Chapter 95

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Un vento freddo sulla pelle, ritmico, come se risvegliasse le foglie degli alberi smaglianti, in piena primavera

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Un vento freddo sulla pelle, ritmico, come se risvegliasse le foglie degli alberi smaglianti, in piena primavera. Eppure no, quella era la pelle di Althea, che come sabbia del deserto sembrava disperdersi a contatto con tale soffio. Si sentiva così, volare via, verso il cielo azzurro disteso e infinito.

Poi aprì gli occhi, a fatica, forse per la luce proiettata all'interno della stanza, forse per paura di scoprire che quello era stato solo un sogno. Eppure Doyoung era lì poco distante da lei, con il volto girato nella sua direzione. Il suo respiro continuò ad arrivarle sulla pelle, non stava sognando.

Sorrise, ingenuamente, alzandosi debolmente sul letto, mentre tutti i suoi capelli dorati le finirono sulle spalle.

Ma quel momento era destinato a concludersi, non appena due dita bussarono sulla superficie in legno grezzo della porta della loro casa. Althea aggrottò le sopracciglia, fino a quando anche Doyoung non si svegliò di soprassalto. Il ragazzo si ritrovò ancora nudo, con le coperte che avvolgevano il suo corpo, stringendogli la vita fino alle sue ginocchia. Si grattò la testa e ancor prima di rivolgere un sorriso ad Althea, si alzò di scatto, come se dovesse costantemente rispondere agli ordini.

Così si mise i pantaloni in fretta e furia e scese le scale, quasi cadendo per i gradini, fissando i bottoni alle ultime asole. E aprì la porta, incurante del suo stato e del suo aspetto esteriore.

Oltre ad essa fece subito capolino il viso si Kun, adornato dal suo solito cappotto scuro dal colletto di piume. I suoi capelli neri gli incorniciavano i lineamenti, facendo risaltare la sua pelle candida e pallida. Ma la sua espressione cambiò, non appena vide il giovane a petto nudo, con ancora i pantaloni parzialmente slacciati e i capelli scompigliati sulla fronte. Due leggere occhiaie rosate contornavano le sue palpebre, lasciando un chiaro segno della sua notte d'amore.

Kun deglutì a fatica e infine lo fulminò con lo sguardo.

<< È già sorto il sole da svariate ore, così sono venuto a controllare che non fosse successo niente >> disse in modo severo, distogliendo lo sguardo nel resto della casa che ancora sembrava immacolata.

E Doyoung non seppe rispondere a tale frase. La sua bocca era ancora impastata e la sua mente si proiettò improvvisamente alla notte precedente. Cercò di scacciare tali immagini, ma tutto fu vano.

<< Forza vestiti, non farti vedere così dal mio popolo >> gli ordinò alzando gli occhi al cielo e sospirando in modo frustrato. Forse era solo geloso, perché Kun non poteva avere ciò che Doyoung aveva appena consumato, un po' di amore e perché no, anche una notte di desiderio.

<< Poco prima del pranzo accoglieremo l'imperatore Dejun e i suoi assistenti per una assemblea dedicata al Bosco della Notte. Vorrei partecipassi, insieme ad Althea, potrebbe tornarvi utile >> concluse con un tono più pacato, nonostante la sua mascella fosse ancora contratta per il risentimento. E Doyoung lo ringraziò, annuendo, con aria confusa. Si congedarono con un breve inchino, come era da usanza a Resistentia e infine Kun se ne andò riprendendo il sentiero verso la reggia, mentre l'altro chiuse la porta e tornò su, verso la stanza da letto.







Exile | Kim DoyoungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora