Chapter 63

31 10 41
                                    

Sul fiume che separa verticalmente la penisola, circa nella zona di Eco

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Sul fiume che separa verticalmente la penisola, circa nella zona di Eco.

Il sole era alto nel cielo, cocente, rovente, fiammeggiante. Colpiva lo strato superiore dell'acqua, sul contorno che la divideva con l'aria, producendo uno scintillio cristallino, come se dell'oro si fosse fuso sulla sua superficie.

La barca continuò ad andare, attraversando le rive e insinuandosi in quel reticolato quasi perfetto. La vegetazione circostante, spettatrice del loro passaggio, rimase quasi in ascolto delle vele che, issate per accogliere il vento, continuavano a produrre una sinfonia del tutto piacevole. Questo fino a quando qualcuno, all'interno dell'imbarcazione, non finì per interrompere il silenzio.

<< Forza Winter è il tuo turno >> disse richiamandola, buttando gli occhi al cielo e sbuffando.

Il loro passatempo preferito non era certamente guidare il timone, bensì godersi il caldo e il sole, catturando quanti più raggi possibili sulla loro pelle.

Così la ragazza, dopo essersi abbassata gli occhiali da sole, per vedere meglio la faccia arrabbiata dell'altra, decise di mettersi a sedere e di mettere in pausa la sua pennichella pomeridiana.

Le altre, distese come lei poco distanti, non ascoltarono neanche quelle parole, perché immerse nel cielo azzurro senza alcuna nuvola, godendosi le alte temperature.

Il costume di Winter, ben legato al suo corpo, rimase perfetto anche dopo che ella si alzò in piedi, dirigendosi verso il timone in questione.

<< Ningning, sei già stanca, a me sembra sia passato troppo poco tempo, ma va bene >> disse in modo scocciato. Si sistemò la bandana che teneva in testa e che la proteggeva dal sole e infine iniziò il suo lavoro.

<< Eco non dovrebbe essere distante giusto? >> domandò la leader, tenendo il palmo delle sue mani dietro il capo, cercando di rilassarsi nuovamente nonostante i pensieri tormentati.

<< Abbiamo già superato il bosco, ora ci stiamo addentrando negli altopiani. La vegetazione sta piano piano svanendo, tra poco arriveremo >> poi continuò Ningning, mettendosi a sedere vicino alla tettoia, riparandosi nell'ombra << Non ti preoccupare Karina, è solo questione di un'ora >>

E Giselle, l'ultima presente sull'imbarcazione, sospirò, mettendosi a pancia in giù e slacciando la parte superiore del suo costume, per prendere gli ultimi raggi diretti del sole, prima di arrivare in quel luogo desolato e lugubre.

<< Se c'è una cosa che non mi piace, oltre a guidare la banca, è andare ad Eco. Odio gli abitanti di Eco e ancora di più la loro stregoneria >>

<< Piantala Winter, ce ne andremo prima di quello che pensi. Dobbiamo solamente recuperare delle cose >> disse Karina schiarendosi la voce e tornando nuovamente con il viso sereno.

<< Ogni volta ho paura che possano lanciarmi una maledizione >> poi continuò, osservando la sua leader << Una volta non avevamo aiutato un ragazzo ad attraversare la penisola per arrivare al Bosco della Notte? >>

<< Che dici? >> si girò Ningning con lo sguardo confuso.

<< Ma sì dai, razza di una stupida, quel tizio strambo che non parlava mai. Se n'era andato da Eco, perché voleva raggiungere i territori a nord >>

<< Ah ma dici quello alto che sembrava uscito dall'oltretomba? Quello che avevamo lasciato davanti al Bosco? >> continuò Ningning, cercando di capirci qualcosa da quel discorso.

<< Sì proprio lui, quello con una spada enorme dietro la sua schiena. Mi incuteva troppo terrore, meno male che è stato con noi solo due giorni >> rispose Winter, mentre teneva sotto controllo il fiume davanti a sé.

<< Se continuate a parlare non riesco a rilassarmi >> disse ad alta voce Giselle, non degnandole neanche di uno sguardo. Sospirò e infine girò il volto verso la parete della barca.

<< Chissà che fine ha fatto >> provò a dire a bassa voce Ningning, perdendo la sua attenzione nel vuoto. Pensò agli ultimi momenti che avevano passato insieme, quando attraccarono sulla riva del bosco, a netta distanza dagli alberi imponenti e oscuri. Il ragazzo balzò giù dalla struttura e si girò ringraziandole con un breve inchino. Lei provò ad avvertire le sue compagne della malvagità del bosco, dei mostri orripilanti che lo vivevano, ma loro, nonostante ne fossero a conoscenza, non proferirono alcuna parola. Non la ascoltarono e così, Doyoung dando loro le spalle, si incamminò con solo la sua spada appresso.

<< Mai visto un tipo così da queste parti. Chissà che cosa ci faceva con quella spada >> alimentò il discorso Winter, per cercare di distrarsi dal continuo remare.

<< Dici che non era di Eco? >>

<< Non penso proprio >> disse ridendo.

<< Manca ancora tanto?! >> domandò Karina, abbassandosi gli occhiali da sole e spostandosi i ciuffi neri dal volto.

Più si avvicinavano ad Eco e più una coltre nebbia si abbatté sul paesaggio circostante, oscurando il sole della sua luce naturale e immergendole in un lieve freddo. Sembrava quasi stessero oltrepassando un'altra dimensione, ma no, quello era il preannuncio della città di Eco, edificata e incastonata negli altopiani.

Chissà miei cari lettori, forse il celebrissimo film "Apocalypse Now" aveva proprio preso ispirazione da questo, per rappresentare quel villaggio situato in Cambogia, in prossimità del Vietnam. E così, proprio come il comandante Willard, arrampicato in cima alla cabina per osservare meglio quel villaggio ai confini del mondo, la barca soprannominata Aespa dalle sue capitane, si incontrò con l'acqua fredda e grigiastra che circondava quelle zone impervie.

 E così, proprio come il comandante Willard, arrampicato in cima alla cabina per osservare meglio quel villaggio ai confini del mondo, la barca soprannominata Aespa dalle sue capitane, si incontrò con l'acqua fredda e grigiastra che circondava que...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Exile | Kim DoyoungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora