19. Scintilla

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I was barely just surviving

CONAN GREY

James

4 anni prima
8 giugno 2019

Capii cosa avevo fatto solo dopo aver lasciato casa di Evangeline con il sorriso sulle labbra.
L'avevo baciata.
Avevo baciato Evangeline Morris e lei non mi aveva respinto.

Era stato un gesto istintivo, dopo aver visto il modo in cui aveva allontanato sua sorella e l'aveva minacciata di non avvicinarsi più a me. Avevo baciato la ragazza per cui avevo una cotta da anni, quella che credevo non avrebbe mai ricambiato uno come me. Invece l'aveva fatto ed era stato il bacio più bello di sempre.

Mi ero reso conto che non mi aveva respinto solo dopo essere uscito da casa sua, quando avevo smesso di essere sopraffatto dalla sua presenza.

Non sapevo se quel bacio per lei fosse importato qualcosa, probabilmente non quanto ha significato per me.

E tra qualche minuto sarebbe stata qui, a casa mia, dove non avrei mai immaginato di vederla. Avrebbe visto la mia camera, i miei genitori l'avrebbero accolta facendo finta di non aver mai sentito parlare di lei, quando in realtà ne parlavo ogni giorno da anni.

<< Sei pronto? >> Domandò Nathan, appoggiato con la spalla allo stipite della porta.

Annuii, posando i libri sulla scrivania.

Nath sorrise, poi posò lo sguardo sulla porta opposta alla mia, la sua stanza.
Caitlyn si era addormentata leggendo un libro.

Il sorriso si spense e nonostante Nathan non lo mostrasse capii che il fatto che il loro tempo stesse finendo lo faceva stare male.
Eravamo tutti a conoscenza del sentimento che li legava, nessuno avrebbe voluto perdere una cosa simile.

<< Posso chiedere un favore al piccolo James? >> Domandò di punto in bianco, facendomi spostare lo sguardo da lei.

<< Certo. >> Dissi, confuso dal modo in cui mi aveva chiamato.
Mi chiamava così quando eravamo bambini.

<< Prenditi cura di lei. So che lo farete tutti, ma tu sei il suo migliore amico e solo tu puoi evitare che torni quella che era un'anno fa. >> Fece un passo verso di me, nonostante gli costasse fatica farlo senza qualcuno che lo sorreggesse.

<< Lo farai? >> Sussurrò guardandomi negli occhi.

Annuii, fingendo che l'idea di perdere mio fratello non mi uccidesse. Nathan non voleva vederci piangere e io non l'avrei fatto finché fosse stato ancora tra di noi.

<< Non c'è neanche bisogno di chiederlo. >> Affermai ancora annuendo.

Lui mi sorrise e mi abbracciò, nessuno di noi sapeva che sarebbe stata l'ultima volta.

<< Grazie. Sei speciale, James, non cambiare mai. >> Si staccò quando udimmo il campanello suonare.

Mi rivolse un sorrisetto e con qualche difficoltà uscì dalla stanza, chiudendosi la porta della sua camera dietro le spalle.

Nonostante sapessi che Evangeline si trovava al piano di sotto con mia madre ci misi qualche secondo per riprendermi. Vedere mio fratello avvicinarsi giorno dopo giorno sempre di più alla morte mi faceva sempre un certo effetto.
Ma non potevo rompere la promessa, non avrei pianto.

<< Ehi. >> La vidi sulla soglia, perfetta come sempre. I capelli lunghi e ondulati, i vestiti costosi e perfettamente stirati, la borsa contenente i libri.
Ora che ci pensavo non l'avevo mai vista indossare una tuta, probabilmente neanche durante le ore di scienze motorie.

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