Chapter 62

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conchiglia della nave del residuo del corpo dopo la morte periodo ipotermia

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conchiglia della nave del residuo del corpo dopo la morte periodo ipotermia

Una, due, tre gocce. Scendevano, ritmicamente, scontrandosi in una superficie liquida. Questa le accoglieva nella sua marea, in una pozza limpida, cristallina, in cui il corpo di Althea giaceva in prossimità.

Il freddo le arrivò alla pelle e poi entrò nel suo corpo, ibernandolo, spegnendo lentamente il fuoco interiore che alimentava la sua ira.

Una, due, tre gocce e Althea si risvegliò di soprassalto, cercando di prendere quanto più fiato possibile. La sua vista si stabilizzò lentamente, fino a quando, oltre lo strato sfocato e appannato, riuscì a vedere il mondo davanti a sé. Un mondo sommerso, senza cielo, senza un orizzonte. Grotte ricolme di stalagtiti ghiacciate, luccicanti, la cui acqua continuava a scendere dalla punta più prossima, ricadendo giù per alcuni metri verso i laghi bianchi.

Il suo respiro prese forma in una nube, limitando quella visione. Il suo corpo tremò, fino a quando ella stessa non cercò di riscaldarlo con lo sfregamento delle mani sulla sua pelle.

Si guardò velocemente attorno, sembrava sola, in un'altra dimensione. Quello non era certamente il Castello, non sembrava neanche la Terra. Possibile fosse arrivata nell'aldilà? In un inferno ghiacciato, privo di alcuna forma di vita.

Così si alzò in piedi e si rese conto della difficoltà che aveva nel camminare su quella lastra di ghiaccio, sporca di fanghiglia e di nevischio.

Passo dopo passo, si addentrò in un cunicolo e solo lì ricordò del volo disperato per salvare Johnny, dell'inseguimento di Sicheng e Yuta. Così urlò, per capire se anche loro fossero lì con lei.

<< Johnny!!! Yuta!!! Sicheng!!! Siete qui? >> disse a gran voce, aiutandosi con le mani attorno alla sua bocca. La sua voce rimbombò come un eco tra le pareti di quella grotta, fino a quando non vide delle ombre al termine del passaggio in cui si era incanalata.

Sussultò, fermandosi di colpo, ma nonostante questo decise di proseguire, per capire in che razza di posto fosse finita.

Un'altra grotta, delle medesime fattezze di quella precedente, comparì davanti ai suoi occhi. Stalagtiti, ancora più giganti, attorcigliate su se stesse, si calavano dal soffitto oscuro. La loro superficie levigata e scintillante, iniziò a brillare, per il leggero innalzamento della temperatura.

Ma non appena fece un passo avanti per entrare definitivamente nello spazio, un corpo la buttò verso la parete vicina, facendole scappare un breve grido di paura. Una mano le tappò la bocca. Il suo respiro cercò comunque di uscire invano, tanto da spostarle i capelli dal volto.

Gli occhi si Yuta si posarono su di lei e un attimo dopo si portò un dito sulle labbra, facendole segno di rimanere in silenzio.

<< Ti stavo cercando >> le disse all'orecchio << Non dobbiamo fare rumore, loro sono lassù >>

Exile | Kim DoyoungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora