4. Caffè

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Do you remember happy together?
I do, don't you?
Then all of a sudden, you're sick to your stomach
Is that still true?.

GRACIE ABRAMS

James

Presente
13 settembre 2022

Mi ero reso conto di quanto fosse stupida la motivazione del litigio avuto con Evangeline troppo tardi.
Ero già a casa, steso nel letto e lei non rispondeva al telefono. Sapevo che non era tornata a casa perché Mya, la sua coinquilina, mi aveva chiamata per chiedermi se fosse da me dato che non l'aveva trovata a casa.

Era tipico suo sparire per poi farsi sentire una volta calmata. Per questo non mi stupii quando sentii bussare alla porta e ci trovai lei con in mano una scatola di ciambelle.

<< Mi dispiace. >> Dicemmo all'unisono, ci guardammo negli occhi per qualche secondo per poi scoppiare a ridere.

<< Vieni qui. >> La tirai dal braccio, facendola entrare e la avvolsi in un abbraccio. Non succedeva spesso, in realtà quasi mai.
Il nostro rapporto era cambiato negli ultimi quattro anni, al punto che quasi non ci riconoscevo più.

Io ci provavo, cercavo di tornare quello di un tempo nella speranza che tutto tornasse come prima. Ma non ci riuscivo.
Era come se con mio fratello fosse morta una parte di me.

<< Hai ragione, me la prendo con te perché non parli quando neanche io lo faccio. Scusa. >> Sussurrò posando la scatola sulla penisola della cucina per poi mettersi seduta.

<< E io non dovrei costringerti a parlare, so che non ti piace quando si tratta di tuo padre. Scusami. >> Dissi sedendomi accanto a lei.

Evangeline mi rivolse un sorriso mentre apriva la scatola che conteneva la mia colazione preferita.
La portava sempre dopo qualche stupido litigio.

🥀🥀🥀

<< Hai l'ora libera? >> Chiesi a Evangeline mentre uscivo in cortile.
La sentii chiudersi una porta dietro, dall'altro capo del telefono.

<< No, ho a malapena dieci minuti per andare in bagno. Ma se vuoi possiamo pranzare insieme. >> Rispose lei, aveva il fiato corto perciò immaginai che fosse appena entrata in bagno.

<< D'accordo, ci vediamo a pranzo allora. >> Dissi mettendo fine alla chiamata.

Passando di fronte al bar del campus notai Caitlyn e Juliet sedute a un tavolo. Era raro che vedessi Jul qui, dato che era sempre a scuola quando noi avevamo le lezioni.
Aprii la porta, ma qualcuno mi investì in pieno rovesciando un intero bicchiere di caffè bollente sulla mia maglietta.

<< Cazzo... >> Sentii la ragazza imprecare, ma non si fermò per vedere chi avesse colpito.
La vidi correre via, ignorando gli sguardi confusi di tutti i presenti.

Il liquido che mi aveva versato addosso cominciava a bruciare sulla mia pelle, perciò tornai indietro e mi diressi in direzione dei dormitori femminili.
Sapevo che Evangeline non era in camera, ovviamente, ma lì avevo molti vestiti di ricambio per quando rimanevo da lei.
Casa mia era troppo lontana per tornare a cambiarmi, ci avrei messo almeno quindici minuti per arrivare lì e tra trenta avevo lezione.

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