Chapter 35

30 9 45
                                    

Le ragnatele filamentose, agli angoli delle mura, fitte e reticolate, ondeggiavano grazie al lieve vento, che passando per gli spifferi dei mattoni, si spingeva all'interno del dormitorio ovest

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Le ragnatele filamentose, agli angoli delle mura, fitte e reticolate, ondeggiavano grazie al lieve vento, che passando per gli spifferi dei mattoni, si spingeva all'interno del dormitorio ovest.

La veste scura di Althea copriva la sua intera figura. Il bordo inferiore quasi toccava terra, intralciando il suo passo, mentre la punta del suo cappuccio le ricadeva oltre la testa.

Un forte odore di pioggia era nell'aria, questo non riuscì a far dormire serenamente Jungwoo, che seduto mezzo accovacciato sulla sua poltrona, era intento a rilassarsi ad occhi chiusi. Pensò a quei giorni bui, al cielo oscurato dalle nuvole e dalle continue piogge che invocavano la carestia. Da quando era lì, da poco più di dieci anni, il tempo atmosferico non aveva mai giocato questi tipi di scherzi. Qualcosa stava per accadere, lo sentiva, tutti i nervi del suo corpo fremevano. La catastrofe era alle porte, ma ancora per un giorno gli abitanti del Castello potevano ritenersi salvi.

Althea percorse tutto il corridoio, fino a quando non fu in prossimità delle scale. Un passo e il bordo in legno cigolò, catturando la piena attenzione di Jungwoo.

La sua figura era nell'oscurità, eppure il perimetro segnato dal leggero fascio luminoso della luna, saltò subito all'occhio del suo mentore.

<< Chi va là? >> chiese rimettendosi subito composto sulla poltrona.

Althea strinse forte le palpebre e infine sospirò. I giorni precedenti li aveva passati indenne, sgattaiolando tra gli spazi del dormitorio mentre Jungwoo era beato nel mondo dei sogni, ma niente sarebbe durato per sempre.

<< Sono io >> rispose girandosi lentamente con il viso, aspettandosi una romanzina.

<< Dove stai andando? >>

<< Fuori >>

<< Fuori? >> chiese Jungwoo perplesso, aggrappandosi ai braccioli della seduta per alzarsi.

<< Vado solo a prendere una boccata d'aria, farò ritorno presto >> rispose a bassa voce, per paura che gli altri abitanti potessero scoprirla.

<< Vuoi che venga con te? >>

<< No >> disse con tono secco, quasi frustrato.

I due si guardarono negli occhi per una frazione di secondo, fino a quando Jungwoo non aggrottò le sopracciglia, cercando di interpretare la sua espressione quasi timorosa.

<< Mi stai nascondendo qualcosa Althea? >>

<< Se solo non venissi giudicata così ogni santo giorno te ne parlerei >>

<< Giudicata? E per cosa? Di cosa stai parlando? >>

Inutile dire che Jungwoo, nella sua bolla perfettamente costruita nella quale tutta la sua vita sembrava aleggiare in una profonda spensieratezza e serenità, non si era minimamente accorto di quanto stesse accadendo alla ragazza. E lei, chiudendosi in se stessa, non gliene parlò.






Exile | Kim DoyoungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora