Chapter 75 : Resistentia

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Era l'alba nel regno di Resistentia, il sole era da poco sorto oltre l'orizzonte, illuminando il cielo con i suoi raggi caldi

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Era l'alba nel regno di Resistentia, il sole era da poco sorto oltre l'orizzonte, illuminando il cielo con i suoi raggi caldi.

La finestra della piccola abitazione di Doyoung era libera dagli scuretti, leggermente appannata della brina mattutina. La luce entrò, inondando lo spazio e colpendo il corpo del ragazzo.

Il suo petto nudo, scoperto dalle lenzuola e dalle coperte fin troppo pesanti, si schiarì mostrando il suo tono pallido e la moltitudine di ferite rimarginate che presentava.

Il suo capo era adagiato sul cuscino confortevole, mentre i suoi capelli corvini ricadevano in parte al suo volto, depositandosi sulla sua fronte.

Doyoung si svegliò, dopo un sogno tremendo che l'aveva fatto sudare notevolmente durante la notte. Non che fece sogni premonitori, non da tanto tempo almeno, eppure vide qualcosa di terribile accadere in un territorio quasi inesplorato, in cui egli stesso non aveva mai messo piede.

Eppure in tali visioni c'era un accenno di veridicità. Doyoung aveva sognato il disastro, quello che si era compiuto al Castello dell'Esilio, a molti chilometri di distanza.

Così si alzò, massaggiandosi il collo e mettendosi a sedere sul bordo del letto, guardando il resto del mondo illuminato dal sole.

Non appena uscì, dopo essersi rivestito ed essersi passato un panno bagnato sul corpo, per rimuovere le gocce di sudore, si ritrovò di fronte una Resistentia regnata dal caos più puro. Neanche si accorse del baccano, delle persone che camminavano rumorosamente attorno alla sua abitazione ma a quanto pare erano già tutti in piedi, in preda a una notizia sconvolgente.

E lì vide il loro re, Kun, in piedi dritto sul balcone della sua reggia, con una pelliccia che contornava il suo busto arrivando fin sopra alla sua gola, tale da proteggerlo dal freddo.

Kun lo guardò, con un'espressione seria in volto. Le sue sopracciglia erano aggrottate, mentre i suoi occhi erano sbarrati. E un attimo dopo le sue mani lasciarono la balaustra del suo balcone. Indietreggiò, tornando dentro all'edificio, pronto per accorrere dal ragazzo, per comunicargli personalmente tale notizia.

Una moltitudine di abitanti camminò incessantemente attorno a lui, correndo da una parte all'altra del regno, generando voci di corridoio. I loro occhi erano terrorizzati, persino le loro mani tremavano dalla paura, il loro corpo era smosso dall'agitazione.

Yukhei, cercando di calmare la popolazione, finì col ritrovarsi quasi di fronte a Doyoung e non appena vide il suo volto, il suo fisico si irrigidì. Si fermò improvvisamente, sistemandosi il mantello e pulendolo dal leggero strato di polvere.

Deglutì a fatica, perché ormai era a conoscenza di ciò che aveva confessato a Kun, poche settimane prima. Egli stesso aveva udito tali parole, con l'orecchio appoggiato alla porta della piccola baita e quella mattina, dopo tale notizia, non riuscì a pensare ad altro che alla reazione di Doyoung non appena avrebbe udito tali parole.

Exile | Kim DoyoungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora