3. Poker face

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Tutto ciò che sentiamo è un'opinione,
non un fatto.
Tutto ciò che vediamo è una prospettiva,
non la verità.

MARCO AURELIO

James

4 anni prima
27 maggio 2019

Non ero mai stato la prima scelta delle ragazze. Di solito se una di loro mi cercava c'erano due possibili motivazioni: la prima era che cercavano un modo per avvicinarsi ai miei fratelli, la seconda era che semplicemente erano nuove qui e non mi conoscevano.

Ormai ci avevo fatto l'abitudine e non mi dava più tanto fastidio.
Ciò che mi dava fastidio, invece, erano i loro mormorii che credevano non sentissi.

<< Guardate che sfigato, non ho idea di come faccia ad essere loro fratello. >> Sentii sussurrare Jenna al suo gruppetto di amiche.
Erano cinque, il che significava che ne mancava una.
Evangeline Morris, quella che tutti consideravano la più crudele ma che io sapevo essere la più umana di tutte.

<< Non ascoltarle, fanno così con tutti. >> Disse Caitlyn, chiudendo l'armadietto.

Proprio in quel momento vidi Evangeline uscire dall'aula di informatica e dirigersi in direzione delle sue amiche.
I lunghi capelli ondulati color castano scuro le ricadevano alle spalle, gli occhi dello stesso colore erano truccati con un leggero eye-liner e un po' di mascara.

A differenza delle altre del gruppo, lei non si truccava tanto e non aveva mai ricorso alla chirurgia plastica.

I pantaloni eleganti neri e la camicia corta bianca le stavano alla perfezione. Non metteva in mostra la sua pelle, eppure era molto più apprezzata delle sue amiche che erano più nude che vestite.

La osservavo da lontano, perché era tutto ciò che potevo fare. Evangeline era inavvicinabile per tutti, soprattutto per me.

<< Eva! Finalmente sei arrivata, stavamo proprio parlando della serata in onore di tua madre. Sai già cosa indosserai e con chi verrai? >> Chiese Jenna con la sua voce fastidiosa.

Jenna Lee è a mio parere la peggiore tra loro. È crudele, antipatica, aggressiva e maleducata. Si crede la migliore ma non capisce che l'unico motivo per cui i ragazzi le si avvicinano è per la quantità di pelle nuda che mostra, dato che non riescono a sopportare lei e la sua malata possessività.
Non si può dire che sia brutta, solo che è finta. I suoi capelli colorati sono finti -tutti sanno che è una parrucca-, le ciglia sono finte, le unghie sono finte, i suoi lineamenti non esistono più per quanti ritocchi ha fatto. Sono dell'idea che ognuno con il proprio corpo può farci ciò che vuole, per questo quando dico che è finta non intendo solo per il suo aspetto.

<< No e no. Devo scegliere sia il vestito che l'accompagnatore, ma sono troppo impegnata in questi giorni. Probabilmente affiderò a Jeremy il compito di trovarmeli. >> Rispose con un'alzata di spalle, come se affidare a qualcuno la scelta di vestiti e ragazzi fosse totalmente normale.

<< Beh, almeno tuo padre paga qualcuno per questo, il mio insiste perché faccia da sola queste cose. Tu sei fortunata, vivi con i tuoi genitori e i tuoi fratelli. Hai la famiglia perfetta, non come la mia con i genitori separati e una sorella che si trova da qualche parte in Cina. >> Disse Chanel con aria da svampita.

Chanel Martin era la seconda classificata nella lista delle ragazze più odiose della scuola, dopo Jenna. Lei, però, non si limitava alle attenzioni maschili. Faceva di tutto per splendere più di tutti ma finiva sempre per essere oscurata da Evangeline. Ero abbastanza sicuro che la odiasse, anche se con lei si comportava come se fossero migliori amiche.
Era la bionda più ambita dalla squadra di football, tutti la volevano e tutti la potevano avere. Piaceva per questo. Nell'ultimo anno avevo perso il conto delle "relazioni" che aveva avuto, mi ero fermato a trenta.
Ovviamente non giudico nessuno, ma la mia Evangeline è molto meglio.

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