35. James e Line

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I was lost within the darkness,
but then I found her
I found you

STEPHEN SANCHEZ

James

22 settembre 2023

Mi sedetti sulla sabbia a guardare l'alba sorgere, quasi aspettandomi che lei si sarebbe presentata qui, oggi e in questo momento.
Mi illudevo, ovviamente, perché il pensiero che probabilmente non lo avrebbe fatto mi faceva sentire triste.
Era il ventidue settembre ed io ero nel nostro posto.

Sapevo che era impossibile che oggi sarebbe venuta, oggi era un giorno pieno d'impegni per entrambi.
Tra qualche ora ci sarebbe stata la partita finale della stagione, e qualche ora dopo ci sarebbe stata la première del suo primo film.

Le avevo procurato dei biglietti per la partita, aveva partecipato a tutte le partite che avevo giocato nell'ultimo anno. Perché si, era passato quasi un anno da quando ci eravamo lasciati.

Non credevo di riuscire a passare tutto questo tempo senza di lei, e probabilmente non ci sarei riuscito davvero, perché avevamo continuato a sentirci, a vederci di tanto in tanto. Non era mai completamente sparita, ma non era mai completamente rimasta.
Era un limbo che sopportavo solamente perché almeno era qualcosa.

Non si era persa neanche una partita ed io non mi ero perso neanche un evento.

<< Buongiorno. >> Sussultai, sentendo la sua voce alle mie spalle.
La osservai mentre si sedeva accanto a me, con sguardo sorpreso.

<< Scusa se ti ho disturbato, non pensavo di trovarti qui. >> Indossava un vestito leggero color glicine che le arrivava a metà coscia, i capelli erano sciolti e molto più corti dell'ultima volta che l'avevo vista. Sorrideva, osservando il paesaggio che le avevo mostrato esattamente un anno fa.

Aveva un'aria più spensierata e tranquilla, rispetto al giorno in cui l'avevo vista partire per Hollywood. Sembrava stare bene, indipendentemente dalla mia presenza. Aveva di nuovo quella luce negli occhi d cui mi ero innamorato da bambino, la stessa che aveva conquistato milioni di persone in tutto il mondo, nel momento in cui il trailer era stato rilasciato.

<< Come mai sei sveglio a quest'ora? >> Domandò, interrompendo il silenzio che si era creato tra noi.

<< Ho la giornata piena e questo è l'unico momento libero che ho. Perciò, dato che un anno fa avevo detto che sarei venuto qui tutti gli anni, ho deciso di venire ora. >> Risposi, spostando lo sguardo sul paesaggio, nonostante volessi continuare ad osservarla per capire quante cose fossero cambiate da quando eravamo venuti qui per la prima volta.

<< Tu, invece? Non dovresti essere impegnata per la Première? >> Chiesi, ricordando che due giorni fa mi aveva detto di tutte le cose che avrebbe dovuto fare oggi.

<< I miei impegni iniziano alle otto e mezzo, non sono neanche le sei e comunque non riuscivo a dormire. >> Si voltò verso di me, sorridendo.

<< Sei pronto per la partita finale? >> Annuii. Non era più l'ansia che controllava me, ero io che controllavo lei. Avevo fatto fatica ad impararlo, ma alla fine ce l'avevo fatta. Avevo seguito i consigli che Nathan, Caitlyn ed Evangeline mi avevano dato nel corso degli anni, e con molte difficoltà ci ero riuscito.

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