Chapter 18

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Egregia Signora matriarca, custode del Castello dell'Esilio

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Egregia Signora matriarca, custode del Castello dell'Esilio. Sono Sicheng, l'imperatore del villaggio del Fiore Bianco. Suppongo sia venuta a conoscenza della mia nuova carica.
Gli ordinari di corte mi hanno avvertito di quanto accaduto al vostro popolo, ne sono profondamente addolorato, per questo le scrivo.
Numerose persone sono state catturate, tanti indifesi e altrettanti che non lo meritavano. I danni riportati alle vostre architetture sono come ferite sul corpo, difficili da riparare.
Per questo motivo, con tutta la gratitudine che posseggo e la bontà che il villaggio del Fiore Bianco mi ha insegnato, le porgo il mio aiuto, per risalire in superficie e per ricostruire il possibile. Ogni mio materiale è suo, ogni mio sforzo sarà debitore della vostra perdita. Mi permetta di aiutarla. Io in persona e i miei più valorosi uomini abbiamo il piacere di renderci utili per una giusta causa.
La ringrazio per la sua attuale cortesia, rimango in attesa di un confronto.
L'imperatore del Fiore Bianco, Sicheng.

La sala delle discussioni militari, all'interno della reggia dell'imperatore nel villaggio del Fiore Bianco, era illuminata da alcune fiaccole, posizionate alle pareti piene di stendardi. Le medaglie delle precedenti cariche governative erano allestite come veri e propri trofei. Persino la nuova corona di Sicheng era custodita all'interno di una teca, le pietre preziose brillavano ancora come diversi giorni prima.

Sicheng non si era ancora riposato un attimo, il suo lavoro non glielo permetteva. Dormiva solamente cinque ore a notte, i suoi occhi erano stanchi, ma pieni di soddisfazione. Il duro impegno lo aveva portato su quel trono e ora per mantenerlo, avrebbe lottato con tutto se stesso.

Attorno a lui, nel grande tavolo circolare, avevano preso posto i funzionari di corte, i suoi più fidati assistenti. Tutti uomini dalle capacità militari nettamente valide, composti da un profondo rispetto.

<< La lettera è arrivata a Nemesi? La grande signora matriarca? >> chiese in modo serio, osservando le mappe che aveva davanti a lui. Il messaggero incaricato, come da programma, sarebbe giunto fino al cancello invalicabile, aspettando che il personale dell'armeria accettasse quel foglio di pergamena.

<< Sì, Abramante è tornato questa mattina, riferendoci che tutto è andato secondo i piani >> disse uno dei più anziani, posizionato alla sua destra.

<< Bene, spero bene che Nemesi non la butti nella brace la mia lettera e che ascolti le mie parole >> continuò Sicheng con un ghigno di soddisfazione. Se avesse chiesto loro aiuto, tutti i suoi piani si sarebbero avverati, questa era l'unica cosa che contava.

<< Cosa intende fare imperatore, non appena riceveremo una risposta? >> esordì uno dei suoi assistenti, grattandosi la barba.

<< Se sarà negativa prenderemo tempo. Non voglio assolutamente arrecare danni alla popolazione del castello, penso ne abbiano già avuto abbastanza. Se sarà affermativa dovremmo prepararci per una spedizione >> e con un dito attraversò tutto il terreno incolto che separava i due regni << Io e parte degli uomini del villaggio entreremo all'interno, solo così riusciremo ad avere una chiara visione di quel luogo tanto misterioso quanto lugubre. E solo una volta tornati al Fiore Bianco attueremo la conquista e spodesteremo Nemesi >>

Exile | Kim DoyoungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora