò subito.

<< Ho parlato con il professore di matematica e nel tuo ultimo test non hai ottenuto il voto massimo, in quello di letteratura hai preso una misera B+ e per di più non hai ancora consegnato la relazione di storia. Dimmi, quali sono stati gli impegni che ti hanno impedito di prepararti al meglio? Perché da quel che so non sei stata molto impegnata questa settimana. >> Certo, dimenticavo che Janette riportava al grande capo qualsiasi cosa venisse a sapere riguardo me.
Non importava cosa o chi fosse a dirglielo, la prima cosa che faceva era sempre dirlo a nostro padre.

<< Il voto del test di matematica è un' A- e non penso sia un problema se non ho preso il massimo, il professore di letteratura non è capace a insegnare perché ha i suoi preferiti e io chiaramente non faccio parte di questi, la relazione di storia è da consegnare entro domani perciò ho tempo. No, non sono stata impegnata questa settimana, ma puoi tranquillamente dire alla principessina di casa che dovrebbe iniziare a farsi i cazzi suoi,  invece di girare sempre intorno a me. La parte del preside è finita? >> Vedevo chiaramente la rabbia nei suoi occhi, ma la ignorai.
Ormai neanche provavo più ad accontentarlo, ci avevo rinunciato, ma facevo il possibile affinché lui fosse abbastanza soddisfatto da non parlarmi se non in caso di emergenza.

<< Bene, pretendo che i tuoi voti siano migliorati entro la fine del trimestre. Per quanto riguarda tua sorella, ha ragione a tenerti d'occhio, non sarebbe la prima volta che porti vergogna sul nome della tua famiglia. Ora, parlando di cose più serie, pretendo la tua presenza e quella di tuo fratello alla serata in onore di tua madre e all'inaugurazione del nuovo ospedale. Ti manderò le date e i soldi per i vestiti, tutto quello che ti chiedo è la tua presenza e che ti comporti bene di fronte ai miei colleghi, chiedo troppo? >> Feci finta di pensarci su, quando in realtà sapevo perfettamente cosa rispondere.

<< Mmh... immagino di no. Infondo mi stai solamente chiedendo di fare la bella statuina mentre tu fai affari con i soliti imbecilli, è solo l'ennesima volta che me lo chiedi. Ma finché paghi tutto tu va bene, ci sarò. Quello che ti chiedo, però, è di tenere la tua principessina del cazzo lontana da me. Non vorrei mai influenzarla a fare la cosa sbagliata. >> Mi alzai, mettendo fine alla nostra simpaticissima chiacchierata tra padre e figlia.

Ma quando stavo per aprire lui mi richiamò.
<< Ah, Evangeline? >>

<< Si, papà? >> Chiesi, consapevole che la mia poca pazienza stava terminando.
Detestavo il fatto che lui non riuscisse mai a comportarsi da padre né con me né con Don, stava diventando insopportabile.

<< In quelle sue serate dovrai farmi il favore di accompagnare un ragazzo, ho bisogno di chiudere un affare con suo padre e se tu riuscissi a passare del tempo con lui credo che sarebbe più semplice per me convincere Michael. >> Lo guardai confusa, perché mi stava affidando un compito parecchio importante e sapevo per certo che lui non si fidava di me.
Nemmeno un po'.

<< Perché lo chiedi a me e non a Janette? >> Domandai.

<< Janette non è il suo tipo e tu sei più adatta a questo compito. Lo conosci già, anche se non ti va a genio, lui ha una cotta per te e farebbe qualsiasi cosa per avere anche solo un uscita con te. >> Questo non mi aiutava, tutti qui avrebbero fatto qualsiasi cosa per uscire con me per svariate motivazioni. Le più importanti: volevano popolarità e stare con me era l'unico modo perché la genere li vedesse, ero la figlia del preside e di conseguenza se avessero una relazione con me potrebbero giocarsi questa carta, e per ultima mi consideravano carina. Solamente carina, non simpatica, nessuno di loro mi conosceva.

Conoscevano ciò che avevo mostrato loro, proprio perché l'apparenza è tutto. La gente vede ciò che vuole vedere, ma loro vedono ciò che io voglio mostrargli.

<< Non sono d'accordo con questa cosa, ma giusto per sapere, chi è il ragazzo? >> Chiesi.

<< James Anderson. >>






Hey narcisi!

Che dite? Non ho aggiornato per qualche giorno perché avevo bisogno di una breve pausa e se devo essere sincera guardando una serie mi sono completamente dimenticata di dover fare altro hahaha.

Come sta andando l'estate? Spero bene.
Io cercherò di aggiornare spesso, ma non vi assicuro un capitolo ogni giorno.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, aggiorno il prima possibile💜

-Asia

BetrayalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora