29. We'll be alright

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We'll be a fine line
We'll be alright

HARRY STYLES

James

28 settembre 2022

Erano passate dodici ore da quando tutto era finito. Da quando il caso era stato risolto, Evangeline era stata ritrovata e Audrey aveva rischiato la vita.

Le avevano ricoverate entrambe, mentre Alexander era stato medicato, dato che non aveva lesioni gravi.

Di Audrey non ci avevano ancora fatto sapere nulla e Asher sembrava sul punto di avere una crisi di nervi.
Evangeline aveva una commozione cerebrale, non si era ancora svegliata e non mi avevano permesso di entrare.

Tutta la nostra famiglia, tranne Millie che si trovava a Parigi, ci aveva raggiunti in ospedale. Cercavano di alleggerire l'atmosfera tesa, ma con Evangeline che non si era ancora svegliata e Audrey in sala operatoria, di cui non sapevamo niente da dodici ore, era impossibile alleggerirla.

Lanciai uno sguardo ad Asher, seduto sulla sedia più vicina all'uscita. Aveva i gomiti appoggiati alle ginocchia e si teneva la testa tra le mani, gli tremavano le spalle.
Anche nostro padre lo stava tenendo d'occhio, guardandolo con sguardo triste.

Aron parlava con Clare, la sorellina di Audrey. Lei sembrava impassibile, ma ormai la conoscevo abbastanza da sapere che era la sua espressione quando era in ansia.

Luke e Jade parlavano con Liam, il quale era più sfuggente del solito. Liam era il sognatore della famiglia, si perdeva nella sua immaginazione e spesso non la distingueva con la realtà.

Noah, Will e Caitlyn stavano parlando con Millie al telefono, aggiornandola su ciò che ci era stato detto.

Max, invece, continuava a guardare fuori dalla finestra. Nostra madre cercava di parlargli ma lui non sembrava ascoltare.

Alla fine lei si alzò, lasciandolo ai suoi pensieri e venne a sedersi accanto a me.

<< Sta così per Ashlyn? >> Domandai, portando lo sguardo su di lei.
Annuì, lanciandogli uno sguardo triste.

<< Dice di no, ma tutti abbiamo notato il cambiamento che ha avuto da quando è tornata. >> Rispose in un sussurro.
Sapevo che anche a lei era dispiaciuto quando i Reyes erano andati via senza salutare.

Ashlyn era come una figlia per lei, sua madre come una sorella. Avevano vissuto nella casa accanto alla nostra, avevano partorito lo stesso giorno e avevano condiviso la stessa stanza d'ospedale. Ashlyn era nata lo stesso giorno di Max, Liam e Peter. Due dei gemelli la vedevano come una sorella, Max invece, non l'aveva mai vista come tale.
Aveva sconvolto tutti la sua partenza, ma Max era quello che era stato peggio.

<< Tu invece come stai? >> Chiese.

Portai lo sguardo su Asher, vedendo la disperazione e la paura di perderla.
Perché le possibilità che Audrey sopravvivesse erano bassissime e tutti noi lo sapevamo.
Era ferita troppo gravemente.

<< Starò bene quando si sveglierà. >> Ammisi, anche se non ne ero sicuro.
Sarei stato meglio, sicuramente. Ma dopo averle parlato non ero sicuro che sarei stato bene, almeno per un po'.

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