Chapter 24 : bosco della notte

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Bosco della notte, ore 03:29

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Bosco della notte, ore 03:29

Il vento, spingendosi attraverso gli alberi e scontrandosi con le foglie umide, produceva un rumore piacevole, tanto da accompagnare i sogni dei pochi abitanti del regno di Invideo, nato e sorto nel punto più a sud del territorio, sopra i primi altopiani che si sarebbero poi estesi in tutta Eco.

L'imperatore Ten si svegliò di soprassalto dopo un lungo incubo, tanto che per qualche secondo fece fatica a respirare. I suoi capelli biondi, quasi alle spalle, gli finirono sul viso, limitandogli la vista. Eppure lui era sempre lì, nel suo letto, nella sua camera, da solo in mezzo a uno strato consistente di lenzuola. La sua veste bianca, leggermente slacciata sul petto, entrò in contrasto con le coperte rosse e con la sua pelle avvampata.

Decise quindi di alzarsi e di bere un bicchiere d'acqua per ristabilizzare l'organismo. Eppure le immagini del suo sogno continuavano a perseguitargli la mente. Gli accadeva spesso di avere sogni premonitori, ma non era sicuro che quei fatti nello specifico fossero reali. Era la prima volta che vedeva una tale catastrofe, fortunatamente non si sarebbe riversata sul suo regno.

Ripensò a quelle mura in pietra, alte, altissime, tanto da non vederne la fine. Poi un cancello, un rumore stridente, che uccideva i timpani, fino a quando non si aprì del tutto.

Vide due volti. Sembravano giovani, ancora dei ragazzi, sicuramente più piccoli di lui. Entrambi avevano i capelli castani, i loro lineamenti sembravano innocenti. E poi dietro di loro le fiamme, che si abbattevano su quel povero villaggio, consumandone le poche architetture. Gli abitanti correvano, gridavano, il terrore gli circondò l'animo.

Cercò di chiudere gli occhi e di non pensarci più, eppure quel sentimento poteva sentirlo nelle profondità del suo cuore, come se avesse potuto viverlo in prima persona.

Con ancora il bicchiere in mano andò alla sua finestra, osservando il regno di fronte, dall'altra parte del bosco, costruito in mezzo ad alcune rocce maestose. Vari focolai erano accesi, essi contornavano il perimetro del loro territorio. Certe volte quella luce gli ricordava che non erano i soli lì in quella porzione di mondo.

Si trattava del regno di Resistentia. Regno comandato da Kun, il più valoroso dei loro uomini, eletto dal popolo per le sue rimostranze. A parità di numero di abitanti e di architetture costruite erano sullo stesso livello, eppure i loro legami non erano poi così pacifici come altre persone avrebbero potuto pensare.

Il regno di Resistentia era sempre stato molto silenzioso, dedito al lavoro e al contatto con la terra. L'incarico di Kun durava ormai da poco più di cinque anni e i loro contatti erano stati minimi. Solamente un'assemblea al mese per concordare la salvaguardia del bosco centrale, quello che li divideva. L'ambiente naturale era il loro unico punto in comune. Aiutare la fauna e la flora che li circondava, evitando di entrare in conflitto per i loro perimetri.

Il re Kun era sicuramente una persona fin troppo seria e severa, soprattutto nei confronti di se stesso. Aiutava la sua gente, garantendo cibo in abbondanza ed esaudendo qualsiasi loro desiderio. Era benvoluto da tutti tranne che da Ten, forse per i loro trascorsi personali.

Exile | Kim DoyoungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora