12. Scricciolo

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Sono più le cose che ci spaventano di quelle che ci minacciano effettivamente, e spesso soffriamo più per le nostre paure che per la realtà.

SENECA

Anonimo

Presente
17 settembre 2022

Calai il cappuccio della felpa, facendo il mio ingresso nella discoteca che mi era stata indicata. Non dovevano riconoscermi.

Attraversai la pista da ballo, fino ad arrivare al corridoio in cui si trovavano i privé.
Quando entrai mi ritrovai in una stanza enorme, illuminata da dei led azzurri e bianchi.

Al centro della stanza torreggiava un enorme trono che solo una persona fuori di testa avrebbe utilizzato. Ma di certo la persona che sedeva al di sopra di esso non era normale, mi sorprendeva che non fosse ancora stato rinchiuso in una clinica psichiatrica.
Mio padre, si ergeva rigido sul trono in marmo bianco, mentre mi osservava fare il mio ingresso.

Alla sua destra c'era Alexander, in piedi e fermo immobile. Il suo sguardo era una maschera di ghiaccio, non lasciava trapelare nessuna emozione.

Alla sua sinistra, invece, c'era quella che lui chiamava Eva. Nessuno di noi sapeva il suo vero nome, mio padre non voleva che conoscessimo i nostri veri nomi. Non era a conoscenza del fatto che io sapevo quello di Alex e lui sapeva il mio.

<< Mi hai fatta chiamata, padre? >> Chiesi fermandomi a poca distanza dal suo trono.

Lui mi guardò per mezzo secondo per poi portare lo sguardo su Alexander.

<< Si, Lilith. Sei a conoscenza di ciò che avrebbe dovuto fare Adamo ieri? >> La sua voce grave mi fece venire i brividi. Guardai Alexander, nei suoi occhi non c'era nessun accenno di paura. Adamo era il nome che mio padre gli aveva dato, quello che noi avremmo dovuto sapere. Ero l'unica a conoscenza del suo vero nome.

<< Rapire Evangeline. >> Risposi seccamente, sperando che non fossero cattive notizie. Ma era palese che non fosse andata bene.

<< Esatto, ma dato che non è riuscito a portare a termine il suo compito ho deciso di giocarmi la mia carta vincente. Tu, mia cara Lilith. La mia amata bambina, la figlia della notte. Regina dei Vampiri, secondo la leggenda ebraica. Ora ti chiederai cosa, il buon dio, abbia in mente per te... >> Ascoltai le sue parole con attenzione, spaventata all'idea di ciò che sarebbe successo dopo.

<< Ho deciso che il tuo compito sarà prendere tutto ciò che per Evangeline è più importante. Rubaglielo senza che lei se ne renda conto, falla impazzire quando se ne accorgerà. Al resto ci penseremo noi. >> Continuò portando lo sguardo alle mie spalle.
Dietro di me varcarono l'ingresso due uomini che si avvicinarono a lui.

<< Ora, però, guardate cosa succede quando non mi date ascolto, quando vi fate prendere dalla compassione per delle anime inutili. Guardate Adamo pagare per le sue azioni. >>

Come immaginavo gli uomini si avvicinarono a lui, prendendolo dai gomiti. Alexander non si oppose, non spostò lo sguardo dai suoi piedi.
Io mi feci da parte, sapendo di non poter fare niente per aiutarlo. E se anche avessi potuto lui me lo aveva vietato, gli avevo promesso che non mi sarei messa in mezzo.

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