Chapter 98 : Mons

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Quando arrivarono a Mons il sole era già alto in cielo e le nuvole sembravano essere sparite oltre l'orizzonte

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Quando arrivarono a Mons il sole era già alto in cielo e le nuvole sembravano essere sparite oltre l'orizzonte.

Una vegetazione boschiva, incolta, rigogliosa, regnava nel paesaggio circostante.

L'acqua non smetteva di scorrere, alle spalle della barca, tracciando linee e disegnando sciee sulla sua superfice.

Doyoung teneva lo sguardo disperso nel mondo, assottigliando gli occhi per la lieve brezza, mentre dietro di lui, Althea, seduta vicino alla cabina, iniziò ad ammirare le terre sempre più vicine di Mons.

Le colline crebbero, improvvisamente, e poco distanti, come dettagli impercettibili, si palesarono oltre ad esse i pochi edifici.

Quando arrivarono, la popolazione di Mons si fermò sul posto, annullando le loro azioni. Erano concentrati sulle due nuove figure che fecero capolino balzando giù dall'imbarcazione e Karina, ormai sull'attenti, buttò l'ancora sulla riva.

Mons sembrava molto diversa da tutti gli altri villaggi che avevano visitato. Non sembrava neanche un regno, dopotutto non lo era.

I braccianti posarono i loro arnesi al suolo e anche le ceste contenenti le verdure appena raccolte incontrarono nuovamente il terreno umido.

Le persone si asciugarono il sudore dalla fronte e con un'espressione ancora sospettosa, aspettarono che i due avanzassero.

Doyoung, con alle spalle la sua imponente spada, tanto che fuoriusciva dalla sua figura, iniziò a camminare insieme ad Althea, seguendo le aespa.

E le ceste, sempre più ricolme di ortaggi, iniziarono quasi a franare nel suolo.








Quella notte Doyoung, Althea e Ningning si radunarono attorno ai ceppi infuocati di un falò.

Si sedettero su due tronchi e lì rimasero per svariato tempo, come incantati e persuasi dalle fiamme ondeggianti, di un arancione abbagliante.

Il ragazzo aveva ancora tra le mani uno spiedino con un pezzo di carne arsa, quasi bruciata. Pensava, quasi estraniandosi dalla realtà, questo fino a quando Ningning non iniziò a parlare.

<< Dove sei stato dopo quel giorno? Dopo che ti abbiamo lasciato sul perimetro del Bosco >>

Ancora silenzio, giusto per qualche secondo, fino a quando la sua mente non riuscì a tornare alla realtà. Scosse lievemente la testa e ricominciando a mangiare, le rispose.

<< Ho vissuto molti anni nel bosco, quasi mi ero perso. Poi sono stato ospitato nel Regno di Invideo >> tagliò corto, non fece molti giri di parole. Meno raccontava di se stesso meglio era. Perché se solo Ningning avesse saputo tutta la verità, molto probabilmente non l'avrebbe più guardato allo stesso modo. Ma dopotutto, a lui non importava. Ningning era solamente una persona di passaggio, che l'avrebbe salutato il giorno seguente e che forse avrebbe rincontrato dopo duecento anni, come gli era già successo.

Exile | Kim DoyoungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora