Chapter 67

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Vari passi scandirono il tempo, risuonando all'interno delle mura della reggia centrale

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Vari passi scandirono il tempo, risuonando all'interno delle mura della reggia centrale.

Il corridoio era illuminato dalla luce naturale del sole, tale da rischiarire la pavimentazione bianca e lucida, sempre splendente perché tenuta con cura dalle domestiche dell'imperatore.

Il rumore delle suole, sempre più insistenti, minacciose, sembravano ad ogni passo più vicine e malauguranti.

L'abito di Sicheng, ben stirato, candido, chiaro, di un colore bianco puro, adornato dalle sue spille militari e dai bottoni d'Avorio, segnava il suo corpo donandogli eleganza e fascino.

Il suo viso però era contorto dall'ira più recondita. Le sue sopracciglia erano aggrottate in una smorfia arrabbiata e fuori di sé. Un grumo di saliva si bloccò all'interno della sua bocca, per via dei pensieri e per ciò che aveva scoperto quella mattina.

Un attimo dopo la sua mano, piena di anelli argentei, afferrò il pomello della porta, spalancandola di conseguenza e addentrandosi con il fiato corto e un'impulsività che di lì a poco sarebbe esplosa.

<< Tu >> le disse assotigliando gli occhi, dopo averla vista nel soggiorno della reggia, seduta comodamente sulla poltrona in velluto vicino alla finestra << Sapevo fossi qui >>

Althea, dopo aver osservato il suo sguardo pregno di cattiveria, si alzò istintivamente in piedi, per paura che potesse accaderle qualcosa.

Erano svariati giorni, se non da quando erano tornati dalla grotta dei mostri alati, che aveva deciso di non dormire più con lui, bensì nella camera degli ospiti, in cui aveva vissuto Doyoung per dieci anni.

Il terrore che provava per suo marito cresceva di giorno in giorno, tanto che cercava con tutta se stessa di evitarlo il più possibile. Gli allenamenti nel campo dell'armeria la tenevano impegnata la maggior parte del giorno, certo, eppure durante il tempo libero e la notte, la paura di poterlo incrociare all'interno di quelle mura, non la faceva vivere tranquilla. Il suo battito era sempre accelerato, il suo fiato era costantemente corto.

<< Anche tu mi hai ingannato non è vero? >> proseguì, camminando velocemente verso di lei, per infine prenderla per i capelli e spostarla dalla seduta.

Althea cercò di resistere, nascondendo le lacrime istintive e il gemito di paura che le era uscito dalla bocca.

<< Di cosa stai parlando? >> gli chiese a fatica, facendosi forza e alzando lo sguardo. Le sue mani, ai lati del suo corpo, si strinsero in due pugni, pronti a usarli per colpirlo, se solo avesse esagerato di più.

<< Lo sai di cosa parlo >> poi continuò, ringhiandole davanti al volto e i suoi occhi si infiammarono di rabbia << Del protettore. Tu hai qualcosa con lui non è vero?! >>

Il battito le mancò per un secondo, due, tre. Una luce le annebbiò la vista e illusoriamente la riportò a quel giorno, quando Doyoung se ne andò e lei lo vide incamminarsi fuori dal buco, insieme alla sua spada, non guardandosi indietro neanche una volta, non ricercando il suo sguardo oltre le finestre appannate della reggia.

Exile | Kim DoyoungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora