32. Buonanotte, Scintilla.

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E ho capito che in fondo va bene così
Anche se siamo distanti

ULTIMO

Evangeline

1 Ottobre 2022

Hollywood era bellissima, la California era fantastica.

Avevo appena firmato il mio contratto da protagonista in un film che, avevo scoperto solo ieri, essere tratto da uno dei libri di Audrey.
Non sapevo a cosa avesse inviato il provino James, lo avevo scoperto solo dopo essere atterrata.

Inutile dire che ero stata contenta, non avrei mai immaginato di poter far parte di un film tratto dai bellissimi romanzi di Audrey.
Non avevo mai puntato così in alto.

L'hotel che James mi aveva prenotato per un mese era a cinque stelle, cosa che mi ricordò quanto fossero ricchi gli Anderson. Erano sempre così normali e umili che spesso dimenticavo che Michael fosse diventato l'uomo più ricco degli Stati Uniti.

Ero distesa sul letto quando il telefono iniziò a squillare, lo schermo si illuminò mostrandomi il nome di Audrey.

Mi allungai per prenderlo e accettai la chiamata.

<< Ehi Lewis, come stai oggi? >> Dissi mentre mi alzavo dal letto, andando alla porta finestra che dava sul balcone.

<< Ciao Evangeline, sto bene. Sembro ancora una mummia, ma il dolore sta passando. Tu come stai? Mi hanno appena detto che sarai la mia protagonista! >> Sotto sentii del casino, riconobbi subito la voce di Max e la risata di Luke.
Erano tutti lì.

<< Sto bene, mi piace Hollywood. E ho scoperto di essere la tua protagonista solamente ieri, prima di atterrare non avevo idea di chi avrei interpretato. >> Risposi, uscendo a piedi nudi sotto il sole della California.
Potevo sentire il caldo nonostante indossassi un top e dei pantaloncini, indumenti che se li avessi indossati nel posto in cui mi trovavo fino a ieri mattina, Harvard, probabilmente sarei morta congelata.

<< Sono contenta che sia tu ad interpretare Freya, temo che qualcun'altro potrebbe non riuscire ad immedesimarmi abbastanza nel personaggio. Tu invece sei perfetta. >> Comprendevo il suo ragionamento.

Freya, nel suo romanzo, era una ragazza che si guadagnava da vivere vendendo il suo corpo. Era orfana, aveva venticinque anni e il suo sogno era di diventare una cantante. Una sera, mentre lei si godeva la breve pausa dal lavoro in macchina, cantando una canzone di Ariana Grande, qualcuno bussò al suo finestrino. Era il capo di una casa discografica, un uomo fastidioso e rigido, che Freya alla fine della storia avrebbe sposato.
Era una storia lunga e complicata, un libro di settecentocinquanta pagine, ma era un vero capolavoro.

<< Grazie, Audrey. Farò del mio meglio per non deluderti. >> La sentii ridacchiare. Mi sedetti sulla sdraio al centro del balcone, con il sole che mi faceva socchiudere gli occhi.

<< Ora basta! Metti il vivavoce, anche noi vogliamo parlare con lei! >> Riconobbi la voce divertita di Will, seguita da qualche tonfo.

<< Ciao Evangeline! Sappi che ora ti sentiamo tutti, quindi non dire niente di inappropriato, altrimenti qui qualcuno potrebbe reagire male! >> La risata di Will fu seguita dal suo "ahia" sussurrato, qualcun altro borbottava qualcosa che non riuscii a capire.

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